Riqualificazione del Villaggio operaio di Crespi d’Adda (Bg)

La riqualificazione del Villaggio operaio di Crespi d’Adda deve ripartire, dopo la battuta d’arresto dovuta alle divergenze fra l’operatore privato e l’amministrazione comunale. E’ la volontà del Consiglio, che ha approvato la Risoluzione illustrata da Roberto Anelli (LN). Il villaggio industriale ottocentesco è stato un microcosmo autosufficiente, realizzato con estrema razionalità da un’imprenditoria illuminata secondo uno schema urbanistico di ispirazione inglese – come ha ricordato  il relatore e come hanno sottolineato anche i consiglieri Lara Magoni (Lista Maroni), Roberto Bruni (Patto Civico), Silvana Santisi Saita (LN), Mario Barboni (PD), Dario Violi (M5S) –   e fa parte del patrimonio mondiale Unesco quale “più completo e meglio conservato villaggio operaio del Sud Europa”. L’iter di riqualificazione è iniziato nel 2015, con un protocollo d’intesa fra la società proprietaria della fabbrica del gruppo Percassi e l’amministrazione comunale di Capriate San Gervasio (BG). Il consiglio ha invitato la Giunta a promuovere un accordo di programma fra i  soggetti interessati e a coordinare le procedure di valutazione dell’intervento “in modo da appianare le divergenze e raggiungere un’intesa che contemperi l’interesse privato con il miglior interesse pubblico”, con attenzione all’impatto ambientale e viabilistico. “La mancata conservazione del sito” si osserva nella risoluzione “rischia di determinare una perdita culturale inaccettabile per l’intera comunità”. Il progetto si estenderebbe su una superficie di circa 125.000mq, che comprende l’area della fabbrica (90.000mq) e degli ex –orti  (35.000 mq) e dovrebbe prevedere la creazione di un polo terziario e commerciale, servizi, un’area produttiva e una parte ricettiva e museale, oltre a un parcheggio ed aree verdi.