Approvata oggi all’unanimità in Commissione Sostenibilità Sociale, Casa e Famiglia presieduta da Emanuele Monti (Lega) la Risoluzione a firma del Vice Presidente Diego Invernici (FdI) che chiede e impegna la Giunta a promuovere una serie di iniziative che mirino al riconoscimento e alla valorizzazione della figura dell’educatore professionale nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), sia dal punto di vista normativo che professionale, attraverso l’attivazione di campagne di orientamento, già a partire dalle scuole secondarie, per promuovere i corsi di laurea dedicati alla formazione di educatori.
“Pur essendo parte integrante dell’équipe multidisciplinare – ha sottolineato il relatore Diego Invernici (FdI) – il lavoro dell’educatore professionale è spesso sottovalutato e non adeguatamente riconosciuto. Si tratta pertanto di una Risoluzione importante e in linea con le politiche europee recenti che riconoscono l’azione educativa come determinante per la salute e il benessere delle persone fragili”.
“Un risultato significativo in linea con il lavoro su cui da tempo è impegnata la Commissione, ovvero la valorizzazione delle figure professionali – ha evidenziato il Presidente della Commissione Emanuele Monti (Lega) -. In questo caso abbiamo voluto sottolineare l’importanza del ruolo degli educatori che svolgono il loro servizio a favore degli anziani, coronando un percorso che aveva preso spunto da una audizione con Uneba Varese da me sollecitata e promossa nei mesi scorsi”.
Nel testo si invita la Giunta a istituire un tavolo tecnico con i rappresentanti delle RSA, educatori, associazioni di categoria e università per favorire l’inserimento lavorativo tramite tirocini dei giovani educatori e individuare forme di premialità che incentivino le RSA ad avvalersi di questa figura. Inoltre, nel percorso formativo per ASA e OSS sarebbe auspicabile prevedere la presenza di un docente educatore professionale al fine di formare tali operatori nell’ottica di migliorarne l’approccio verso il paziente e introdurre nelle loro competenze specifiche la funzione di continuità interprofessionale (CIP), finalizzata a interventi semplificati di matrice relazionale nell’ambito dei compiti assistenziali.
Dal punto di vista normativo, si legge nel documento, è fondamentale “distinguere tra il ruolo di animatore e quello di educatore professionale laureato”, una funzione strategica di sostegno e supporto non solo per il paziente, ma anche per i familiari e per favorire la coesione dell’équipe multidisciplinare e la qualità complessiva del servizio.
“L’educatore professionale – ha sottolineato ancora Diego Invernici – non solo migliora il benessere psicologico e relazionale degli ospiti, ma è in grado anche di ridurre l’incidenza di disturbi del comportamento e l’utilizzo di terapie farmacologiche, incentivando l’invecchiamento attivo e contrastando l’isolamento”.
La Risoluzione è maturata dopo una serie di audizioni convocate nei mesi scorsi dal Gruppo di lavoro con le Direzioni regionali del Welfare e di Istruzione, Formazione e Lavoro e anche grazie al contributo di Uneba che raggruppa enti e organizzazioni del terzo settore del settore sociosanitario e assistenziale in Lombardia.
Nel corso della seduta odierna sono intervenuti i consiglieri Carlo Borghetti (PD), Gigliola Spelzini (Lega) e Roberta Vallacchi (PD) che hanno confermato il parere favorevole al testo della Risoluzione che, dopo il via libera della Commissione Sostenibilità Sociale, Casa e Famiglia, verrà portato all’attenzione dell’Assemblea regionale lombarda per la sua approvazione definitiva.