Le mozioni approvate dal Consiglio il 10 giugno

Fibromialgia: è necessario riconoscerla  e classificarla  a livello nazionale 

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione presentata dal Gruppo “Maroni Presidente” (primo firmatario Marco Tizzoni) per il riconoscimento a livello nazionale della fibromialgia come precisa entità nosologica. Si tratta di una  sindrome che si caratterizza da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità e per la quale il sistema sanitario nazionale non prevede alcuna esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria né la possibilità di usufruire delle prestazioni contenute nei livelli essenziali di assistenza.
Tale affezione colpisce all’incirca 2 milioni di persone in Italia di cui circa 200.000 in Lombardia. Ne sono più colpite le donne in età adulta (tra i 45 ed i 55 anni), con un rapporto di uno ad otto rispetto agli uomini (nei quali si ingenera solitamente tra i 25 ed i 35 anni).
L’assessore alla Salute, Mario Mantovani, ha garantito l’impegno della Giunta regionale a portare questa richiesta sul tavolo del Governo.
 
Idrocarburi e rischio sismico
 
Il Movimento 5 Stelle (primo firmatario Andrea Fiasconaro) ha presentato una mozione in cui si chiedono provvedimenti da parte della Giunta regionale sulle attività di stoccaggio, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio lombardo, anche in considerazione del rischio sismico connesso a tali attività.
Il Consiglio ha approvato all’unanimità il testo del documento  in  cui si chiede alla Giunta regionale di partecipare al Gruppo di lavoro istituito presso il Ministero per approfondire il Rapporto della Commissione internazionale tecnico-scientifica denominata “ICHESE”. L’organismo è stato  istituito dal Dipartimento della Protezione civile dopo gli eventi sismici  che si sono verificati in Lombardia e in Emilia Romagna nel maggio 2012. Il documento della Commissione contiene valutazione sulle possibili relazioni tra attività di perforazione per gli idrocarburi e l’aumento dell’attività sismica in Emilia Romagna.
Il Consiglio ha respinto invece (con 38 voti contrari e 20 a favore) una parte del documento con cui si chiedeva di attivarsi presso il Ministero dello Sviluppo economico per sospendere  le attività in fase di autorizzazione o realizzazione.
In Lombardia, secondo i dati in possesso dell’Ufficio nazionale minerario e riportati nella mozione, sono vigenti 14 permessi di ricerca idrocarburi in terraferma, 17 concessioni di coltivazione, 9 istanze di permesso di ricerca, 6 concessioni di stoccaggio di gas naturale.
 

Concessioni idroelettriche 

Sollecitare il Governo perché emani il decreto con la definizione dei criteri di gara   per le concessioni di grande derivazione idroelettrica e determinare rapidamente il canone aggiuntivo da applicare ai concessionari che sono stati autorizzati a proseguire temporaneamente  l’esercizio . Questo l’impegno della Regione Lombardia, con una mozione approvata all’unanimità su proposta di Donatella Martinazzoli (LN).
Con il documento si prevede anche che una quota degli introiti derivanti dall’applicazione del canone aggiuntivo venga destinata al sostegno di accordi quadro per la tutela dell’ambiente,  la compensazione del dissesto idrogeologico e la rivitalizzazione del sistema produttivo e turistico delle aree montane.

Inquinamento delle acque da nitrati

L’inquinamento da nitrati, che incide sulla qualità delle acque,  non dipende esclusivamente dai reflui zootecnici. Parte da questa considerazione la mozione proposta da Laura Barzaghi (PD) e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.
Il documento invita la Giunta a condividere con le Commissioni Ambiente e  Agricoltura  i risultati delle ultime ricerche effettuate in tal senso per poter elaborare proposte utili in campo agricolo. Con il testo inoltre si è preso l’impegno di riconsiderare celermente il problema dal punto di vista  complessivo sollecitando interventi da inserire nel nuovo Piano di tutela delle Acque.