“In Italia, sotto i Borgia, per trent’anni hanno avuto guerre, terrore, assassinii, massacri: e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e hanno prodotto …gli orologi a cucù”. Questa battuta, attribuita ad Orson Welles, è ovviamente paradossale. -perchè certamente la creatività rinascimentale non è frutto delle condizioni estreme là descritte- ma definisce da un certo punto di vista lo spirito italiano, che riesce ad esprimersi anche nelle condizioni più difficili ed estreme.
La Lombardia, poi, detiene oggi il primato di un tipo particolare di creatività: quella dell’innovazione, delle soluzioni e delle invenzioni “utili”.
Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio di Milano, ogni giorno vengono depositati, nella nostra regione, 50 brevetti nazionali; nel periodo che va dal 2005 al 2015 ne sono stati presentati 190.763, il 28% di tutti quelli registrati nella Penisola, mentre – nello stesso periodo- sono stati 15.048 i brevetti europei, il 34,5% del totale.
All’interno della regione, Milano è la provincia più attiva, sia per quanto riguarda i brevetti nazionali che europei. I brevetti nazionali registrati da Milano sono oltre 157mila(l’82,4% del totale lombardo e il 23,1% di quello nazionale). La seconda città italiana per numero di brevetti è Roma, che si ferma però a 85.521 brevetti. Torino arriva a 52.158 e Bologna a 26.142. Per quanto riguarda le invenzioni, la Lombardia nel decennio 2005/2015 ha registrato 28.630 novità ( di cui 23.805 nate a Milano), seguita da Emilia Romagna (15.417) e Veneto (12.754). Fra le città italiane capoluogo è al secondo posto Torino, con 10.592 invenzioni.
Il brevetto è lo strumento giuridico con il quale viene conferito a chi ha realizzato un'invenzione il monopolio temporaneo di sfruttamento dell'invenzione. Il monopolio consiste nel diritto di escludere altri dall'attuarla e trarne profitto nel territorio dello Stato che lo concede.
Il brevetto fa parte di quello che è l’insieme dei beni immateriali della proprietà industriale e le norme che lo tutelano sono raccolte nel Codice di Proprietà industriale.
Il primo brevetto della storia risale all'antica Grecia e fu concesso nella città di Sibari, dove le nuove invenzioni erano incoraggiate garantendo al loro scopritore un anno dei profitti dovuti ad esse.
In Italia il primo brevetto risale al 1421 quando l'architetto fiorentino Filippo Brunelleschi ricevette il brevetto per tre anni per l'invenzione di una chiatta con mezzi di sollevamento, che trasportava marmo lungo il fiume Arno per la costruzione del Duomo di Firenze. Nel 1449, in Inghilterra, il re Enrico VI concesse il primo brevetto inglese. La “patent” (questo il nome del brevetto in inglese) fu concessa attraverso una litterae patentes ( lettera, dichiarazione, pubblica) che dava una licenza di 20 anni all’artigiano fiammingo John di Utynam per la realizzazione di vetri colorati.
La prima legislazione europea sul brevetto è contenuta in una parte del Senato veneziano del 19 marzo 1474 .
Per valorizzare la creatività lombarda e aumentare la condivisione delle iniziative di valore in ogni settore, il Consiglio regionale ha dato vita a un evento con cui saranno riconosciuti e votati i progetti più interessanti e innovativi, fra quelli cui il Consiglio ha dato il suo patrocinio in questi anni.
Fino all’8 novembre, tutti potranno votare, sul profilo Facebok del Consiglio l’iniziativa più creativa. Al termine, verrà creata una graduatoria dei “mi piace” ottenuti e ai puù votati verrà riconosciuto il premio “Lombardia è Creatività, nel corso di uno speciale evento che si terrà a Palazzo Pirelli domenica 19 novembre.