Ambiente, Commissione approva all’unanimità mozione per programmi di monitoraggio dei suoli con muschi come bioindicatori

Illustrata anche Risoluzione per riduzione “fattore pressione” per la localizzazione di nuove discariche o per il loro ampliamento

Milano, 15 giugno 2017 – La Commissione Ambiente, presieduta da Luca Marsico (FI), in sede deliberante, ha approvato all'unanimità la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle (prima firmataria Iolanda Nanni) che impegna la Giunta regionale ad avviare un programma strutturale di monitoraggio al suolo di agenti inquinanti con l'ausilio di tecnologie avanzate, comprese quelle che utilizzano l'analisi dei muschi come bioindicatori. La mozione chiede tra l'altro l'apertura di un tavolo di confronto con la Provincia autonoma di Bolzano e con esponenti di Regioni europee che già applicano tali metodologie e di promuovere accordi volontari con i gestori nuovi o esistenti degli impianti IPPC (acronimo di “Integrated Pollution Prevention and Control”, cioè prevenzione e riduzione integrata dell'inquinamento) per monitoraggi in via sperimentale dei suoli tramite i muschi come bioindicatori. “La portata innovativa di questa mozione – ha detto Nanni – è dettata dal fatto che finalmente abbiamo un impegno della Giunta Regionale a promuovere accordi volontari per monitoraggi al suolo, in via sperimentale, tramite l'uso dei muschi come bioindicatori, con le aziende cosiddette IPPC, titolari di nuove istanze o di istanze di modifica assoggettate a VIA o verifica di assoggettabilità a VIA, nonché per gli impianti già esistenti ai quali sono ascrivibili responsabilità certe di ricadute al suolo di contaminanti derivanti dalla loro attività produttiva. Siamo soddisfatti – aggiunge Nanni – perché è la prima volta in Italia che una Regione italiana si impegna ad avviare questo tipo di accordi con le aziende a tutela dei nostri suoli e della salute dei cittadini”.

Nel corso della seduta sono quindi stati illustrati da Giampietro Maccabiani (M5S) i contenuti di una proposta di Risoluzione per la riduzione del “fattore di pressione” per la localizzazione di nuove discariche o per il loro ampliamento. Ad oggi tale “fattore” assomma a 160.000 metri cubi di rifiuti smaltiti per chilometro quadrato di territorio. Tra i dati contenuti nel documento a supporto della richiesta, allo stato attuale la Provincia di Brescia smaltisce annualmente 60 milioni di metri cubi di rifiuti, la Provincia di Varese 23,5 milioni, la Provincia di Bergamo 17,5 milioni, la Provincia di Pavia 10,5, la Provincia di Monza e Brianza 7 milioni, la Provincia di Lecco 5,5 milioni, le Provincie di Mantova e Lodi 3 milioni ciascuna, la Provincia di Milano 1,8 milioni, la Provincia di Cremona 263.000 metri cubi. Non sono disponibili i dati delle Province di Como e Sondrio.

La Commissione ha inoltre ricevuto in audizione il sindaco del Comune di Lacchiarella (Mi), Antonella Violi, in merito alla richiesta di ampliamento dell'impianto del Centro integrato smaltimento rifiuti A2A , presente anche sul territorio di Giussago (Mi). “Come ha detto la sindaca di Lacchiarella, finché si è trattato di gestire l’ordinaria amministrazione, seppure con varie correzioni lungo il percorso, come ad esempio il problema degli odori e dei rumori o del traffico, è stato possibile convivere con l’impianto per i cittadini di quei territori – ha detto Giuseppe Villani, PD – Ma l’ampliamento proprio non è accettabile, soprattutto quando si parla di arrivare a 100mila tonnellate annue di materiale trattato”.

 

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Giulio Rezzola
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