Commissione Europea, Consiglio non approva la Risoluzione

Con 14 voti favorevoli, 13 contrari e 17 astenuti, il Consiglio regionale ha respinto a scrutinio segreto la bozza di Risoluzione sul programma di lavoro della Commissione europea per l'anno 2016, approvata la scorsa settimana in Commissione Bilancio. Il regolamento del Consiglio regionale prevede che, per essere approvato, un provvedimento deve ottenere la maggioranza di voti favorevoli sui voti espressi: in questo caso pertanto avrebbe dovuto raggiungere almeno 23 voti.
Non hanno partecipato al voto i Consiglieri dei gruppi Lega Nord, Lista Maroni e Fratelli d'Italia che, in sede di dichiarazione di voto, avevano annunciato di non condividere il documento finale. La bozza di Risoluzione era stata oggetto nella mattinata e nel pomeriggio di un approfondito dibattito che ha coinvolto tutti i gruppi consiliari: erano stati discussi complessivamente una decina di emendamenti tra cui uno presentato dalla Lega Nord e sottoscritto anche da Fratelli d'Italia (primo firmatario Massimiliano Romeo), riformulato dal relatore Alessandro Colucci (NCD, Presidente della Commissione Bilancio),  che chiedeva la possibilità di "rivedere e se necessario di limitare o sospendere temporaneamente gli accordi di Schengen". Questo emendamento è stato bocciato a scrutinio segreto dall'Aula con 34 voti contrari e 31 favorevoli.

La bozza di Risoluzione analizzava il programma di lavoro per il 2016 dell'Unione Europa ed evidenziava le politiche che Regione Lombardia riteneva prioritarie attuare per dare risposte ai territori. Il documento – in tutto 19 cartelle – nel passare in rassegna le 10 priorità che Bruxelles si è data per quest'anno, sottolineava tra gli obiettivi la necessità di dare nuovo impulso all'occupazione e allo sviluppo e considerava "strategiche" le risorse dei Fondi strutturali di investimenti, che vanno utilizzati attraverso una forte solidarietà  tra territori. Dopo aver ripreso contenuti anche da documenti della Calre (Conferenza delle Assemblee legislative europee) e della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, venivano approfonditi temi quali alternanza scuola-lavoro, mercato digitale, sistema di welfare. In particolare si chiedeva di superare l'embargo alla Russia  e si evidenziava  la necessità nei negoziati del TTIP (il trattato di libero scambio con gli Usa), di “proteggere le produzioni agroalimentari di qualità e i territori rurali di riferimento per non pregiudicare il sistema di produzione DOP e IGP”.  Veniva anche sollecitata una nuova politica della migrazione (con l'istituzione di un fondo europeo per coprire le spese sanitarie delle Regioni riguardo all'assistenza di immigrati extracomunitari non regolari o in attesa dello status di rifugiato). La Risoluzione elencava, infine, altre priorità: sistema di garanzia dei depositi bancari, nuove politiche per il sostegno dei disoccupati di lungo corso e per agevolare l'ingresso del mondo del lavoro dei giovani.

A seguire il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la Risoluzione sulle tematiche ambientali di interesse europeo. Questo documento sottolinea come prioritaria la necessità di ricorrere maggiormente alla raccolta differenziata e più in generale specifica le politiche che dovranno portare a una riduzione consistente del consumo di rifiuti. In particolare, attraverso il ricorso a contributi e a fondi europei, si prevede nei prossimi tre anni di raggiungere la quota dell'80% del riciclo totale.