Anticorruzione, la Lombardia istituisce la sua Arac

La Lombardia dà il via libera all’Arac, l’Autorità regionale anticorruzione che affiancherà e supporterà l’Anac, l’omologa istituzione nazionale. Il Consiglio regionale, presieduto da Raffaele Cattaneo, ha approvato questa mattina a maggioranza la legge promossa dalla Giunta e dal governatore Roberto Maroni.

La legge è stata varata con 45 voti a favore da parte della maggioranza e 29 contrari espressi dall’opposizione.

Il testo è stato illustrato da Carlo Malvezzi (NCD), Presidente della Commissione Affari istituzionali che ha lavorato alla legge insieme alla Commissione Speciale Antimafia, presieduta da Gian Antonio Girelli (PD). Il Consigliere Malvezzi ha voluto sottolineare il carattere “coraggioso e innovativo” del provvedimento. “La politica si misura con la capacità di leggere i fenomeni e dare delle risposte ed è stravagante che ci venga rimproverato di fare troppo – ha detto in Aula – E’ questa la politica che ci piace. Riaffermiamo che l’Ente che rappresentiamo ha un valore più grande di qualunque errore che ogni singolo possa commettere. In questi anni abbiamo sempre dialogato con il Governo trovando le soluzioni ad ogni ostacolo. Vogliamo giocare una partita all’attacco”.

In apertura di dibattito erano state respinte tre questioni pregiudiziali delle minoranze, illustrate da Umberto Ambrosoli (Patto Civico), Enrico Brambilla (PD) e Silvana Carcano (M5S): in tutti si sottolineavano i rischi di impugnazione della legge per eventuali sovrapposizioni di competenze con Anac.

A questo proposito l’Aula ha approvato tre emendamenti del Presidente Maroni che sottolineano l’allineamento di Arac con le disposizioni e direttive di Anac. In particolare è stato introdotto un nuovo articolo della legge che evidenzia come la nuova Autorità regionale abbia carattere sperimentale per tre anni, con una prima verifica dell’efficacia dopo 18 mesi. Gli altri due emendamenti riguardano la possibilità per ARAC di collaborare, sulla base di intese, con la Corte dei Conti e il rafforzamento del legame tra Anac e ARAC, con quest'ultima che dovrà “assicurare piena ed efficace adozione delle misure di prevenzione della corruzione previste dal Piano nazionale anticorruzione approvato da Anac”.

Mettiamo a disposizione di Anac risorse, mezzi e strutture – ha detto in Aula il Presidente Maroni – Abbiamo chiesto un parere poreventivo proprio in spirito di leale collaborazione perchè abbiamo l’ambizione di aiutare i livelli nazionali a svolgere ancora meglio l’azione di contrasto e prevenzione sul fronte della corruzione. Dobbiamo avere coraggio come già con questa iniziativa possiamo diventare modello per tutte le Regioni”.

L'Autorità Regionale Anti Corruzione (ARAC) ha il compito di contribuire a prevenire e contrastare la corruzione e l'illegalità nella Regione e negli enti del sistema regionale. E' retta da un Consiglio di cinque membri (tra i quali viene eletto un Presidente), “scelti tra esperti di elevata professionalità, di notoria indipendenza e comprovata esperienza in materia di contrasto con la corruzione”. L'ARAC, che opererà tramite una struttura autonoma, avrà compiti di vigilanza e controllo sulle misure della Regione. Promuoverà la trasparenza e potrà svolgere attività consultiva, su richiesta delle pubbliche amministrazioni, in materia di conformità di atti e comportamenti dei funzionari pubblici alla legge e ai codici etici.

In fase di dichiarazione di voto sono intervenuti Riccardo De Corato (FdI), Umberto Ambrosoli (PD), Silvana Carcano (M5S), Stefano Bruno Galli (Lista Maroni), Enrico Brambilla (PD), Pietro Foroni (Lega Nord)

Gli interventi in dichiarazione di voto

Riccardo De Corato (FdI)

Con questa legge Regione Lombardia dimostra il suo impegno contro la corruzione, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione. Ci sono 54 mila appalti nella sanità lombarda: i controlli non bastano mai. L’istituzione dell'Autorità regionale anticorruzione darà un contributo alla trasparenza, senza sostituire o entrare in conflitto con gli altri strumenti. Per questo Fratelli d’Italia ha votato a favore del progetto di legge. Adesso la cosa più importante è scegliere bene gli uomini che lavoreranno all’ARAC”.

Umberto Ambrosoli (Patto civico)

Pur condividendo l’esigenza di prevenire e contrastare la corruzione, abbiamo votato contro perché è una legge frettolosa che non si coordina con gli altri presidi regionali preposti al controllo. Si tratta di una norma inefficace perché in conflitto con altre norme statali e costituzionali. Si è e persa un’occasione per varare una norma efficace”.

Carlo Malvezzi (NCD)

Con questa legge dimostriamo coraggio e responsabilità nella risposta ai fenomeni di corruzione. Abbiamo reagito giocando all’attacco, nella convinzione che l’istituzione abbia un valore più grande degli errori. Spiace che la minoranza abbia deciso di assistere alla partita dagli spalti senza coinvolgersi”.

Silvana Carcano (M5S)

Siamo fortemente contrari a questa legge perché è solo una costosa operazione di marketing che stanzia 1 milione di euro, soldi che sarebbe stato meglio destinare agli enti di controllo già esistenti che negli ultimi 3 anni si sono visti pesantemente ridurre i finanziamenti. E’ una vergognosa presa in giro che i cittadini lombardi non si meritano”.

Stefano Bruno Galli (Lista Maroni)

Sono a disagio di fronte a polemiche strumentali e pretestuose che vogliono nascondere l’impegno della maggioranza nella lotta senza quartiere alla corruzione. Bene ha fatto il Presidente Maroni a rispondere in tempi rapidi con interventi sistemici, tra i quali si distingue l’istituzione di ARAC. Si tratta di uno strumento altamente innovativo anche dal punto di vista giuridico nella prevenzione della corruzione. Auspico che tale modello sia poi recepito da altre Regioni. ARAC opererà in leale collaborazione con ANAC”.

Enrico Brambilla (PD)

Pur condividendo la finalità della lotta alla corruzione il nostro giudizio sulla legge è negativo. Si tratta di una legge frettolosa varata per scopi mediatici ed ambigua nei contenuti. Si poteva avere un percorso diverso, più condiviso, che avrebbe portato a esiti migliori, avviando un’intesa con ANAC che poteva sfociare in un’articolazione locale per azioni anti corruzione. Temiamo, inoltre, si tratti di una norma inefficace” .

Pietro Foroni (LN)

E’ una legge di portata rivoluzionaria per il sistema delle Regioni e per Regione Lombardia. Il Presidente Maroni ha avuto un’ottima intuizione, introducendo per la prima volta un organismo tecnico indipendente dalla politica che interverrà su tutti gli enti regionali della Lombardia, diventando il braccio operativo di ANAC che non ha la forza per vigilare su tutte le realtà locali”.