Assunzioni nella Polizia di Stato, Consulta regionale del latte, Giorno del Ricordo, Comitato Valutazione: approvate le mozioni

Nella seduta pomeridiana il Consiglio regionale ha approvato le seguenti mozioni all’ordine del giorno. Questa la sintesi. E’ ancora in corso il dibattito su altri provvedimenti.

Assunzioni Polizia di Stato –  Approvata all’unanimità con 46 voti favorevoli la mozione (primo firmatario Fabio Altitonante, Forza Italia) che sollecita la Giunta a intervenire presso il Ministero dell’Interno per nuove assunzioni nella Polizia di stato a fronte della maggiore richiesta di sicurezza da parte dei cittadini e degli stessi amministratori. Nel documento si fa riferimento ai 900 candidati, ritenuti idonei a partecipare al concorso pubblico indetto per reclutare nuovi agenti. In sostanza si chiede lo scorrimento della graduatoria per permettere, oltre ai 650 giovani già ammessi, anche ad altri 250 attualmente esclusi per carenza di risorse, di partecipare al corso di formazione per entrare in Polizia.  Per Francesca Brianza (Lega Nord) “si tratta di una mozione pertinente a fronte delle richieste di maggiore sicurezza da parte dei nostri territori”. Marco Tizzoni (Lista Maroni) ha sottolineato la necessità in futuro di un’ulteriore mozione che “riveda le risorse previste per la polizia e più in generale ottimizzi le spese all’interno del comparto sicurezza”. Per Luca Marsico (FI) “l’approvazione unanime della mozione è segnale importante delle Istituzioni per la sicurezza dei nostri cittadini”. “C’è molta preoccupazione per la carenza di agenti –  ha detto Gianantonio Girelli (PD) – Cogliamo l’occasione per ribadire anche la necessità di uniformare la disciplina che riguarda le forze di polizia”. “C’è un deficit enorme – ha detto Riccardo De Corato (FdI) e non solo per quanto riguarda la Polizia ma anche Carabinieri e Guardia di Finanza e la mozione, pur positiva, rappresenta solo un piccolo segnale di fronte alla carenza di circa 20.000 agenti”. “Un problema da risolvere è quello del turn-over del personale” per Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto). A sottolineare l’importanza del documento e del voto favorevole del M5S è stato il Consigliere Segretario Eugenio Casalino. Nel dibattito è intervenuto anche l’Assessore Alessandro Sorte.

 

Foibe – Approvata, con i soli voti della maggioranza, la mozione di censura al presidente del Consiglio di Zona 3 del Comune di Milano,  per essersi opposto alla commemorazione delle vittime delle foibe durante un seduta di consiglio. Il primo firmatario e relatore Luca Ferrazzi (Maroni Presidente) ha stigmatizzato quanto avvenuto nel consiglio di zona 3 lo scorso 12 febbraio “è un fatto di gravità inaudita, indegno di un paese civile, poiché il presidente del Consiglio di Zona 3, quindi un figura istituzionale e rappresentante dell’Amministrazione pubblica a tutti gli effetti, non solo disattendeva scientemente e consapevolmente le indicazioni di una Legge dello Stato ma arrivava addirittura a negarla”. Per la maggioranza sono intervenuti Luca Marsico (FI), Jari Colla (LN), Riccardo De Corato (FDI), Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto) e hanno evidenziato la necessità di censurare il comportamento del presidente della Consiglio di Zona 3 parlando “di fatto grave che nega la storia”.E’ giusto che la Regione abbia deciso di dare un segnale. Ricordiamo che l’ex presidente della Repubblica Napolitano ha usato parole molto dure contro chi non ricorda degnamente questa tragedia, una tragedia «rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali”, ha dichiarato Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale. Per le minoranze sono intervenuti  invece la Vice Presidente Sara Valmaggi (PD), Roberto Bruni (Patto Civico), Eugenio Casalino (M5S). Il Consigliere segretario Casalino ha ricordato la presenza consistente del suo gruppo alla cerimonia organizzata in Regione a testimonianza dei valori del ricordo e l’inopportunità di intervenire in un caso che riguarda un altro ente. Per il Vice Presidente Sara Valmaggi “non è certo compito del Consiglio regionale occuparsi delle attività del Consiglio di zona. Regione Lombardia ha una sua legge regionale volta a sostenere iniziative per il ricordo dell’ esodo giuliano dalmata e delle foibe. Tutto il resto è pura strumentalizzazione”.

 

Consulta del latte – Approvata all’unanimità dal Consiglio la mozione che impegna la Giunta regionale ad istituire al più presto un tavolo regionale del latte, tra Regione Lombardia e i rappresentanti delle maggiori associazione di agricoltori, delle organizzazioni della filiera di trasformazione e della grande distribuzione.
“La grave crisi che riguarda i produttori di latte in regione Lombardia – ha dichiarato il relatore, Pietro Foroni (Lega Nord) -, che da soli rappresentano il 42% dell’intera produzione nazionale, è il risultato di politiche sbagliate a livello di concertazione europea alle quali si aggiungono problemi di tassazione e di burocrazia al collasso. Il risultato è che oggi il prezzo del latte al produttore è pari a circa 35/36 centesimi al litro contro un prezzo di produzione pari a 49/50 centesimi. Il paradosso è che poi il prodotto finito subisce un rincaro del 328% a carico del consumatore finale”.
Sì alla Consulta regionale del latte ma ci teniamo a chiedere che la Regione usi tutto il suo peso politico per riportare al centro dell’attenzione delle politiche agricole l’agricoltore. E’ infatti necessario contrastare il peso economico che hanno le grandi industrie di trasformazione e di distribuzione e che la fanno da padrone nel settore. E’ ora che regione Lombardia si schieri convintamente dalla parte degli agricoltori e non delle multinazionali”, così Giampietro Maccabiani, consigliere regionale del M5S.
Nel corso del dibattito è intervenuto l’Assessore all’Agricoltura Gianni Fava che ha spiegato lo stato delle richieste, attese da mesi, che sono sul tavolo del Ministero dell’Agricoltura. Entro il 31 marzo si attende il decreto che prevede l’obbligatorietà della contrattualistica, il ripristino dell’interprofessione e forme assicurative sull’oscillazione del  prezzo del latte.

 

 

Comitato Paritetico Controllo e Valutazione

Rafforzare, anche con le dotazioni tecnologiche, gli strumenti a diposizione dei lavori del Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione al fine di migliorare la qualità della  verifica sull’efficacia delle politiche pubbliche.
Questo l’impegno contenuto in una mozione (primo firmatario Michele Busi, Patto Civico) approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale. L’organismo, presieduto da Carlo Borghetti (PD), esercita la funzione di controllo sull'attuazione delle leggi e di valutazione degli effetti delle politiche regionali e relaziona annualmente al Consiglio regionale. Il documento impegna anche la Giunta a presentare in tempi brevi anche progetti speciali per la sperimentazione controllata di politiche che la Giunta regionale intende finanziarie anche con il coinvolgimento di valutatori esterni.