La conoscenza del dato è ormai indispensabile per lo svolgimento di qualsiasi attività, dallo svolgimento dei controlli alla trasparenza come elemento di sostegno alla partecipazione dei cittadini.
È quanto emerso dal convegno “Interoperabilità banche dati: realtà o miraggio?” organizzato da ORAC, con la collaborazione di Regione Lombardia, Consiglio regionale della Lombardia, Polis Lombardia e Aria nell’ambito della “Giornata della Trasparenza” che si è svolta questa mattina a Palazzo Lombardia.
Di fronte a una numerosa platea di rappresentanti della Corte dei Conti, della Guardia di Finanza, delle Università e dei professionisti del settore, i relatori hanno sottolineato quanto il tema affrontato oggi non riguardi solo l’aspetto tecnologico ma anche quello strategico, capace di dare alle istituzioni un ruolo trainante e di farsi parte attiva per garantire il dialogo con la società civile e per difendere e rafforzare il rapporto di fiducia tra amministrazione pubblica e cittadini.
Il convegno è stato anche l’occasione per ribadire l’importanza dei controlli. In 17 mesi di lavoro, da gennaio 2023 a maggio 2025, la Guardia di Finanza ha scoperto danni erariali per circa 3 miliardi di euro contestati a oltre 31 mila dipendenti pubblici. Sempre nello stesso periodo le Fiamme Gialle hanno sequestrato 275 milioni di euro per reati contro la pubblica amministrazione e hanno identificato irregolarità sui fondi del PNRR, con un danno accertato di circa 19 milioni di euro.
A margine del convegno il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani ha sottolineato come “il Consiglio regionale da sempre è in prima linea con i Piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza che sono un obbligo di legge ma, per l’Istituzione regionale, sono prima di tutto un modus operandi. La parola d’ordine deve essere una sola: innovazione. La PA deve cambiare da un punto di vista tecnologico, culturale e organizzativo perché per contrastare le nuove forme di corruzione abbiamo bisogno di strumenti innovativi come l’interoperabilità delle banche dati, cioè lo scambio di dati e informazioni che deve diventare la ‘strada maestra’ della transizione digitale che sta investendo il settore pubblico. Ovviamente gli strumenti normativi da soli non bastano – ha concluso Federico Romani – . Serve uno scatto culturale perché la trasparenza sia la condizione indispensabile per fare. Ma, soprattutto, per fare bene”.
Durante i lavori è stata richiamata l’importanza della ricerca di un equilibrio tra la circolazione e la protezione del dato. Due esigenze diverse, garantite dal Regolamento Generale europeo sulla Protezione dei Dati in Europa, in cui i processi, le tecnologie e i sistemi interconnessi hanno un ruolo fondamentale.
Sono intervenuti tra gli altri il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Giuseppe Busia, il Vice Presidente per il Garante per la protezione dei dati personali Ginevra Cerrina Feroni e il Presidente dell’Organismo regionale per le attività di controllo Giovanni Canzio.