Lombardia turistica: a Bormio non solo sci ma anche arte, cultura, enogastronomia e relax

In Alta Valtellina, a quota 1.225 metri, si trova Bormio, meta turistica internazionale tra le più ricercate dagli appassionati della neve e delle escursioni in ogni stagione dell’anno. Soprattutto d’inverno, grazie alla posizione delle piste di sci che giungono fino a quota 3000 metri con un dislivello di circa 1800 metri di neve, la Valtellina propone facili tracciati oppure piste che ospitano importanti gare di Coppa del Mondo. Ogni stagione ha la sua specialità e il ventaglio delle opportunità e delle discipline è a portata di tutti, anziani e giovani: mountain-bike, trekking, running, alpinismo, sci di fondo o da discesa. In primavera, estate e in autunno si può scegliere tra gli oltre 600km di sentieri all’interno del Parco dello Stelvio da percorrere a piedi o in mountain-bike e, per i più audaci, affrontare le grandi salite dello Stelvio del Gavia e del Mortirolo.

Bormio e Valtellina non sono solo sport: nel centro storico spiccano caratteristiche viuzze, chiese, palazzi e case contadine e il rito delle acque termali millenarie che sgorgano da nove fonti per alimentare tre impianti: Bagni Nuovi, Bagni Vecchi e Bormio Terme. La zona, in passato molto popolata, presenta un patrimonio culturale fatto di chiese che ospitano opere d’arte di valore artistico per l’intaglio ligneo e gli affreschi rinascimentali e barocchi. La storia secolare di Bormio si riflette anche nelle numerose tradizioni popolari: il Carneval di Mat, L’è fora Geneiron e L’è Fora l’Ors de la Tana, Gabinat e il Palio delle Contrade.

A Bormio relax e benessere vanno a braccetto con la qualità dei prodotti eno-gastronomici di questa “magnifica terra” ricca d’arte e cultura. La prelibatezza la si può riscontrare nella bresaola che spicca per unicità territoriale soprattutto nella versione Chiavennasca, Slinziga, Punta d’anca, il Culatello della Valtellina, i taròz e gli sciatt. Assieme alla bresaola, l’emblema del gusto valtellinese è rappresentato dai pizzoccheri e dalla polenta taragna con salmì di cervo e funghi porcini. Altri pezzi pregiati nel paniere delle prelibatezze valtellinese sono i formaggi Bitto, Scimudin o Casera e il panettone rustico Bisciola. Ad accompagnare il tutto, i pregiati vini rossi e bianchi e le infinite varietà di grappe e liquori amari (Braulio, Taneda). Il Nebbiolo delle Alpi, il Sassella, il Grumello, l’Inferno e lo Sforzato sono solo alcuni dei vini della Valtellina che nascono dal connubio tra la viticoltura di montagna e il nobile vitigno Nebbiolo. La Via dei Terrazzamenti è un percorso ciclo-pedonale lungo 70km che collega Morbegno a Tirano. Si tratta della tipica zona del paesaggio agrario valtellinese, caratterizzata dai terrazzamenti vitati ma anche da edifici storico artistici, civili e religiosi di notevole pregio e interesse.

La viticoltura lombarda è sempre stata caratterizzata da una grande diversificazione delle zone produttive che si distinguono per condizioni climatiche e geografiche: una ricchezza che si estende dai versanti terrazzati della Valtellina, alle aree moreniche dei laghi Garda e Iseo, per raggiungere i colli appenninici dell'Oltrepò Pavese e la bassa padania; territori che hanno consentito alla produzione vitivinicola lombarda di evolversi negli anni raggiungendo livelli di eccellenza tra i più interessanti a livello nazionale e internazionale. Un exploit enologico che al Vinitaly 2019 ha presentato 90 varietà di uve da vino coltivate, rinomate per biodiversità, quantità (+ 55%) e qualità (+121 %) delle Docg, rispetto al 2017; numeri davvero d’eccezione con oltre 200 espositori e 2.000 etichette complessivamente presentate dai Consorzi lombardi.