Mozione di censura a Vicepresidente Mantovani, si voterà per appello nominale

Domani il Consiglio regionale discuterà, in apertura di seduta, la mozione di censura presentata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Patto Civico nei confronti del Vicepresidente della Giunta regionale e Assessore alla Sanità Mario Mantovani per le dichiarazioni rese l’11 novembre scorso durante una visita ufficiale in Israele. In quella occasione Mantovani  paragonò “ciò che è accaduto a scapito di milioni di persone, ebrei e non solo, barbaramente uccisi in campi di concentramento per la loro appartenenza religiosa, con la vicenda giudiziaria di Silvio Berlusconi”. 
Da qui la mozione di censura,”perché – si legge nel documento dell’opposizione – “il Vicepresidente in visita istituzionale in una nazione straniera rappresenta l’intera cittadinanza lombarda e non solo la propria parte politica”.L’istituto della mozione di censura è previsto dall’articolo 29 dello Statuto di Autonomia ed è regolato dall’articolo 127 del Regolamento del Consiglio regionale. Da Regolamento la mozione è iscritta al primo punto dell’ordine del giorno. Il documento non può essere votato per parti separate e non può essere emendata.Viene votata per appello nominale.

I precedenti
Negli ultimi anni l’istituto della mozione di censura nei confronti degli Assessori è stata utilizzata in diverse occasioni: ad esempio  il 5 dicembre del 2011 nei confronti dell’Assessore all’Ambiente, energia e reti Marcello Raimondi (respinta), il 20 marzo 2012 nei confronti dell’Assessore alla Sanità  LucianoBresciani (respinta) e il 17 aprile del 2012 nei confronti dell’Assessore alla protezione Civile Romano La Russa(respinta).