Prevenzione, norme penali più certe, interventi coordinati tra le istituzioni: sono questi gli strumenti su cui puntare per il contrasto al cyberbullismo, come emerso oggi al convegno promosso dal Corecom Lombardia, che si è tenuto questa mattina a Palazzo Pirelli.
“Le leggi – ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, –appaiono a volte carenti per quanto riguarda la tutela della persona nella sua integrità, perché probabilmente non sono ancora socialmente condivisi gli equilibri etici che riguardano libertà e responsabilità, libertà e controllo on-line. La sfida al cyberbullismo parte da una questione principalmente antropologica e culturale. Finora comunque sta funzionando anche la collaborazione tra i soggetti pubblici coinvolti come Polizia, Corecom, AGCOM, Ufficio Scolastico Regionale. Collaborare in modo coordinato è certamente necessario per rispondere alle attese dei cittadini su un tema così delicato”. “L’iniziativa di oggi -ha detto ancora Cattaneo- si conferma di grande interesse perché ad una adeguata cultura della rete dovrebbe accompagnarsi una seria riflessione sulle norme e gli strumenti di controllo che, nel rispetto della libertà di espressione, tutelino il cittadino.
Federica Zanella, Presidente del Corecom Lombardia, ha illustrato l'esperienza dei primi due anni di attività dello sportello Help Web Reputation Giovani, che offre a tutti i cittadini lombardi un'assistenza gratuita a tutela della propria reputazione digitale.
“Oltre ad approntare strategie preventive, anche in collaborazione con altre istituzioni, il nostro sportello – ha sottolineato la Presidente Zanella – fornisce soluzioni concrete a episodi di violazione della propria reputazione e privacy. E' uno strumento concreto di aiuto ai cittadini che rende la Lombardia regione all'avanguardia sul fronte del contrasto dei comportamenti telematici offensivi”. Grande soddisfazione è stata espressa anche per la parte preventiva realizzata dall'organo di consulenza e di tutela lombardo che nel periodo 2014 -2016 ha coinvolto oltre 170 scuole, con 42 corsi organizzati, raggiungendo 20mila studenti.
Il successo dell'attività di prevenzione trova conferma nella ricerca OssCom dell'Università Cattolica sulla web reputation e i comportamenti a rischio on line: risulta infatti che il 36% degli intervistati ha deciso di non pubblicare contenuti che potessero danneggiare la propria immagine, correggendo anche la propria lista contatti. L'uso dei social media è particolarmente diffuso tra i preadolescenti e gli adolescenti: l'84% dei giovani tra gli 11-18 anni ha un profilo social (il 93% dei adolescenti), più maschi che femmine (86% contro l'82%). Quasi un terzo dei giovani ha più profili su piattaforme diverse: il 64% dei giovani utenti di Internet ha un profilo privato (64%), anche se i ragazzi tendono ad avere un profilo pubblico (37%). “I rischi più diffusi – come illustrato dal professor Piermarco Aroldi – sono il bullismo, sia on line che off line (29%), seguito dal sexting (23%) e dall'abuso dei dati personali”
Cyberbullismo: più diffuso su piattaforme Social Network
- 36% dei casi su FB
- 27% dei casi su WhatsApp
Sexting:
- 53% vittime su FB
- 35% vittime su WhatsApp
- più a rischio i maschi: 29%
Abuso dei dati:
- tag indesiderato: 25%
- pubblicazione foto: 12%
- furto identità: 6%
Bullismo:
- più frequente fra maschi: 32%
- preadolescenti: 33%
- più dannoso: 2/3 delle vittime si dichiara “abbastanza” o ”molto” turbato
Numerosi i rappresentanti delle istituzioni presenti, tra cui il Sottosegretario del Ministero della Giustizia, Cosimo Maria Ferri, il Prefetto di Milano, Alessandro Marangoni, il Presidente del tribunale Mario Zevola, il Commissario AGCOM, Antonio Martusciello, il professor Franco Pizzetti, già presidente della Autorità Garante della privacy, il responsabile dei progetti educativi della Polizia postale, Marco Valerio Cervellini, il Presidente della Commissione Nazionale MIUR disagio-adolescenti-bullismo, Luca Bernardo.