Infrastrutture ed Expo i temi della Commissione “Rapporti tra Lombardia e Conf. Elvetica”

Riprendere i confronti col Canton Ticino cominciati nella scorsa legislatura. E, nella stessa logica di collaborazione, cominciare un tavolo di lavoro anche col Gran Consiglio grigionese. E’ questa la decisione della neo Commissione speciale “Rapporti tra la Lombardia, la Confederazione elvetica e le Province autonome” che si è riunita questo pomeriggio.

Nella scorsa legislatura sono stati avviati rapporti di collaborazione e scambio – ha detto la Presidente Francesca Brianza (Lega Nord) – che meritano di proseguire alla luce anche delle problematiche aperte e relative alle infrastrutture, al lavoro, ai frontalieri, al turismo ed Expo”.
La Consigliera della Lista Maroni e membro dell’Ufficio di Presidenza Daniela Maroni ha sollevato anche la situazione particolare dei Comuni vicini al confine che sono tornati a soffrire il problema della benzina. “Tra le priorità della Giunta e del Consiglio deve anche essere messa la questione della carta sconto benzina e bisogna introdurre una maggiore flessibilità per le aree a ridosso del confine come le Province di Como, Varese e Sondrio”.
La Presidente della Commissione ha poi anticipato che nel giro delle prossime settimane saranno invitati in Commissione i Sindaci dei Comuni frontalieri e successivamente i Presidenti del Gran Consiglio grigionese e della Repubblica e canton Ticino.
E’ mia intenzione – ha spiegato Francesca Brianza – scrivere anche al ministero degli Esteri per informare sull’istituzione della Commissione speciale e della nostra volontà di avviare un tavolo di confronto conoscitivo e di approfondimento con la Confederazione elvetica”.
Per il comasco Luca Gaffuri (PD) c’è poi un altra questione aperta: quella dell’indennità di disoccupazione dei lavoratori frontalieri. “Da una parte con il Trattato sulla libera circolazione il Canton Ticino non ristorna più il contributo per ammortizzatori sociali allo speciale fondo Inps; dall’altro l’Inps ha deciso di lasciare intatte le risorse accantonate e dare ai disoccupati italiani che lavorano in Svizzera la stessa prevista per i lavoratori italiano che però guadagnano cifre inferiori di un terzo”.