Questo pomeriggio il Consiglio regionale ha discusso quattro mozioni approvando quelle relative al pedaggio sulla tangenziale di Como, alla necessità di esentare gli impianti di risalita dal pagamento dell’IMU e di garantire maggiore sicurezza nei Pronto Soccorso ospedalieri durante l’esposizione universale milanese. Respinta invece la mozione che chiedeva nuove risorse regionali per garantire la regolarità del servizio di trasporto pubblico locale in provincia di Mantova dopo i danni causati dal sisma del 2012.
Tangenziale di Como
L’apertura al traffico e l’avvio dell’esercizio del primo lotto della tangenziale di Como deve avvenire in regime di tariffa ridotta che prevede il solo pagamento del corrispettivo alla società Autostrade per l’Italia (pagamento dovuto per l’utilizzo della tratta autostradale A9), per un periodo analogo alla durata della gratuità del primo lotto della tangenziale di Varese. Lo ha chiesto oggi il Consiglio regionale approvando, con la sola astensione del Movimento 5 Stelle, una mozione presentata da Luca Gaffuri (PD) e emendata dai Consiglieri Daniela Maroni (Lista Maroni), Dario Bianchi (Lega Nord) e Francesco Dotti (FdI). Un impegno confermato dallo stesso Presidente della Giunta Roberto Maroni, che è intervenuto in Aula annunciando di aver trovato l’accordo con Società Pedemontana affinchè la gratuità del pedaggio già garantita sul tratto varesino possa essere confermata anche su quello comasco. Unico pedaggio a carico degli utenti della tangenziale di Como sarà pertanto quello dovuto alla Società Autostrade per l’Italia, attualmente pari a 2 euro e 20 centesimi, che sarà riscosso solo una volta realizzati i caselli e le strutture necessarie al rilevamento del passaggio delle vetture. Il Presidente Maroni ha in ogni caso sottolineato che almeno fino al 31 ottobre 2015 la percorrenza della tangenziale di Como sarà interamente gratuita, e la stessa sarà completata e inaugurata già il prossimo 23 maggio, entrando così subito in funzione con largo anticipo rispetto ai tempi inizialmente previsti.
IMU su impianti di risalita
Unanime via libera a una mozione (prima firmataria Lara Magoni della Lista Maroni) con cui il Consiglio regionale invita il Governo a prevedere con urgenza una modifica della legge sull’IMU in modo da sgravare dall’imposizione fiscale gli impianti di risalita, riconoscendo loro la natura di mezzi di trasporto e non di attività commerciale. Il documento ha preso spunto dalla sentenza della Corte Costituzionale n.4541 del 21 gennaio 2015 con cui si stabilisce che nel calcolo della rendita catastale rientrano anche “tutte le strutture fisse che concorrono al pregio e all’utilizzo degli immobili stessi”, tra cui appunto anche le funivie e gli impianti di risalita.
Nelle località turistiche montane della Lombardia ci sono 48 esercenti di impianti a fune per complessivi 270 impianti, numerosi dei quali sono in grave difficoltà economica: un migliaio sono i lavoratori direttamente occupati, con un indotto che interessa e coinvolge altri 7mila lavoratori.
Sicurezza nei Pronto Soccorso durante Expo
Più sorveglianza nei Pronto Soccorso delle strutture ospedaliere situate in prossima di Expo. A chiederlo è una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. Il documento (primo firmatario Fabio Altitonante di Forza Italia), sottoscritto da tutti i Gruppi consiliari, impegna la Giunta a valutare attentamente le situazioni di sicurezza presso le strutture ospedaliere Sacco, Niguarda, San Carlo, Garbagnate Milanese, Legnano, Policlinico, Pini e all’ambulatorio di via Rugabella (Icp Milano). Il documento approvato chiede in particolare di dotare i presidi di adeguate misure di sicurezza, soprattutto nelle ore notturne e nei giorni festivi in modo tale da garantire la tranquillità degli operatori sanitari, dei cittadini e dei turisti.
Fabio Altitonante ha ricordato alcuni episodi recenti che rendono necessario il potenziamento dei controlli, mentre i consiglieri Dario Violi del Movimento 5 Stelle e Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia, hanno auspicato che tale rafforzamento vada oltre l’evento Expo in modo tale che il potenziamento resti stabile e permanente. Via libera anche dal PD che attraverso Mario Barboni ha parlato di decisione opportuna.
Trasporto pubblico locale in provincia di Mantova
Respinta con 38 voti contrari, 30 a favore e 1 astenuto la mozione presentata da Marco Carra (PD) con cui si impegnava la Giunta regionale a garantire un intervento finanziario che potesse permettere alla Provincia di Mantova di sostenere i costi imprevisti causati dall’inagibilità del ponte di San Benedetto Po a seguito del terremoto del maggio 2012. In particolare il documento sottolineava come la chiusura ai mezzi pesanti del ponte, abbia comportato la modifica dei percorsi di numerose autolinee di trasporto pubblico con il conseguente aumento dei costi, quantificabili in 236mila euro all’anno. La Provincia di Mantova, in assenza di adeguata copertura finanziaria, ha ventilato l’ipotesi di sospensione delle corse degli autobus nella giornata di sabato con disagi che andrebbero a colpire soprattutto gli studenti e le loro famiglie, almeno fino a quando non sarà ripristinato il regolare collegamento con l’Oltrepò mantovano attraverso il ponte di San Benedetto Po. L’Assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte ha spiegato come attualmente la Regione non disponga di fondi e risorse proprie da destinare a tale richiesta, in considerazione anche dei tagli operati dal Governo sul Trasporto Pubblico Locale, ma ha assicurato che la situazione sarà attentamente monitorata nei prossimi mesi perchè il servizio possa continuare a essere garantito. L’Assessore ha anche lamentato come la mancata istituzione dell’Agenzia di Trasporto Pubblico Locale da parte della Provincia di Mantova costituisca oggi il problema principale nel reperimento delle risorse necessarie.