Aree agricole montane: rinviare e rivedere il decreto applicativo del versamento IMU

Attivarsi tempestivamente presso il Ministero dell’Economia e Finanze perché sospenda il versamento dell’IMU per i terreni agricoli ubicati in Comuni con sede municipale oltre i 281 metri sopra il livello del mare e riveda i criteri di esenzione IMU per le aree agricole: è l’impegno rivolto alla Giunta regionale contenuto nella mozione approvata questa sera all’unanimità dal Consiglio regionale, sottoscritta da rappresentanti di Lista Maroni Presidente e Lega Nord.
Come ha spiegato il presidente del gruppo Maroni Presidente Stefano Bruno Galli, il decreto ministeriale n.66/2014 che introduce una esenzione dell’IMU per i terreni agricoli dei Comuni montani basato su tre fasce altimetriche (0-280 metri, 281-599 metri e oltre 600 metri), con esenzioni totali solo per i Comuni la cui sede si trova a altitudine superiore ai 600 metri, comporta numerosi problemi applicativi per i Comuni stessi.
Infatti questo decreto –ha spiegato Galliesce in grave ritardo a ridosso della scadenza dell’acconto IMU del 16 dicembre e dell’assestamento di bilancio dei Comuni, rendendone così difficoltosa l’applicazione: inoltre discrimina i proprietari di terreni agricoli siti oltre 600 metri sopra il livello del mare, ma territorialmente compresi in un Comune il cui Municipio ha sede sotto i 600 metri”.
Da qui la richiesta di rinvio e revisione, condivisa dall’Assessore all’Economia Massimo Garavaglia e sollecitata nei loro interventi in Aula anche da Fabio Fanetti (Maroni Presidente) e Mario Barboni (PD), motivata dal fatto che in Lombardia i territori montani sono il 43,2% del territorio complessivo e sono interessati ben 561 Comuni.