Il mondo dell’arte e la Lombardia piangono Arnaldo Pomodoro

Presidente Romani: “Artista di qualità straordinarie: le sue sfere simbolo della fragilità del momento internazionale che stiamo vivendo”

Le sfere di bronzo che, scomponendosi, si “rompono” e si aprono davanti allo spettatore, che viene così invitato e introdotto alla ricerca e alla scoperta del meccanismo interno, sono forse il simbolo più iconico della grande produzione artistica di Arnaldo Pomodoro, artista eccezionale e visionario, capace di interpretare e spesso anticipare il cambiamento dei tempi. Le sue sfere, apparentemente così perfette fuori ma che nascondono all’interno la loro complessità e fragilità interiore, se paragonate alla sfera terrestre, simboleggiano inevitabilmente il difficile momento internazionale che stiamo vivendo. Romagnolo di origine, Arnaldo Pomodoro può essere comunque definito un “gran lombardo” perché è a Milano dove si è affermato e perché dei lombardi ne ha tutti i tratti caratteristici: la passione per il lavoro, la capacità di essere innovatore, l’amore per la bellezza, l’energia creativa e la concretezza”.
Lo sottolinea il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani, commentando così la scomparsa di Arnaldo Pomodoro.

Nato a Morciano di Romagna nel 1926, Arnaldo Pomodoro ha vissuto a lungo a Milano, dove ha costruito la parte più importante della sua carriera. Le sue sculture – spesso di grande formato e in bronzo – sono oggi esposte in tutto il mondo, da New York a Città del Vaticano, da Los Angeles a Seoul. Nel 1995 ha dato vita alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, punto di riferimento per la promozione dell’arte contemporanea.