L’Italia globale per un Paese migliore. Genio italiano nel mondo. Mobilità e Solidarietà

L’Italia globale per un Paese migliore. Il Genio italiano nel mondo. Mobilità e solidarietà”, questo il titolo del convegno-workshop che si è svolto questa mattina nella Sala Gonfalone di Palazzo Pirelli con la partecipazione, tra gli altri, dei Vice Presidenti del Consiglio regionale della Lombardia, rappresentanti del mondo delle istituzioni, della cultura, dell’associazionismo italiani all’estero, della solidarietà e del volontariato.

Tra i relatori, molto apprezzato l’intervento introduttivo di Piero Bassetti (già primo presidente della Regione Lombardia dal 1970 al 1974) sul tema de “Gli italici. Una risorsa per l’Italia” che a margine dell’evento ha detto: “Questo appuntamento, tra le varie tematiche affrontate, focalizza la necessità di rafforzare l’attrattiva del sistema Italia affinché l’emigrazione dei giovani talenti laureati non si tramuti in un esodo senza alcun argine e i flussi in arrivo siano meglio raccordati alle esigenze del Paese in un’ottica di equilibrio tra mobilità, globalità e glocalità”.

L’evento, promosso dal Comitato 11 Ottobre e moderato da Aldo Aledda e dal presidente dell’associazione mantovani nel mondo Daniele Marconcini si è articolato in due workshop, il primo inerente le prospettive e problemi per un Italia globale, l’altro sul tema delle esperienze e ruolo dell’associazionismo. Ampio spazio anche alle testimonianze ed esperienze vissute da giovani professionalità italiane trasferite all’estero e da stranieri di varie etnie e provenienze che si sono stabilizzati nel nostro Paese. Tra gli obiettivi dell’iniziativa, la necessità di sollecitare l’attenzione delle istituzioni sul rientro in patria di tanti italiani che si sono trasferiti fuori dai confini nazionali (recenti expat o discendenti di italiani emigrati all’estero). Un argomento che inevitabilmente tocca anche il nodo della chiusura delle frontiere, molto sentito nell’attuale contesto socio-politico nazionale per i riverberi sul nostro sistema socio-economico, pensionistico e del welfare. Durante il dibattito sono emersi tre aspetti fondamentali: il rientro nel Paese dei giovani italiani o discendenti anche a prescindere dal requisito della cittadinanza; la libera circolazione dei giovani italiani (in uscita e in rientro) come forma d’investimento anche culturale a vantaggio per il nostro Paese; l’attrattività della nazione non solo in termini di opportunità di lavoro ma anche d’istruzione e semplificazione amministrativa della P.A. Da non trascurare anche la promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo, il Made in Italy inteso come valore e l’accoglienza rispetto alla mera burocrazia da parte di agenzie delle entrate, questure e anagrafe comunali che appaiono a volte come “muraglie” per la buona volontà di coloro che si ritrovano e riconoscono nei valori dell’Italicità.