Milano, 5 giugno 2025 – Rafforzare la tutela dei lavoratori esposti quotidianamente all’amianto e prevedere per loro un’adeguata prevenzione.
È questo l’obiettivo contenuto nel progetto di legge “Guida alla selezione dei DPI respiratori per lavori con esposizione all’amianto” illustrato oggi da Giorgio Bontempi (Fratelli d’Italia) in Commissione Attività Produttive presieduta da Marcello Ventura (Fratelli d’Italia).
“La fotografia della nostra Regione ci impone riflessioni e azioni urgenti – sottolinea Giorgio Bontempi, firmatario e relatore del provvedimento -. È necessario aggiornare le norme esistenti per migliorarne l’efficacia e per allinearsi alle nuove disposizioni europee”.
Oggi sono oltre 213mila i siti o le strutture con presenza di amianto segnalati alle ATS lombarde. La completa rimozione di cemento amianto dovrà avvenire entro il 2032, quando i metri cubi di minerali cancerogeni ancora da smaltire si prevede saranno 520mila rispetto agli oltre 2.8 milioni del 2007.
Il numero di casi di malattie professionali legate all’esposizione all’amianto non cala. Nell’ultimo ventennio i casi sospetti segnalati sono stati 12.559. “Nel triennio 2019-2021, la media annua dei lavoratori a cui viene riconosciuta la malattia professionale asbesto correlata è pari a 1.404 con un tasso di mortalità che negli ultimi anni sale al 44%, in media 614 decessi l’anno – si legge nella relazione illustrativa che accompagna il progetto di legge –. La Lombardia è per numero di casi la prima regione d’Italia“.
Oltre ai settori noti per l’esposizione ad amianto quali quello delle bonifiche, l’edilizia, l’industria metalmeccanica e metallurgica, si registra un elevato numero di casi nell’industria tessile.
Il progetto di legge si propone recepire anche le nuove normative europee che entreranno in vigore a partire dal 2029.
“Questo provvedimento – spiega Bontempi – definisce in modo puntuale, a differenza delle norme nazionali, i dispositivi di protezione individuale da impiegare e le modalità per la loro corretta gestione, includendo l’obbligo di una formazione specifica e mirata”.
Le nuove disposizioni abbasserebbero il valore limite di esposizione professionale all’amianto di 10 volte. Inoltre, sono previste misure preventive e protettive rafforzate, come l’ottenimento di permessi speciali da parte del personale e la verifica della presenza di amianto negli edifici più vecchi prima di iniziare lavori di demolizione o manutenzione.
Secondo tali premesse, il datore di lavoro dovrà garantire un esame sulla presenza di amianto prima di avviare interventi. Altro elemento cruciale è l’adattamento dei DPI alle caratteristiche individuali di ogni lavoratore oltre alla necessità di integrare la formazione specifica.
“Si tratta del primo progetto di legge dedicato alla regolamentazione dei dispositivi di protezione individuale per l’amianto, in particolare quelli per la tutela delle vie respiratorie – conclude il Presidente della Commissione Attività Produttive Marcello Ventura – frutto di un lavoro di dialogo e confronto tra tutti gli attori coinvolti con l’obiettivo di investire nella cultura della sicurezza”.