Elezioni e rappresentatività, a Palazzo Pirelli un focus sui comportamenti dell’elettorato

Le elezioni politiche del 2013 sono state una “scossa”, un segnale che evidenziato la “crisi della democrazia diretta” che ha fatto affiorare nei confronti dei partiti tradizionali, complice anche la crisi economico con il suo carico di disagio sociale, un “disagio di legittimità e legalità”. 
Dinamiche e comportamenti dell’elettorato sono stati al centro stamattina a Palazzo Pirelli di un convegno organizzato dall’AssociazioneConsiglieri regionali della Lombardia insieme ad AICCRE (Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa) che ha visto al partecipazione del Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e dei i consiglieri regionali Fabio Pizzul (Pd), Claudio Pedrazzini (Forza Italia) e Jolanda Nanni (M5S). Le relazioni introduttive sono state fatte del professor Paolo Segatti (Università Statale di Milano) che ha affrontato il tema delle “teorie di identificazione e attaccamento al partito”,  e del professor Marco Maraffi (Università Statale di Milano) che parlato sui flussi elettorali e il comportamento dell’elettorato. 

Scopo di questo seminario – ha detto Alessandro Patelli dell’AICCRE Lombardia – è quello di cercare la lettura di un fenomeno esploso con le politiche del 2013 che ha segnalato una grave crisi dei partiti tradizionali e in generale della rappresentanza istituzionale per analizzarne due aspetti principali: l’attaccamento al partiti e il flusso dei cambiamento”.  Un flusso che, come ha detto il professor Maratti,  segnala “che quattro elettori su dieci hanno scelto nel 2013 un partito diverso da quello votato nel 2008” , con 
un’ erosione che in quell’occasione ha toccato soprattutto l’elettorato moderato di Pd e PdL (oggi Forza Italia). Secondo Segatti, la crisi è iniziata con il Governo Monti “ con gli elettori dei due grossi partiti che sono rimasti disorientati perché da una parte Pd e PdL non facevamo mancare i voti in parlamento all’esecutivo ma all’esterno l’immagine che ne usciva era quella di una coalizione litigiosa e in perenne disaccordo”.

Commentando i dati esposti,  Fabio Pizzul (Pd) ha detto che “la sensazione è che tale analisi non venga utilizzata dai partiti per un diverso approccio verso l’elettorato. Si tende a considerare l’esito elettorale ma non il flusso che lo ha generato. Stessa considerazione per i sondaggi pre-elettorali: non vengono utilizzati per correggere o modificare le proprie strategie. Quindi – ha sostenuto Pizzul – la ricerca degli equilibri interni da parte dei partiti va a discapito dell’attenzione verso gli elettori e vanifica quanto di buono c’è in questo tipo di analisi”. 
Secondo Claudio Pedrazzini, capogruppo di Forza Italia, “in politica è indispensabile l’analisi dei flussi elettorali. Dimostrano quanto l’elettorato di Centrodestra sia volatile e volubile e abbia contribuito al posizionamento nel Movimento 5 Stelle rispetto all’elettorato di Centrosinistra. Solo in questo modo si coglie l’esigenza di un ricambio generazionale della politica italiana”. 
Per il capogruppo del Movimento 5 Stelle Iolanda Nanni  “lo scollamento tra politica e cittadini  era diventato grande e incontrollabile e quindi siamo intervenuti noi. Gran parte del nostro elettorato ha superato lo stantio concetto di Destra e Sinistra perché non ha ascoltato le esigenze della base. Noi vogliamo restituire alle Istituzioni il loro ruolo – ha detto ancora Nanni – con la nomina di persone capaci e con la piena applicazione del concetto di democrazia diretta”.

Che fare, allora? Per il Presidente Raffaele Cattaneo la prima urgenza oggi riguarda la necessità di “ricostruire un rapporto di fiducia tra elettorato ed eletti e ciò è possibile  -ha evidenziato – se torniamo a considerare un valore irrinunciabile la democrazia e se riconosciamo l’importanza della funzione dei partiti”. Cattaneo attraverso un breve excursus della storia politica dell’Italia del dopoguerra, ha sottolineato che i partiti “vengono spesso criticati ma ne nascono sempre di nuovi”. “La gente -ha detto ancora Cattaneo- vota per interesse ed è giusto che sia così. Bisogna però che questo interesse venga manifestato. Chiarezza degli intenti e risultati dell’azione sono elementi indispensabili per ricostruire la fiducia”.