Commissione Speciale Carceri visita penitenziario di Pavia

586 detenuti distribuiti tra comuni e protetti, ospitati questi ultimi nel padiglione aperto nel 2013 (reati a sfondo sessuale). Metà sono definitivi, circa 200 con problemi di tossicodipendenza.

Sono alcuni dati emersi dall’incontro della Commissione Speciale Carceri, presieduta da Fabio Fanetti, col Direttore del penitenziario di Pavia Stefania D’Agostino, che ha voluto anche sottolineare l’importante lavoro da un centinaio di dei volontari che operano nella struttura. Si tratta di una serie di sopralluoghi che la Commissione tiene regolarmente per accertarsi delle condizioni delle strutture lombarde e con l’obiettivo di avvicinare la società civile alla realtà carceraria.

Oltre al Presidente Fanetti, alla visita hanno partecipato i consiglieri regionali Michele Busi e Silvia Fossati (Patto Civico), Mario Mantovani (Forza Italia) e Carolina Toia (Lista Maroni) oltre alla dirigente del DAP Francesca Valenzi.

L’incontro è stato anche un’occasione per visitare il reparto sanitario e il Polo Psichiatrico, quest’ultimo aperto proprio in questi giorni e destinato ad accogliere detenuti, per i quali sia sopravvenuta incapacità di intendere e volere: si tratta di 10 posti, di cui 4 sono già stati assegnati a detenuti lombardi provenienti dal penitenziario di Reggio Emilia.

E’ stata una visita importante”, ha detto il Presidente Fanetti, che prima di tutto ha ringraziato la neo direttrice D’Agostino, la polizia penitenziaria e i volontari che collaborano quotidianamente. “Nel 2014  -ha continuato– si parlava della creazione di un Polo psichiatrico. Oggi questo progetto è stato completato e la priorità è quella di ospitare i detenuti lombardi sparsi nelle carceri italiane. E’ una scelta importante, perché solo riallacciando un legame con le proprie radici e il proprio territorio è possibile reinserirsi nella società, diminuendo la recidiva”.

La Commissione ha poi visitato la sezione medica, prendendo atto di come periodicamente vengano effettuati controlli sanitari sugli ospiti, prescindendo dalle richieste contingenti, e di come sia diminuito l’uso di ansiolitici:  “Ci siamo posti il problema di riempire di contenuti le giornate dei detenuti – ha detto Stefania D’Agostino – sollecitando il loro interesse. Da qui sono cresciuti diversi progetti, tra cui spettacoli teatrali  e laboratori di cucina, con l’avvio di una vera e propria attività di catering. Ora – ha concluso la direttrice – lavoreremo per una nuova cosa che ci sta a cuore, ossia riuscire a ottenere in struttura la presenza di un infermiere di notte che affianchi la guardia medica”.