Assessore Mario Mantovani, respinta la mozione di censura

Con 29 voti a favore e 42 contrari, il Consiglio regionale ha respinto oggi la mozione di censura presentata da PD, Movimento 5 Stelle e Patto Civico neiconfronti del Vicepresidente della Giunta regionale e Assessore alla Sanità Mario Mantovani per le dichiarazioni rese l’11 novembre scorso durante una visita ufficiale in Israele. In quella occasione -si legge nella mozione- Mantovani parlò dei “mille volti della persecuzione che, come nel caso del leader dell’opposizione Silvio Berlusconi, può manifestarsi anche con la negazione della parità dei diritti”. Da qui il documento di censura perché “il Vicepresidente in visita istituzionale in una nazione straniera rappresenta l’intera cittadinanza lombarda e non solo la propria parte politica”. 
Mantovani è intervenuto spiegando “che le dichiarazioni erano state rese a margine di un evento istituzionale e non durante” e che sulle agenzie “vi è stata una sovrapposizioni di due momenti diversi e separati”. Mantovani ha poi aggiunto di non avere mai fatto “alcun accostamento con la Shoah”.“Quelle frasi io non le ho mai pronunciate e non fanno parte del mio pensiero. Per me – ha aggiunto – parlano i miei atti e le mie azioni concrete che testimoniano la mia vicinanza con il popolo ebraico e la condanna della Shoah che è stato il grande abisso umano del Novecento”.  

Nel dibattito sono intervenuti tutti i gruppi. 
L’opposizione ha ribadito le critiche. Sia il Capogruppo del Pd Alessandro Alfieri che il consigliere Enrico Brambilla in dichiarazione di voto hanno sottolineato che “Mantovani  doveva evitare qualsiasi commento e accostamenti con la vicenda del suo leader Silvio Berlusconi perché inopportuna  ed espressa mentre Mantovani era in visita istituzionale e dunque doveva rappresentare tutti”. Umberto Ambrosoli del Patto Civico ha parlato di “parole infelici e impertinenti che hanno creato imbarazzo”, mentre Paola Macchi capogruppo del M5S, ha ribadito che “la mozione di censura presentata è motivatissima e che Mantovani deve chiedere scusa”.

La maggioranza ha fatto invece blocco.  Stefano Bruno Galli, capogruppo della lista Maroni Presidente, ha detto che dopo la “ricostruzione precisa e puntuale di Mantovani su quanto accaduto la vicenda è chiusa”,  mentre il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo ha parlato di una vicenda “strumentalizzata dalle opposizioni. Basta giochetti, affrontiamo adesso le cose serie”. Anche per la capogruppo dei Pensionati Elisabetta Fatuzzo la vicenda è archiviata “perché l’opinione di Mantovani sulla vicenda di Berlusconi è stata espressa fuori da un contesto istituzionale”. Il Capogruppo dei Fratelli d’Italia Riccardo De Corato ha detto che “l’attacco a Mantovani non c’entra con la Shoah. Prendono di mira Mantovani solo per la sua amicizia con Silvio Berlusconi”.  Anche per il capogruppo dei Nuovo Centro Destra Mauro Parolini, “Mantovani ha chiarito. La verità è che la sinistra non perde il vizio di pretendere di dire cosa gli altri possano dire o meno”. Di atteggiamento strumentale delle opposizioni ha parlato anche Alessandro Sorte di Forza Italia: “Non c’è stata ambiguità da parte del Vicepresidente Mantovani. Non si può limitare la libertà di espressione. La storia di Mantovani e di Forza Italia sono la risposta all’antisemitismo” .