All’ordine del giorno anche le norme sulla sicurezza nautica, monitoraggio della legge 194, ricerca di idrocarburi, demanio lungo il Po, incompatibilità e consulenze
Seduta di Consiglio dedicata in buona parte a interrogazioni e interpellanze. Questa mattina sono stati dieci i quesiti posti dal Parlamento regionale alla Giunta in occasione del question time. Di seguito gli argomenti trattati e le risposte dell’Esecutivo.
RINCARI PEDAGGI IN AUTOSTRADA E SULLE TANGENZIALI
“Regione Lombardia non è disposta a stare a guardare. Faremo tutti i passi necessari. Ho già scritto al Ministro dei Trasporti chiedendo che il Governo modifichi la normativa sugli aumenti tariffari”.
Così l’Assessore alle Infrastrutture di Regione Lombardia, Maurizio del Tenno, ha risposto oggi in Aula alle due interrogazioni sugli aumenti autostradali presentate rispettivamente dalla Lega Nord (primo firmatario il capogruppo Massimiliano Romeo) e dal gruppo Fratelli d’Italia, firmatari il capogruppo Riccardo De Corato e il consigliere Francesco Dotti, ma sottoscritto anche da Forza Italia (il capogruppo Claudio Pedrazzini e il consigliere Alessandro Fermi) e dalla lista Maroni Presidente (Marco Tizzoni).
Del Tenno ha detto di “condividere preoccupazioni e valutazioni”, sottolineando come in un periodo di crisi come l’attuale “gli aumenti, che sono superiori in Lombardia al 3,9% della media nazionale, avranno ripercussioni pesanti per gli imprenditori e i pendolari” e che Regione Lombardia “metterà tutto il suo impegno per una soluzione”.
“Questa discriminazione che arriva persino ad aumenti del 12,5% sulla tangenziale Est di Milano non ci è piaciuta perché non è nemmeno giustificata da manutenzioni o investimenti – ha detto in Aula il consigliere Massimiliano Romeo – Regione deve chiedere allo Stato e alle società concessionarie un riequilibrio delle tariffe, che vuol dire diminuirle al Nord e aumentarle altrove, dove spesso non si paga nemmeno. Visto che le concessioni della Brescia-Padova e della Brescia-Piacenza sono scadute, Regione valuti di partecipare alla gare con Infrastrutture lombarde, riprendiamoci le nostre autostrade!”.
“Speriamo si agisca in fretta – è stato il commento di Riccardo De Corato – anche perché la Lombardia è la regione più penalizzata: 5,27% in più sulla Milano-Torino, l’11 sulla Milano-Como-Chiasso fino al 4,7% di aumento scattato sulle tangenziali. Tutti questi rincari costano 87 euro all’anno a famiglie ed imprese e andranno così a complicare un periodo già segnato da una pesante crisi economica. Tra l’altro – ha aggiunto De Corato – il meccanismo della rivalutazione delle tariffe è sempre sbilanciato a favore dei concessionari senza che questi abbiamo poi alcun obbligo di servizio e d’intervento per rendere efficiente la rete gestita. Ci auguriamo da parte di Regione Lombardia – ha concluso De Corato – una spinta forte, azioni incisive. E’ importante è urgente che la questione sia posta sul tavolo della conferenza Stato-Regioni: la Lombardia non può pagare per tutti e le parole di condanna non bastano più ”.
PGT DI BRESCIA E LIBERTÀ DI CULTO
La lista Patto civico (primo firmatario Umberto Ambrosoli) ha presentato per voce del consigliere Roberto Bruni una interrogazione sulla recente sentenza del Tar che ha bocciato il Pgt di Brescia in relazione alla parte relativa al Piano dei Servizi che avrebbe discriminato le confessioni non cattoliche, in particolare quelle islamiche.
In particolare il testo chiedeva se Presidente della Giunta e assessore alla partita avessero rivisto i primi giudizi critici sulla sentenza e se la normativa regionale non fosse comunque da adeguare al rispetto della libertà di culto sancita dalla Costituzione.
“Regione Lombardia non è coinvolta né citata nella sentenza – ha risposto in Aula l’assessore all’Urbanistica, Viviana Beccalossi – La pronuncia del Tar non impone alcun obbligo al Comune di Brescia, ma si limita a richiamare al rispetto della legge regionale 12 del 2005, articolo 70. Confermo che le scelte devono essere lasciate al sindaco e non imposte da associazioni attraverso i tribunali: stiamo provvedendo alla revisione della legge 12 in accordo con gli enti locali, ma i principi richiamati dalla Costituzione sono già rispettati dalle nostre norme vigenti, e a mio avviso l’articolo 70 non andrebbe modificato. Auspicherei, infine, reciprocità nel rispetto delle religioni, visto che in molti paesi islamici chi si professa cattolico rischia la vita, e non mi sembra che qui nessuno corra gli stessi pericoli”.
CRISI AGFA DI MANERBIO (BS): SFUMA SUBENTRO DI UN NUOVO IMPRENDITORE
Non ci sarà il subentro di un nuovo imprenditore per la reindustrializzazione dell’Agfa di Manerbio ma la stessa multinazionale incontrerà nuovamente e a breve l’assessore alle Attività produttive, Mario Melazzini, per illustrare i progetti di continuità aziendale.
Questa la sintesi della riposta che l’assessore Melazzini ha fornito in relazione all’interrogazione presentata dal consigliere Giulio Girelli (PD) sulla crisi attraversata dalla Agfa Graphics di Manerbio. Quest’ultimo chiedeva chiarimenti sulle ipotesi di subentro da parte dell’imprenditore Ziletti e di un possibile finanziamento di Regione Lombardia per 15 milioni di euro.
Melazzini ha illustrato i contenuti degli incontri di novembre e del 5 dicembre con Agfa e con l’imprenditore interessato, spiegando che “non c’è stato alcun accordo, ma solo ipotesi di studio del piano finanziario. Il 27 dicembre abbiamo registrato la non disponibilità di Agfa al subentro di Ziletti, ma la volontà di proseguire con un progetto che ci verrà illustrato prossimamente”.
PREVENZIONE INCIDENTI NAUTICI
Generalmente nel pieno della stagione estiva, sui laghi lombardi numerosi turisti, in particolare stranieri, noleggiano imbarcazioni che non necessitano di patente nautica e di conseguenza i più non sono a conoscenza delle norme che regolano le distanze di sicurezza da coste e natanti e dei segnali nautici presenti in acqua. Soprattutto quelli dei subacquei, che hanno come unico segnale che evidenzia la loro presenza un galleggiante di segnalazione.
Il capogruppo di Ncd, Mauro Parolini (primo firmatario), in un’interrogazione a risposta immediata in Aula, ha chiesto all’assessore alle Infrastrutture Maurizio Del Tenno quale sia stato l’esito dell’incontro avvenuto lo scorso ottobre con le Autorità del Bacino Lacuale su questo tema ed ha nuovamente sollecitato l’introduzione di una norma che preveda obbligatoriamente almeno l’applicazione di un adesivo accanto ai comandi dell’imbarcazione che riporti la sagoma di un subacqueo e del galleggiante di segnalazione con l’indicazione della distanza da rispettare in presenza di tale segnale,
L’assessore ha risposto che l’Autorità di Bacino da tempo ha emanato circolari di riferimento ai noleggiatori e che è intenzionata, a ridosso della prossima stagione estiva, ad attivare una campagna di sensibilizzazione a tappeto sia verso gli operatori che verso il pubblico. L’assessore ha sottolineato che le competenze sulla sicurezza in materia di navigazione da diporto e in acque interne sono in capo allo Stato con il Codice nautico.
CANONI CONCESSIONE DEMANIO LUNGO IL PO
Sul tema dei canoni di concessione del demanio idroviario, nello specifico su fiume Po, il consigliere Agostino Alloni (Pd, primo firmatario) ha chiesto se non sia il caso di istituire un tavolo di lavoro tra Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto per uniformarli e per considerare un’eventuale loro riduzione per consentire agli operatori interessati il posizionamento di impianti di videosorveglianza sulle strutture galleggianti di competenza.
L’assessore alle Infrastrutture, Maurizio Del Tenno, ha risposto che le quattro Regioni applicano canoni generalmente differenziati per tipologia di uso e struttura e quindi difficilmente comparabili ma sostanzialmente equivalenti. Il fatto di ridurli, ha aggiunto, creerebbe problemi di “autosostenibilità” economica dei vari soggetti in quanto dovrebbero ricorrere a finanziamenti regionali che al momento sono limitati.
PERMESSO RICERCA IDROCARBURI
In merito al parere favorevole espresso da Regione Lombardia sul rilascio del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi su un’area di circa 420 km quadrati tra le province di Brescia, Cremona e Mantova, il consigliere Andrea Fiasconaro (M5S, primo firmatario) ha chiesto all’assessore all’Ambiente Claudia Terzi quali siano state le ragioni che hanno spinto al Giunta regionale ad esprimere “favorevole volontà all’istanza” presentata.
L’assessore ha risposto che i “permessi di ricerca” sono di competenza statale in quanto attengono al Piano energetico nazionale. Regione Lombardia può quindi esprimere solo il proprio parere, “valutandolo caso per caso”. Non sono in previsione, invece, ricerche di “shale gas” o gas da argille estratto tramite “fracking”, pratica che prevede la “fratturazione idraulica”, cioè una potente emissione di sabbia, prodotti chimici ed acqua che vanno a fratturare sottoterra la formazione rocciosa affinché il gas possa affiorare in superficie.
INCARICO DI CONSULENZA ORONZO RAHO
Appurato che, come emerso nei primi giorni di dicembre, tra gli indagati all’interno dell’inchiesta denominata “Briantenopea” risulta esserci anche Oronzo Raho, e che lo stesso ha ottenuto un incarico di collaborazione presso la Giunta regionale lombarda svolto dal 17 giugno all’8 ottobre 2013, Silvana Carcano (M5Stelle) ha posto questa mattina una interrogazione in Consiglio regionale chiedendo di conoscere le modalità di selezione che hanno portato all’attribuzione di tale incarico.
Nella sua risposta, il sottosegretario Ugo Parolo ha precisato come tutti gli incarichi di consulenza siano soggetti al rispetto di precise normative e disposizioni di legge sulla base dell’esame dei curricula vitae, e che pertanto l’incarico affidato a Raho è ineccepibile. Parolo ha quindi ricordato come Oronzo Raho sia stato dal 1979 dipendente di Regione Lombardia in comando dopo essere stato vincitore di concorso pubblico presso il Ministero del Tesoro e dal 1 febbraio 1981 dipendente di ruolo della Giunta regionale. Dopo essere stato collocato in pensione, Raho ha svolto tra i suoi numerosi incarichi anche quello di Consigliere di Amministrazione della Fondazione Lombardia per l’Ambiente (nominato nel 2009) e ha avuto incarichi nelle segreterie particolari dell’Assessore regionale Massimo Buscemi (2008) e del Sottosegretario Francesco Magnano (dal 2010 al 2012). Dal 17 giugno 2013 gli è stato rinnovato un incarico di collaborazione presso il Sottosegretario all’Expo e all’internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala, incarico dal quale Raho ha rassegnato le dimissioni lo scorso 8 ottobre.
Silvana Carcano si è detta insoddisfatta della risposta invitando la Giunta a una maggiore attenzione nella scelta dei consulenti.
INCOMPATIBILITÀ ASSESSORE MANTOVANI
La questione dell’incompatibilità dell’Assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani è tornata oggi di attualità in Consiglio regionale a seguito di una interrogazione presentata da Stefano Buffagni (M5Stelle), che ha chiesto nuovamente alla Giunta regionale come intenda procedere per rimuovere la cause di incompatibilità presenti tra il ruolo di Consigliere e Assessore regionale e quello di Sindaco di Arconate, tuttora ricoperti da Mantovani “nonostante la legge sancisca in modo chiaro ed evidente la sussistenza di cause di incompatibilità tra tali incarichi”.
L’Assessore Mario Mantovani ha precisato come dal luglio 2013, nel pieno rispetto delle normative vigenti, avesse già optato per la carica di Consigliere regionale: “Non esiste pertanto nessun dubbio sulla legittimità della mia posizione –ha ricordato Mantovani- e ancora una volta ci stiamo prestando a un dibattito inutile e pretestuoso”.
Il Consigliere Buffagni ha quindi invitato Mantovani a esercitare la sua autorevolezza politica affinchè il Consiglio comunale di Arconate ratifichi quanto prima le sue dimissioni da Sindaco, evitando ulteriori strascichi e lungaggini burocratiche.
MONITORAGGIO LEGGE 194
Il monitoraggio e la raccolta dati sull’applicazione legge 194 in Lombardia rispettano il questionario predisposto del Ministero della Salute e coprono tutti i presidi ospedalieri dove avvengono interruzioni volontarie di gravidanza (ivg). Lo ha assicurato l’assessore regionale alla Sanità, Mario Mantovani, rispondendo a una interrogazione durante il question time della Vice Presidente del Consiglio, Sara Valmaggi (PD). Nell’interrogazione l’esponente PD, oltre a lamentare l’ incompletezza e il mancato aggiornamento dei dati, chiedeva i motivi della mancata partecipazione dell’assessore al Tavolo tecnico attivato presso il Ministero. “Non abbiamo partecipato alla riunione in quanto doveva prendere in esame alcune criticità nella raccolta dati che non riguardavano Regione Lombardia”, ha motivato Mantovani