Oltre cento manichini rossi per ricordarci che dietro ogni numero c’è una vita spezzata: è stata inaugurata questa mattina, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, l’installazione “DONNE IN ROSSO” dell’artista Elend Zyma: 105 figure femminili senza volto dipinte di rosso, disposte nel piazzale di Palazzo Pirelli come presenze silenziose, ma fortemente evocative, per rappresentare simbolicamente le vittime di violenza contro le donne, trasformando numeri astratti in corpi concreti.
“L’impatto emotivo di questa installazione è molto forte – ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani – e l’opera dialoga direttamente con lo spazio urbano che la accoglie, in particolare con Palazzo Pirelli, uno dei simboli di Milano. L’arte può avere un ruolo determinante nella battaglia culturale contro la violenza sulle donne perché parla un linguaggio universale e ha una forza straordinaria: fa emozionare, riflettere, ci consente di mettere in discussione comportamenti che spesso passano inosservati e ci aiuta a riconoscere gli stereotipi. Sostenere progetti creativi che parlano soprattutto ai giovani, come quello di Elend Zyma, significa investire in una società più attenta, più inclusiva, più giusta. Significa investire sul futuro”.
Il Presidente Romani e il Consigliere Segretario Alessandra Cappellari hanno dato una pennellata di rosso ai due manichini bianchi che nell’istallazione affiancano i 105 rossi. “La loro metamorfosi in manichini rossi – spiega Elend Zyma – vuole trasmettere un messaggio chiaro e urgente: quei due corpi rappresentano tutte le donne che stanno subendo violenza ora. Sono il segno che la violenza non è solo memoria o denuncia, ma un dramma che continua ad accadere in questo preciso momento. La loro presenza vuole ricordare che questo fenomeno esiste e riguarda tutti noi”.
Il rosso, nelle intenzioni dell’artista, richiama il sangue versato, ma al tempo stesso è simbolo di forza, resistenza e passione. “In questa trasformazione, il rosso si eleva a simbolo di vita, rinascita e speranza. L’opera invita a riflettere sull’enorme impatto della violenza, ma anche a celebrare il coraggio e la determinazione delle donne” – sottolinea Elend Zyma.
Ogni manichino ha disegnato sul cuore un segno che richiama la parola “IN”: simbolo che nasce dal percorso dell’opera, che ha coinvolto i detenuti della Casa Circondariale di Monza e la loro abitudine di contare i giorni di prigionia. In realtà, quel segno diventa una tragica conta delle vittime: le due linee sbarrate indicano le donne che non ci sono più, mentre quella accanto rappresenta una donna ancora in vita, che potrebbe essere salvata. Il lavoro con i detenuti è stato intrapreso con l’obiettivo di offrire loro un’opportunità di riflessione sulla violenza di genere, l’occasione per esplorare e comprendere meglio le proprie emozioni e una via per esprimere sé stessi attraverso l’arte.
Il progetto “DONNE IN ROSSO”, oltre ai detenuti del carcere di Monza, ha coinvolto gli studenti della Scuola secondaria di primo grado “Don Zeno Saltini” di Oreno (MB) e dell’Istituto comprensivo “Don Milani” di Vimercate (MB), l’impresa sociale “Il Carro” di Monza che, dal 1993, si occupa di contrastare il disagio giovanile attraverso la lotta alla dispersione scolastica, l’accoglienza, il sostegno e l’attività educativa, e il Centro Anti Violenza White Mathilda di Desio (MB).
Prima di essere accolta a Palazzo Pirelli, “DONNE IN ROSSO” è stata a marzo, in occasione degli eventi per la “Giornata internazionale della donna”, sul sagrato del Duomo di Monza, a luglio a Villa Cenacolo a Lentate sul Seveso (MB) e a novembre nel cortile del palazzo comunale di Macherio (MB).
Hanno partecipato all’inaugurazione il Vice Presidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono e numerosi Consiglieri regionali.
L’installazione sarà visibile da piazza Duca d’Aosta fino a martedì 2 dicembre.
Dal 22 al 29 novembre Palazzo Pirelli sarà illuminato di arancione, il colore della prevenzione della violenza sulle donne.
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Nato a Elbasan, in Albania, Elend Zyma ha iniziato a scolpire e dipingere nello studio del pittore Xhemal Lufta.
Dopo il diploma al Liceo artistico Onufri di Elbasan nel 1996, si è trasferito in Italia per proseguire gli studi universitari presso la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano dove si è laureato nel 2001. Oggi vive e lavora tra Monza, Milano, la Franci a e il Principato di Monaco.