Legge sulla cooperazione, via libera a larga maggioranza in Commissione Attività Produttive

La Commissione Attività Produttive, presieduta da Angelo Ciocca (Lega Nord), ha approvato oggi, a larga maggioranza, la proposta di legge sulla cooperazione. Unica astensione da parte del Movimento 5 Stelle. Relatore è il Vice Presidente della Commissione, Carlo Malvezzi (NCD).

La proposta di legge modifica le norme vigenti che, dodici anni fa, vennero approvate dal parlamento lombardo per regolamentare il sistema cooperativo in Regione. Il provvedimento tiene conto, in primis, delle mutate condizioni economiche e sociali, e delle conseguenti difficoltà di inserimento lavorativo e sociale soprattutto per i soggetti più deboli. Il sistema cooperativo lombardo vanta oltre 4.300 cooperative e 2.000.000 di soci (1 lombardo su quattro). Potenziate le azioni di controllo da parte della Regione. Per favorire l’inserimento lavorativo delle fasce svantaggiate e deboli di lavoratori, la proposta di legge prevede una riserva pari almeno al 5% alle cooperative sociali di inserimento lavorativo, degli affidamenti a terzi di beni e servizi da parte di Regione, Enti del Sireg, Aziende sanitarie e ospedaliere.
Regione da sempre attenta alle dinamiche della società vuole valorizzare la buona cooperazione che offre sostegno e opportunità professionali a persone svantaggiate e disabili – spiega il relatore, Carlo Malvezzi  Ogni persona deve trovare un ambito dove esprimere i propri talenti e la propria dignità professionale. Insieme a questo provvedimento, stiamo portando avanti una proposta di legge al Parlamento per il contrasto alla falsa cooperazione, un segnale concreto per evitare che la cooperazione possa essere utilizzato maldestramente rispetto agli obiettivi dei fondatori di questa modalità di impresa”.
“Uno dei punti qualificanti della legge è l’introduzione delle cooperative di comunità che consentono l’associazione in cooperazione tra cittadini per salvare anche piccoli centri che rischiano l’abbandono trasformandoli in alberghi diffusi o in laboratori di socialità – puntualizza il consigliere Pd Mario Barboni – .E poi il riconoscimento da parte di Regione Lombardia di quelle cooperative che utilizzano immobili comunali o demaniali e il sostegno alle cooperative sociali che si occupano di disabilità e soggetti deboli e a quelle cooperative nate da aziende in crisi”.
E’ un settore strategico che va sostenuto con misure adeguate ed efficaci – spiega Fabio Rolfi, Lega Nord – In questo senso va il nostro l’emendamento, inserito nel testo del provvedimento, per incentivare enti pubblici e privati convenzionati con Regione Lombardia a riservare una quota del 5% dei propri affidamenti a cooperative a condizione che assumano persone svantaggiate”.