La lingua dei segni sarà inserita nelle scuole e nella rete dei servizi, dai mezzi di trasporto pubblici ai punti di Pronto Soccorso
Milano, 22 giugno 2016 – Regione Lombardia riconosce e promuove la LIS tattile come lingua effettiva consentendo ai sordomuti il diritto di libera scelta. La Commissione Sanità presieduta da Fabio Rolfi (Lega Nord) ha infatti approvato all’unanimità questa mattina il progetto di legge (relatore Federico Lena, Lega Nord) che riconosce su tutto il territorio regionale la lingua dei segni, con l’obiettivo di favorire l’inserimento e l’integrazione delle persone cieche e sorde nel mondo della scuola e nell’accesso ai servizi.
“Sono soddisfatto per la rapidità con cui la Commissione ha approvato questo provvedimento, dopo aver incontrato tutti i soggetti impegnati nell’ambito della sordità -ha detto il presidente Fabio Rolfi-: con questa approvazione facciamo un atto di civiltà legislativa doveroso e necessario, tenendo conto che, nonostante gli strumenti introdotti dalla moderna tecnologia, la LIS tattile resta ancora oggi l’unico strumento che consente a molti sordi di comunicare e pertanto va sostenuta e promossa per favorire la loro inclusione e integrazione sociale”.
Il progetto di legge prevede l’inserimento della LIS tattile in tutte le scuole primarie e secondarie della Lombardia, nonché nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, nell’accesso ai mezzi di trasporto pubblico e ai servizi sanitari e sociosanitari, in particolare nei punti di Pronto Soccorso. Di concerto e in collaborazione con il Comitato Regionale per la Comunicazione (Corecom) saranno attivate azioni per favorire l’accessibilità ai media, alle trasmissioni televisive regionali e a quelle informative, mediante il ricorso alla lingua dei segni. L’attuazione concreta dei contenuti della legge viene ora demandata a un piano triennale la cui predisposizione è di competenza della Giunta regionale.
La LIS ha già ottenuto il riconoscimento del Parlamento europeo nel 1988 e nella risoluzione dell’UNESCO approvata a Salamanca il 15 maggio 2001 si stabilisce come “la lingua dei segni deve essere riconosciuta e bisogna assicurare l’accesso a tutti i sordi all’istruzione anche per mezzo di questo linguaggio”. Attualmente al Parlamento italiano sono state depositate diverse proposte di legge in materia per il riconoscimento della LIS sull’intero territorio nazionale, ma nessuna di queste è stata ancora discussa.
“Ancora una volta la Lombardia dimostra di essere avanti rispetto al governo nazionale che non sempre è così attento alle esigenze dei meno fortunati -commenta il relatore Federico Lena (Lega Nord)-: questo provvedimento riconosce e inserisce la LIS tattile non solo nel mondo della scuola, ma anche nella società civile e nella rete dei servizi quotidiani. In Aula porteremo un ordine del giorno per sollecitare iniziative legislative analoghe a questa, a favore di quei soggetti che hanno difficoltà comunicative di altro tipo”.
Si stima che in Italia il numero di sordi che utilizza quotidianamente la lingua dei segni supera le 43mila unità (5mila in Lombardia), con 300 interpreti professionali LIS riconosciuti.
Alla seduta odierna di Commissione hanno partecipato anche alcuni rappresentanti dell’Ente Nazionale Sordomuti (ENS) della Lombardia. Il progetto di legge sarà inserito all’ordine del giorno della seduta di Consiglio regionale del 12 luglio.
Durante i lavori di questa mattina, la Commissione ha quindi approvato a maggioranza lo stralcio degli ambiti inerenti la farmaceutica, il diabete e la prevenzione all’interno della parte rimanente della riforma sociosanitaria: questi ambiti comporranno il progetto di legge “228ter”, mentre i rimanenti temi legati ai rapporti con le Università e ai servizi necrofori comporranno il successivo progetto di legge “228quater” con il quale si esaurirà il percorso di riforma sociosanitaria lombarda. Relatore del provvedimento sarà il Vice Presidente della Commissione Angelo Capelli (NCD). I gruppi di minoranza negli interventi di Sara Valmaggi (PD) e Paola Macchi (M5Stelle) hanno ribadito la loro contrarietà a un percorso che affronta la riforma in modo spezzettato e a loro parere privo di organicità e prospettiva.
La Commissione infine ha dato parere favorevole in sede consultiva al provvedimento che disciplina i tirocini di orientamento, formazione e reinserimento nel mondo del lavoro, finalizzati ad agevolare anche l’inclusione sociale di soggetti disabili o svantaggiati.
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