Via libera al Piano Regionale di Sviluppo: le dichiarazioni di voto

Con 48 voti a favore e 30 contrari il Consiglio regionale, nella seduta di martedì 10 luglio, ha approvato il Piano Regionale di Sviluppo, documento di riferimento per le politiche e gli interventi di Regione Lombardia nella XI Legislatura (2018-2023). Di seguito una sintesi delle dichiarazioni di voto al termine della discussione generale e del voto di emendamenti e ordini del giorno.

Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti): “Considero importante il lavoro fatto prima nelle Commissioni poi in Aula, che ha permesso di approfondire i temi fondamentali che la Regione deve affrontare. Alla fine, però, constato con rammarico che nostre proposte importanti, in particolare su edilizia scolastica e le questioni ambientali, non sono state accolte”.

Giacomo Cosentino (Fontana Presidente): “Il PRS è un documento molto positivo perché consente di mettere in campo risposte puntali alle istanze del mondo delle imprese, sostiene i piccoli comuni sulla strada della sburocratizzazione, affronta adeguatamente le questioni sociali attraverso l’aiuto alle famiglie in difficoltà e le misure a favore degli asili nido”.

Franco Lucente (Fratelli d’Italia): “Il Piano Regionale di Sviluppo si propone di individuare e avviare politiche innovative e in questo senso il risultato è stato raggiunto, consentendo alla Lombardia ancora una volta di distinguersi in meglio rispetto alle altre Regioni. Si intravede una Legislatura molto positiva per la nostra Regione”.

Andrea Fiasconaro (M5S): “Siamo contrari a un documento generico che non entra nel dettaglio dei problemi e delle soluzioni e sembra perciò un libro dei sogni irrealizzabili che lascia il tempo che trova: tanti annunci ma nulla di concreto”. 

Gianluca Comazzi (FI): “Siamo riusciti nell’intento di arrivare a un documento preciso e definito rispetto agli obiettivi che ci eravamo prefissati. Abbiamo dato un segnale importante al mondo del commercio e delle imprese che sono il traino della nostra Regione. E’ un programma che ci hanno chiesto i lombardi col loro voto e ora dovremo essere attenti a realizzare ogni punto”.

Fabio Pizzul (PD): “Riconosco che si è lavorato in un clima di collaborazione in Consiglio e nonostante le diverse posizioni c’è stato rispetto per tutte le proposte. Il risultato è però un programma molto compilativo e poco propulsivo. Il nostro giudizio resta negativo perché c’è un’idealizzazione della Lombardia su cui non concordiamo”.

Roberto Anelli (Lega): “E’ un piano che guarda al futuro con concretezza, un programma regionale sostenibile che rispetta quello che i lombardi ci hanno chiesto votando il referendum e dandoci fiducia alle scorse elezioni”.