Domenica 11 maggio: Auguri alle mamme!

In Italia, la festa è partita da una scuola di Brescia. Lombardia quinta tra le Regioni “friendly"

Ogni anno, nella seconda domenica del mese di maggio, si celebrano le mamme. E come ogni anno, a ridosso di questi giorni, viene pubblicato il report di Save the Children, che fotografa la situazione delle “equilibriste”, donne divise tra famiglia e lavoro, sul filo tra ambizione personale, indipendenza economica e voglia di maternità.
Dall’analisi emerge che il Paese soffre la crisi demografica: nel 2024 sono nati 370 mila bambini (2,6% in meno rispetto al 2023), l’età media di chi partorisce sale a oltre 32 anni, il tasso di fecondità scende sotto il minimo storico (1,18 figli per donna) e le mamme “single” sono aumentate del 44% in 10 anni.

La Lombardia arranca ma resiste. Superata da Provincia autonoma di Bolzano, Emilia-Romagna, Toscana e Umbria nella classifica delle regioni “friendly” e “amiche delle mamme” – che prende in esame il livello di supporto alla maternità, la disponibilità di asili, il divario salariale con gli uomini – la nostra Regione si mantiene comunque nella “Top 5”, grazie anche alle politiche virtuose introdotte nell’ambito della conciliazione lavoro/cura dei figli.
In particolare, nella nostra regione migliora la soddisfazione soggettiva (per il lavoro e il tempo libero), viene superata la media nazionale per numero di donne lavoratrici con figli minorenni (73,6%, dieci punti sopra la media nazionale) e il part time involontario è al 13% (inferiore al dato medio). Tasso di occupazione femminile e servizi scolastici ottengono punteggi migliori rispetto al resto del Paese, allo stesso tempo peggiora la dimensione della salute, basata sul tasso di mortalità infantile (2,37 per mille nati vivi), e non va troppo bene alla voce “violenza”, che misura la dotazione di centri per le donne che ne sono vittima. La scarsa rappresentanza femminile nelle istituzioni e la carenza di servizi sanitari dedicati hanno, infine, contribuito a far scendere di un gradino la nostra Regione, dal quarto al quinto posto.
I dati sono contenuti nel report “Le equilibriste 2025”, elaborato insieme all’Istat e pubblicato ogni anno proprio in concomitanza con la Festa della Mamma.
Festa che affonda le sue radici nell’antichità. In Grecia si celebrava Rea, la madre degli Dei, mentre a Roma si tenevano festività in onore di Cibele, dea della Terra e della fertilità.

Oggi, la giornata ha perso il suo connotato mitologico ma conserva una natura prettamente simbolica. Non a caso, per i cattolici il mese di maggio è dedicato alla Madonna, madre di tutte le madri, mentre per i più laici rappresenta il periodo della primavera con il meraviglioso spettacolo offerto dallo sbocciare dei fiori, il regalo preferito per questo giorno.
Una storia che comincia nel mondo greco-romano per proseguire nell’epoca più moderna. Tralasciando le significative iniziative partite negli Stati Uniti, che risalgono addirittura all’Ottocento, è attorno al 1950 che la tradizione comincia a diffondersi nel nostro paese.
A lanciare per prima l’iniziativa è stata la città di Brescia e il merito va dato a Emma Lubian Missiaia, dirigente scolastica nell’istituto femminile locale “Angela Contini”. Si tratta di una vicenda riaffiorata 70 anni dopo, col ritrovamento di una vecchia valigia appartenente alla donna e contenente non solo attestati, poesie e diplomi, ma anche diverse lettere scritte dalle famiglie delle sue alunne e articoli di giornali che hanno portato alla luce una pagina dimenticata: l’8 maggio 1952 cento mamme ricevevano in dono una rosa e un regalo preparato dalle studentesse del Contini.
Su questa scia, nel 1957, il parroco del Borgo di Tordibetto nella diocesi di Assisi, scelse l’8 maggio per celebrare il valore religioso della maternità. Negli stessi anni, il senatore e sindaco della città ligure di Bordighera, Raoul Zaccari, in collaborazione con i fiorai della zona, prese l’iniziativa di celebrare la Festa della Mamma al Teatro Zeni. E anche in questo caso si optò per l’8 maggio, il giorno dedicato alla Madonna del Rosario di Pompei.

Col passare degli anni, la tradizione si è consolidata. Da qualche anno, però, la mamma, si preferisce festeggiarla nella seconda domenica di maggio. Chissà poi perché. Forse per facilitare l’acquisto di regali o forse, in una visione più romantica, per trasformare una qualunque domenica di primavera in un giorno di festa da dedicarle.
Senza dubbio, però, per domenica, una coccola o una rosa non importa, conta il “grazie” che le accompagnerà.