Aumenta il numero dei “boschi della droga” e si aggrava il fenomeno delle bande giovanili

Milano, Bergamo e Brescia sono le province lombarde con la maggior presenza di gruppi criminali stranieri. La fotografia è stata scattata dal monitoraggio, curato dall'Osservatorio sulla criminalità organizzata dell'Università degli Studi di Milano CROSS, che si occupa più in generale della presenza del fenomeno mafioso in Lombardia ma dedica una parte all'analisi dell'ascesa delle organizzazioni criminali straniere nella nostra Regione.
Nel lavoro – illustrato alla Commissione Speciale Antimafia (Presidente Monica Forte, M5S), dal ricercatore di CROSS Roberto Nicolini – si sottolinea come la Lombardia sia la regione col numero più alto di cittadini stranieri residenti e anche quella dove più facilmente si radicano e sviluppano organizzazioni criminali straniere.
A Milano, Bergamo e Brescia seguono Varese e Monza Brianza; Cremona, Pavia, Lecco, Como e Mantova. Infine Sondrio, dove la presenza di gruppi criminali stranieri è decisamente bassa.
Quanto al tipo di reati, la maggior parte è legata al traffico di droga e allo sfruttamento della prostituzione. Meno frequenti sono invece le attività di contraffazione e contrabbando.
L'indice della violenza è molto alto nell'area milanese mentre risulta quasi totalmente assente nelle province di Cremona, Lodi, Mantova e Sondrio.
I criminali di nazionalità albanese sono ben inseriti ai vertici di associazioni italiane attive nel settore delle droghe sintetiche, mentre sono nordafricani i gruppi criminali che operano nei cosiddetti "boschi della droga", concentrati in particolar modo a Milano e nella provincia di Varese e Como, dove tra il 2008 e il 2018 sono stati scoperti diversi laboratori e raffinerie di sostanze stupefacenti.
Fenomeno relativamente più recente ma in costante crescita è poi quello riconducibile alle bande giovanili di sudamericani note come "pandillas" sempre più inserite nel narcotraffico, anche internazionale. "Continuiamo con l'indagine conoscitiva – ha detto la Presidente Monica Forte –  per aumentare la nostra consapevolezza circa la situazione esistente. Con questo studio non possiamo che prendere atto che siamo di fronte a uno scenario in forte movimento per quanto riguarda il traffico di droga. Per esempio è emersa tutta la gravità del fenomeno delle bande giovanili e che ci ripromettiamo di approfondire vista l'importanza che stanno acquisendo nell'ambito dello spaccio anche a livello internazionale".

http://www2.consiglio.regione.lombardia.it/wai/Documentazione/MonitoraggiopresenzamafiosaIIparte.pdf