L’incontro con Giuseppe Zamberletti, il “padre fondatore” della moderna protezione civile italiana, è stato al centro della riunione odierna della Commissione Ambiente alla quale ha partecipato anche l’assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione. Zamberletti, ex parlamentare e ministro, si è soffermato sulla storia e l’attualità del servizio a livello nazionale e regionale, evidenziandone problemi e criticità non rinunciando ad avanzare proposte migliorative.
Per Zamberletti, infatti, il servizio si caratterizza oggi per una certa frammentazione dei livelli decisionali e di coordinamento, con responsabilità che si accavallano, a volte limitando la funzionalità e la tempestività degli interventi. Occorrerebbe, perciò, ha aggiunto, una più chiara distinzione di compiti tra sindaci, presidenti di Provincia, Prefetture e amministrazioni regionali.
Per quanto riguarda il volontariato, l’ex ministro ne ha sottolineato l’insostituibile funzione di “sentinelle sul territorio” in fatto di prevenzione e di interlocuzione nei confronti della popolazione quando si tratta di gestire emergenze e soccorsi.
A Zamberletti si devono la nascita del Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio, l'introduzione del concetto di previsione e prevenzione distinto dalle attività di soccorso, l'organizzazione del servizio nazionale in tutte le sue componenti, la valorizzazione degli enti locali e dei Corpi volontari.