Beni confiscati: in Commissione Antimafia l’audizione dell’ANBSC

Presidente Paola Pollini: "La richiesta di maggiori risorse e di maggiore supporto per il personale tecnico da parte dei Comuni sono i principali problemi"

La Commissione speciale Antimafia, presieduta da Paola Pollini (M5Stelle), ha incontrato questo pomeriggio la Direttrice dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) e i rappresentanti di alcune realtà impegnate sul tema dei beni confiscati: tra queste “Avviso pubblico” e ANCI Lombardia.

“Prosegue il lavoro della Commissione – ha dichiarato la Presidente Paola Pollini – che ci permetterà di valutare eventuali elementi da integrare al piano strategico di legislatura per i beni confiscati. Abbiamo già chiuso un importante traguardo, quello della Risoluzione, e stiamo lavorando sul monitoraggio dei beni confiscati. L’audizione di oggi ha offerto altri spunti che possono aiutarci a concretizzare gli indirizzi del piano strategico. La richiesta di risorse e la necessità di maggiore supporto per il personale tecnico da parte dei Comuni sono i principali problemi che abbiamo riscontrato nel corso delle diverse audizioni della Commissione” ha concluso la Presidente Pollini.

Maria Rosaria Laganà (ANBSC) ha evidenziato come “l’Agenzia si è recentemente dotata di un nuovo strumento: la “Piattaforma unica delle destinazioni”, che consente la visione immediata dei beni confiscati agli enti. Permane il problema dei beni in situazione di abuso, legata alla difficoltà, soprattutto per i Comuni più piccoli, nel trovare le risorse innecessarie al riutilizzo sociale, o alla mancanza di professionalità in grado di attivare i progetti”.

Stefano Toselli (ANCI Lombardia) ha sottolineato che “sono due le funzioni principali sulle quali si concentra l’impegno di ANCI. La prima, la formazione, è stata rafforzata e ha coinvolto quasi 1300 persone e 258 Enti (190 Comuni, 18 Ambiti territoriali sociali e 50 Enti del Terzo settore). In un primo momento ci siamo soffermati sugli aspetti normativi e sui regolamenti comunali –ha aggiunto Toselli– e via via abbiamo attivato anche alcuni studi di fattibilità e sull’impatto sociale. La seconda funzione riguarda l’attivazione dello sportello dei beni confiscati al quale si sono rivolti 73 Enti (55 Comuni, 7 Ambiti territoriali sociali e 11 Enti del Terzo settore)”.

Siamo sempre a fianco e a supporto degli Enti locali nella gestione del bene confiscato convinti dell’importanza di lavorare in rete ognuno con il proprio sapere, la propria visione. Un aiuto che diventa fondamentale per i Comuni più piccoli che non hanno al loro interno le competenze necessarie per gestire al meglio il bene confiscato e restituirlo alla comunità” ha dichiarato infine Isabella Masina (Avviso Pubblico)

Su questo tema alcuni rappresentanti dei gruppi di minoranza hanno segnalato la necessità di lavorare insieme in Commissione, in vista del prossimo bilancio regionale, per chiedere uno stanziamento di risorse più significativo. È stata anche proposta l’istituzione di una cabina di regia interna a Regione Lombardia, una struttura di accompagnamento ai Comuni, in coordinamento con ANBSC, per favorire l’accesso alle risorse anche con nuovi strumenti e il monitoraggio dei beni.


Compiti dell’ANBSC
L’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata gestisce, in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria, l’intero processo finalizzato alla destinazione dei beni sequestrati e poi confiscati in via definitiva, affinché vengano restituiti alle comunità e ai territori attraverso il loro impiego per scopi sociali o istituzionali. Istituita nel 2010, l’Anbsc è un ente con personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal ministro dell’Interno. Ha sede a Roma, con sedi secondarie a Reggio Calabria, Palermo, Napoli e Milano. Con la sua attività l’Agenzia favorisce la raccolta e lo scambio di informazioni sui beni e il superamento di eventuali criticità relative alla loro destinazione, dalla fase di sequestro durante la quale coadiuva gli amministratori giudiziari alla fase di gestione diretta dei beni, dopo la confisca, fino alla loro destinazione. Tra le attività funzionali alla destinazione dei beni confiscati c’è l’organizzazione, in collaborazione con le prefetture e gli enti locali, delle conferenze di servizi nell’ambito delle quali le amministrazioni del territorio possono manifestare l’interesse all’acquisizione dei beni, sulla cui destinazione decide poi il consiglio direttivo dell’Agenzia.