A fronte di un calo generalizzato della natalità in Italia, la Lombardia è una delle poche regioni a non registrare variazioni negative oltre a vantare il numero più alto di residenti con meno di 18 anni (oltre 1,6 milioni). Numeri significativi che, uniti all’emergenza Covid, obbligano a una riflessione ulteriore sul tema della povertà educativa. La pandemia ha messo in particolare in luce alcune esigenze, come l’importanza di disporre di connessioni domestiche veloci e di dispositivi per seguire la didattica a distanza. Aspetti cruciali, che l’osservatorio sulla povertà educativa curato da Openpolis e Con i Bambini ha cominciato a monitorare, a livello nazionale e nei territori. Il report, “Le mappe della povertà educativa in Lombardia”, presentato oggi in un convegno promosso dal Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Dario Violi a Palazzo Pirelli, è un passo in questa direzione. All’evento, che è stato trasmesso in diretta streaming, hanno partecipato anche: Alessandro Fermi, Presidente del Consiglio regionale della Lombardia; Alessandra Locatelli, Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità della Regione Lombardia; Stefano Buffagni, Presidente del Comitato di Indirizzo Strategico del Fondo per il contrasto educativo minorile; Vincenzo Smaldore, Openpolis; Giovanni Fosti, Presidente della Fondazione Cariplo; Carlo Borgomeo, Presidente Con i Bambini; Riccardo Bettiga, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Lombardia.
Accanto agli ambiti tradizionali delle analisi sui presidi sociali e culturali per il contrasto della povertà educativa, come asili nido, scuola, servizi culturali e ricreativi, è necessario intervenire sulle nuove forme di disuguaglianza. Come quelle legate, ad esempio, a un processo di digitalizzazione del paese non ancora abbastanza inclusivo. Divari che rischiano di saldarsi con quelli già esistenti, lasciando indietro interi territori.
“L’emergenza Covid – ha detto il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi – ha fatto emergere esigenze nuove, come l’importanza di disporre di connessioni domestiche veloci e di dispositivi per seguire la didattica a distanza. Accanto agli ambiti tradizionali come asili nido, scuola, servizi culturali e ricreativi, è necessario intervenire per accelerare e potenziare il processo di digitalizzazione in atto che vede ancora molti territori della Lombardia in ritardo e in difficoltà. Resta poi purtroppo di grande attualità il tema dell’edilizia scolastica sul territorio. In Lombardia il 20,43% degli edifici scolastici statali ha oltre 50 anni, un dato che supera la media nazionale di quasi 3 punti percentuali. Due temi che devono essere inseriti tra le priorità dell’agenda regionale e che necessitano di sostegno e attenzione massima da parte delle istituzioni”.
"Le istituzioni – ha aggiunto Dario Violi, Consigliere Segretario del Consiglio regionale della Lombardia – non sono abituate a ragionare sui dati e le politiche finora adottate quasi mai hanno tenuto conto delle reali esigenze dei territori. Considerato che nei prossimi anni sarà sempre più necessario conciliare la vita lavorativa con quella familiare, è inaccettabile che solo il 34% delle famiglie lombarde sia raggiunto dalla banda larga ultraveloce. Inoltre, i divari tra città e provincia sono ancora troppo marcati, anche all’interno di una regione sviluppata come quella della Lombardia, dove vivono oltre 1,6 milioni di bambini e ragazzi. Pertanto, credo che la diffusione delle connessioni ultraveloci e la digitalizzazione debbano essere al centro delle battaglie politiche dei prossimi anni”.
“La Lombardia –ha dichiarato l’assessore regionale alla Famiglia Alessandra Locatelli– – è tra le regioni più attive nella progettazione di interventi per il contrasto della povertà educativa minorile, dimostrando una particolare sensibilità in materia di politiche che siano di sostegno alla famiglia, ai minori, alla povertà. Purtroppo l’accessibilità alle opportunità formative non è sempre garantita e la crisi economica, derivante dalla grave emergenza pandemica, ha contributo a peggiorare la situazione. Regione Lombardia ha stanziato ingenti risorse soprattutto in questa fase a favore delle famiglie più povere, per garantire un sostegno concreto e anche la continuità didattica. È necessario garantire uguale possibilità di accesso ai percorsi educativi, ma anche continuità, evitando la dispersione scolastica. Per questo non smetteremo mai di investire per il futuro dei nostri bambini e giovani e grazie anche al contributo di ricerche come questa potremo garantire un approccio mirato, con misure volte a prevenire disagio, esclusione ed emarginazione”.
“L’osservatorio Povertà educativa, promosso da Openpolis e Con i Bambini -ha osservato Vincenzo Smaldore (Openpolis)- ogni settimana pubblica nuovi approfondimenti su scuola, cultura, sport e servizi sociali in tutti i comuni italiani.La Lombardia è la regione con più minori (1,6 milioni) ed è presente in tutte le nostre analisi. Il confronto fra comuni permette di individuare, anche nelle realtà più virtuose, le zone deprivate e con maggiori criticità.Oggi pubblichiamo il report Mappe della povertà educativa in Lombardia, giunto alla seconda edizione. Nella precedente abbiamo ricostruito il fenomeno povertà educativa, quest'anno – data la fase Covid – ci siamo concentrati su 3 aspetti salienti: accesso digitale, edilizia scolastica e trasporti”.
"La povertà educativa minorile è un fenomeno preoccupante che interessa tutto il Paese, non solo le regioni meridionali o le aree con più criticità – ha sottolineato Carlo Borgomeo, Presidente di Con i Bambini-I tantissimi progetti che con il Fondo sono stati avviati in aree economicamente avanzate come la Lombardia ne sono la prova. Al contempo, questi interventi rappresentano anche la migliore risposta possibile al problema, perché è una risposta corale e di corresponsabilità, da ‘comunità educante’, verso bambini, ragazzi e famiglie in difficoltà. Soprattutto in questa fase, con l’acuirsi delle diseguaglianze educative e sociali – conclude Borgomeo – le nuove generazioni pagano il prezzo più alto della crisi e dovrebbero essere la priorità delle priorità”
"Il momento storico che stiamo attraversando – ha fatto notare Stefano Buffagni, Presidente del Comitato d’Indirizzo del Fondo intergovernativo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile- sta sensibilmente incidendo sulle disuguaglianze sociali pregresse, ma, al tempo stesso, sta facendo emergere nuovi bisogni su cui il Governo sta lavorando. Ci confrontiamo, ad esempio, con aspetti quali la necessità di accesso a device tecnologici, ma soprattutto a connessioni ultra-veloci, che possano permettere la didattica a distanza e lo smart-working. Ci riferiamo a una didattica maggiormente inclusiva e partecipativa, che lavori per recuperare quei ragazzi a rischio dispersione scolastica oppure con bisogni educativi speciali o disabilità, i quali maggiormente risentono delle limitazioni dovute all’emergenza. Ed è proprio partendo dalle criticità emerse che bisogna puntare nel prossimo futuro creando sinergia tra pubblico, terzo settore e tutti coloro che investono nella propria comunità e vogliono provare, insieme al Fondo che ha già finanziato 422 progetti in tutta Italia, a contrastare il fenomeno della povertà educativa, nelle sue varie sfaccettature”.
"Il futuro di un Paese -ha evidenziato Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo- dipende dalle sue persone e dalla possibilità che queste avranno di realizzarsi: la povertà educativa è una ferita inaccettabile per il singolo e per la comunità perché mina la possibilità di crescita e di sviluppo personale e collettiva e crea profonde divisioni. Il contrasto alla povertà educativa è un’azione generativa per la costruzione del futuro: non si tratta solo di risolvere problemi puntuali, ma di lavorare insieme perché le condizioni di accesso all’educazione siano disponibili a tutte le persone sul territorio, anche a fronte dei grandi mutamenti che stiamo vivendo, prima fra tutti la trasformazione digitale”.
“Parlare di povertà educativa – ha concluso Riccardo Bettiga, garante regionale per l’Infanzia e l’adolescenza – significa dover necessariamente fare una riflessione su tutti i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che vengono toccati, compreso il pesante impatto che sta avendo l’emergenza Coronavirus. Si è parlato poco della voglia di andare a scuola che i ragazzi stanno dimostrando in questo periodo. E’ invece un elemento positivo e anche di contrasto alla povertà educativa. Non basta avere istituti belli, accessibili e connessi, serve pure che i ragazzi abbiano voglia di andarci e decidano spontaneamente di viverli. Noi possiamo dare un contributo importante, soprattutto in questo periodo storico nel quale il benessere dei nostri giovani è quello ad aver subito l’impatto più forte. Importante quindi avere dati a disposizione, come quelli forniti da questo convegno, sui quali ragionare per lavorare tutti insieme al fine di affrontare il tema”.
I NUMERI DEL REPORT
- 1,6 milioni i residenti in Lombardia che hanno meno di 18 anni.
- +0,86% la variazione dei minori in Lombardia tra 2012 e 2019.
- +6,68% l’aumento dei minori nella città metropolitana di Milano tra 2012 e 2019, il territorio regionale con il maggior aumento.
- 40% i comuni della città metropolitana di Milano dove i minori sono diminuiti.
- -5,93% la diminuzione di minori nella provincia di Sondrio tra 2012 e 2019, il territorio regionale con il maggior calo.
- 23% i comuni in provincia di Sondrio dove i minori sono aumentati.
- 34% le famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce in Lombardia.
- 17 punti in più la quota di famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce nel comune di Milano rispetto alla media della città metropolitana.
- 34 punti in più la quota di famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce nel comune di Sondrio
- 1 gigabit al secondo l’obiettivo europeo di connettività nelle scuole.
- 31% le scuole di Milano con tutte le aule coperte dal wi-fi.
- 71% le scuole con tutte le aule coperte dal wi-fi in zona risorgimento.
- 44,5% gli alunni che frequentano una scuola con oltre 10 pc a Milano, il dato più elevato tra le 6 maggiori città italiane.
- 31,7 pc e tablet ogni 100 alunni nelle scuole della zona Casoretto-Città studi, oltre 3 volte la media comunale.
- 89,2% gli edifici scolastici statali raggiungibili con mezzi pubblici in Lombardia, nel 2018.
- 6 su 12 le province lombarde con più del 90% di scuole raggiungibili col trasporto pubblico.
- 97,7% gli edifici scolastici statali raggiungibili con mezzi pubblici nella provincia di Bergamo.
- 78,6% gli edifici scolastici statali raggiungibili con mezzi pubblici nella città metropolitana di Milano.
- 20,43% gli edifici scolastici statali vetusti in Lombardia, nel 2018.
- 13,8% gli edifici scolastici statali vetusti nella provincia di Monza e Brianza, la quota più bassa tra le province lombarde.
- 8,78 punti in più la quota di scuole vetuste nel comune di Monza rispetto alla media provinciale.
- 35,2% gli edifici scolastici statali vetusti nella provincia di Cremona, la quota più alta tra le province lombarde.
- 17,1 punti in più la quota di scuole vetuste nel comune di Cremona rispetto alla media provinciale.
Tutti i contenuti e le elaborazioni del report si trovano all’indirizzo openpolis.it. Dal sito è possibile scaricare grafici e glossari, nonché visualizzare le mappe della povertà educativa in Lombardia con la ricerca dei dati comune per comune.