Un progetto di legge in Commissione Attività Produttive che riguarda la competitività e attrattività delle imprese e una collaborazione tra pubblico e privato (Regione/azienda) per cercare di affrontare la situazione della Sisme Spa di Olgiate Comasco. Sono le principali proposte, emerse durante l’audizione di questo pomeriggio in Commissione Attività produttive, presieduta da Angelo Ciocca (LN) e a cui hanno partecipato Unindustria, i Sindacati e l’Azienda.
La società che produce motori elettrici per elettrodomestici e che ha tra i suoi clienti la Bosch, da cinque anni è in ristrutturazione e negli ultimi 10 ha dimezzato i dipendenti che all’inizio erano quasi 1000. Ora altre 223 persone rischiano di perdere il lavoro.
Ieri sera in un incontro tra le parti con l’Assessore alle Attività Produttive Mario Melazzini, è emersa la sollecitazione della Regione diretta all’azienda di valutare insieme strumenti che possano essere utili al mantenimento dell’unità produttiva a Olgiate Comasco. Durante l’audizione odierna, richiesta in particolare modo dai consiglieri del territorio, è emersa da parte dei lavoratori la richiesta di un progetto industriale che dia prospettive per il futuro, prevedendo la prosecuzione dei contratti di solidarietà e interventi che facilitino l’accompagnamento alla ricollocazione ai lavoratori destinati a uscire.
I lavoratori al momento proseguono il presidio fuori dall’azienda e mercoledì prossimo è previsto un nuovo tavolo tra le parti.
“Si tratta di un’azienda storica – ha detto Alessandro Fermi (Pdl) – che risente del periodo di crisi ma non è certo decotta. E’ un’azienda che si può salvare proprio perché la sua attività continua ad avere un mercato e fornisce clienti importanti. La risoluzione positiva di questa vertenza potrebbe essere un ottimo banco di prova per una collaborazione tra pubblico e privato, dove appunto le istituzioni possono dare un’importante contributo al recupero di un’azienda importante per il territorio”.
“500 famiglie – ha detto Daniela Maroni (Lista Maroni) – rischiano di non avere più lo stipendio e quindi il loro futuro è incerto. Il territorio comasco sta pagando molto caro il periodo di crisi. La politica deve intervenire per aiutare le aziende a continuare a lavorare e restare in Lombardia. In questo senso la Commissione ha istituito un gruppo di lavoro in merito alla Proposta di legge 111, che riguarda la competitività e attrattività delle imprese. Deve uscirne uno strumento utile ma soprattutto concreto e immediato di sostegno, perché è questo che ci chiedono le aziende”.
“Positivo il riavvio del dialogo tra la proprietà e i rappresentanti dei lavoratori – ha detto Luca Gaffuri (PD) – perché permette il confronto tra ragioni diverse. La Commissione si interfaccerà con il tavolo appena riaperto alla presenza dell’Assessore Melazzini ma Regione Lombardia, per poter dare una mano ha bisogno che sia fatta assoluta chiarezza sul piano industriale. L’azienda deve rendere noto al più presto se la sua intenzione è ancora quella di investire sullo stabilimento lombardo oppure se i suoi interessi si stanno spostando definitivamente in Slovacchia e in Cina”.
Durante la seduta di Commissione sono intervenuti anche rappresentanti dell’azienda che hanno spiegato che hanno interesse alla delocalizzazione sia per i minori costi del lavoro ma anche perché si tratta di una scelta obbligata per non perdere importanti clienti stranieri. “Noi condividiamo – hanno detto il responsabile dell’ufficio personale Sergio Luculli e il Vicedirettore generale dell’azienda Serena Costantini – l’esigenza del mantenimento dell’unità produttiva lombarda, ma questa decisione deve essere economicamente e concretamente sostenibile. Sisme è stata obbligata a delocalizzare parte dell’attività per non perdere alcune forniture importanti e allo stesso tempo non si può negare che minori tasse e minori contributi sono un incentivo a spostarsi all’estero. Che le Istituzioni facciano qualcosa per rendere il territorio lombardo simile a quello di vicini paesi come la Slovacchia o lo stesso Canton Ticino. Ogni soluzione non può prescindere da una compatibilità coi bilanci dell’azienda”.
Per Massimo Colombo (Unindustria Como): “L’azienda va salvata attraverso un tavolo proficuo tra le parti che individui strumenti concreti per mantenere il sito produttivo, tuteli l’occupazione ed eviti la delocalizzazione completa”.
Il Sindaco di Olgiate Comasco Maria Rita Livio “La Sisme è stata una delle più importanti aziende metalmeccaniche. La città è vicina ai lavoratori. Deve rimanere sul mercato lombardo e bisogna sostenere i lavoratori per limitare esuberi e ipotizzare forme di accompagnamento alla ricollocazione per chi fosse destinato a uscire”.
Il presidente della Commissione Angelo Ciocca ha confermato la necessità di continuare sulla strada aperta dall’Assessore Melazzini e ha assicurato il massimo impegno della Commissione per arrivare nel più breve tempo possibile all’elaborazione del progetto di legge che vuole proprio andare incontro alle aziende tentate dalla delocalizzazione, proponendo incentivi per restare sul territorio