Settore armiero, audizione in Commissione Attività produttive.

La troppa burocrazia nel settore armiero penalizza fortemente capacità di impresa e sviluppo occupazionale. Questo l’allarme lanciato questa mattina in occasione dell’audizione in IV Commissione da parte di Anpam (Associazione nazionale produttori armi e munizioni) e Conarmi (Consorzio armaioli bresciani). Nel 2014 la produzione è calata a 800mila unità, contro il milione del 2013.
Il tema era già stato al centro di una mozione presentata in Consiglio regionale da Fabio Rolfi (Lega Nord) e approvata dall’Aula lo scorso gennaio.
Dopo questa audizione – ha spiegato Rolfi l’impegno della Commissione sarà quello di condividere con la Giunta un documento per sollecitare il Governo e il Ministero dell’Interno verso una gestione più efficiente e lineare delle pratiche, eliminando i margini di discrezionalità nell’interpretazione delle norme che oggi paiono sinceramente intollerabili”.
I relatori hanno evidenziato in particolar modo le difficoltà sopportate nell’export (la modulistica è passata da 6 a 34 pagine), con una sorta di penalizzazione nei confronti dei concorrenti europei e internazionali. A rallentare le autorizzazioni sarebbe stata anche la decisione di centralizzare le pratiche presso il Ministero dell’Interno, privando le Questure locali delle precedenti deleghe in materia. A volte le pratiche giacerebbero inevase per oltre 90 giorni, favorendo il gap concorrenziale dei competitor esteri.
In Val Trompia (BS) sono operative 110 aziende che danno lavoro a oltre 2500 dipendenti, rappresentando l’80% della produzione nazionale e il 28% di quella europea.