Approvato il Piano regionale di sviluppo.

E’ stato approvato in Consiglio regionale, al termine di una lunga discussione iniziata in mattinata, il Piano regionale di sviluppo (Prs), il documento che definisce gli obiettivi strategici della X Legislatura.

L’Aula consiliare, presieduta da Raffaele Cattaneo, ha così votato: 45 “sì”, 28 i “no”, nessun astenuto. Accolti 24 dei 35 emendamenti proposti. Approvati anche 10 ordini del giorno sui 44 presentati.
Il governatore Roberto Maroni ha espresso un “ringraziamento sentito al Consiglio” per il lavoro svolto, e in particolare “i gruppi di maggioranza per avere migliorato il testo uscito dalla Giunta con le loro proposte emendative e l'opposizione per le critiche che, pur non convincendo, ritengo comunque uno stimolo per fare sempre meglio".
LE DICHIARAZIONI DI VOTO
Oggi abbiamo compiuto un lavoro importante – ha detto il capogruppo Pdl, Mauro ParoliniCon questo provvedimento compiamo un passo indispensabile per la marcia regolare della legislatura e sono certo che nei prossimi 5 anni riusciremo ad uscire da questa crisi e rilanciare l'economia. E’ importante l’ordine del giorno che invita la Giunta a una ricognizione sulle infrastrutture e a monitorare le priorità d’intervento”.
Il primo documento strategico della nuova legislatura non marca quella discontinuità che Maroni aveva promesso – ha detto Alessandro Alfieri, capogruppo del Pd, parlando anche a nome del Patto civico – Vorremmo vedere una svolta che sulle politiche non c’è e che per il PD, lo abbiamo scritto nei nostri ordini del giorno, che rappresentano il nostro progetto di governo alternativo, vuol dire partire da subito con la cancellazione dei ticket sanitari fino a trentamila euro di reddito, con una politica contro la cementificazione del territorio, con un sostegno vero alle aziende con la razionalizzazione dei contributi e dei finanziamenti e, infine, con il sostegno ai comuni perché possano finalmente onorare i debiti con le piccole e medie imprese e realizzare opere necessarie per i cittadini”.
“Abbiamo migliorato questioni legate alle Protezione civile, alle Polizie provinciali o ancora all’ampliamento dei parchi – ha detto il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Romeo – Ci siamo adoperati per valorizzare le imprese a chilometro zero, il turismo religioso, la navigabilità del Po, la tutela dell’aria e dell’ambiente e tanto altro. Fondamentale l’ordine del giorno per coinvolgere i territori nella valorizzazione delle infrastrutture. Questo è un atto concreto, oggi la gente non ci chiede parole, ma risultati. E la macroregione va in questo senso: creare omogeneità politica e sociale e stimolare collaborazioni sulle infrastrutture”.
“Abbiamo cercato di essere costruttivi e migliorare un documento che non è il nostro – ha ricordato il presidente del Movimento Cinque Stelle, Silvana Carcano Ci saremmo aspettati l’approvazione di tutti i nostri ordini del giorno accolti in Commissione. Voteremo contro perché questo Piano non ci appartiene. La priorità è tornare a sognare e sperare, mentre questo Prs non offre segni di svolta e innovazione. Basterebbe leggere i dati per capire che questo modello economico non regge, a partire da Expo e dalle infrastrutture inutili a cui continueremo ad opporci. Dove si trova nel Prs il capitolo sulla criminalità organizzata? Non se ne parla. Noi proporremo, invece, una legge regionale per il contrasto anti-mafia. Non si parla nemmeno di politiche energetiche per tornare ad essere autosufficienti. Mancano soprattutto la partecipazione e l’ascolto”.
“Il dialogo delle parti sociali è stato uno dei metodi adottati dalla Giunta Maroni per stilare questo Piano – ha ricordato Stefano Bruno Galli, presidente del Gruppo Maroni presidente – In tutti gli interventi c’è un convitato di pietra, che è lo Stato: stiamo parlando di una Regione che copre un quarto del Pil e ha un rapporto con uno Stato ingordo e predatore, per questo la prospettiva della macroregione è la soluzione. La crisi del federalismo fiscale l’ha creata Roma”.
“Il Gruppo dei Fratelli d’Italia ha detto il presidente, Riccardo De Corato – voterà a favore perché si tratta di obiettivi che possono tradursi in realtà. Il Prs è un documento concreto che segna il buon esordio di questa Giunta. Tutte le associazioni di categoria hanno già fatto notare la positività dei primi 100 giorni. Noi offriremo un apporto costruttivo e anche critico, quando sarà necessario”.
 
IL DIBATTITO
 
Ad aprire i lavori, questa mattina, è stato Alessandro Colucci (PdL), presidente della Commissione Programmazione e bilancio, che ha sottolineato la volontà “di lanciare nuove sfide, nel campo istituzionale ed economico, coniugando al meglio esperienze e realtà con l’inevitabile volontà di fornire risposte concrete in una fase storica così complicata e difficile”. Colucci ha ricordato inoltre che questa “sarà la legislatura che dovrà gestire e celebrare l’Expo 2015 con tutto il carico di aspettative che questo evento mondiale porta con sé come ben ha sottolineato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano domenica scorsa in Villa Reale a Monza”.

Tra i punti toccati nell’intervento di Colucci, le politiche per le impreseil tema della tutela del territorio e dell’ambiente, la valorizzazione del patrimonio culturale, interventi per l’edilizia residenziale pubblica e l’housing sociale (con la riforma delle Aler), le politiche per il commercio, lo sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare, la spinta sulle nuove infrastrutture, l’attenzione allo sport. (semplificazione e sburocratizzazione, promozione delle start-up di giovani imprenditori, sostegno all'innovazione non solo tecnologica, creazione di nuove forme di agevolazione del credito, l’internazionalizzazione, il sostegno alla ricerca e alle reti di impresa), l’attenzione al mercato del lavoro,gli interventi in materia diwelfare e alla sanità,

 
Questo documento pianificatorio vedrà il nostro voto contrario – ha esordito il capogruppo del Patto Civico, Umberto AmbrosoliNon già perché in esso sia contenuta una visione diversa della gestione della cosa pubblica, ma perché in queste sessanta pagine non è contenuta alcuna visione politico-strategica. Lei, presidente Maroni, che ha fatto della discontinuità uno slogan nella sua campagna elettorale, ci mostra come la continuità, nei fatti, sia ormai pianificata. A noi pareva, e credo anche agli elettori che l’hanno votata, che la necessità di una discontinuità, di un cambio di rotta fosse auspicato e necessario. Ma, ad oggi, non ve n’è traccia alcuna. Fino ad oggi abbiamo fatto interventi di mera manutenzione legislativa. Una proroga, una moratoria (che poi è la stessa cosa detta in altri termini), nomine commissariali e una legge dettataci dal livello nazionale, quella sui costi della politica. Altro, sinceramente, non si è visto”.
La maggioranza – ha detto il capogruppo PdL Mauro Parolinista attuando il proprio programma dimostrando nel contempo grande disponibilità e nessun pregiudizio nei confronti dei suggerimenti che, come si è dimostrato nel lavoro nelle Commissioni, arrivano dalle minoranze in un clima di reciproco rispetto. Nel merito del documento, il principio di sussidiarietà è il faro che ci guida. L’altro principio fondamentale contenuto nel programma è l’autonomia dei territori, che noi difendiamo soprattutto pensando a decisioni importanti che dovremo prendere nei prossimi mesi, come la riforma delle Province, che non vuol dire eliminarle. L’idea del nostro Prs è fornire uno strumento che aiuti i cittadini lombardi a vivere meglio e ad affrontare le sfide che ci attendono”.
 
La Macroregione rappresenta la spina dorsale del Prs – ha dichiarato Stefano Bruno Galli, capogruppo della lista Maroni presidente – e si impone come lo strumento privilegiato per risolvere la cosiddetta Questione Settentrionale. La strada è tracciata ed è scandita dagli articoli della Costituzione che rappresentano una sorta di road map per la sua costruzione e impostare sul principio del contratto-scambio, teorizzato da Miglio, i rapporti tra la periferia e il centro. Da e dalla proposta di legge del maggio 2008 in Parlamento per l’aumento della quota regionale dell’Iva all’80%, una revisione del gettito delle accise e l’autonomia tributaria per gli enti locali, è necessario ripartire per dare forza e concretezza al disegno della Macroregione del Nord, prospettiva non più eludibile”.
Per Daniela Maroni della lista “Maroni Presidente”, consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, il Prs rappresenta il rilancio dell’azione regionale. “Mi soffermo– ha sottolineato – in particolare sulla cultura locale e la tutela del patrimonio lombardo all’insegna dei nostri campanili che saranno sostenuti per impedire la desertificazione dei centri cittadini. Con la ripresa di una identità forte e riconosciuta, anche il settore della ricettività e del turismo troverà nuovo impulso. Non possiamo e non dobbiamo perdere l’occasione di Expo 2015 che ci vedrà vetrina sul mondo. Il trasmettere alle generazioni future il saper fare opponendoci al vuoto generazionale che la criticità del momento storico sta provocando, ci porrà vincenti davanti alla ripartenza economica difficile e lenta che ha bisogno di un agire e di un reinventarsi con un obiettivo preciso, frutto di un analisi dettagliata , precisa e assolutamente attinente alla realtà del nostro momento”.
La Vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi (PD) ha evidenziato come il Piano regionale di Sviluppo sia un documento poco attento all’area sociale.
“In questi primi 100 giorni di Giunta – ha detto la Vicepresidente Valmaggi – abbiamo letto e sentito numerose dichiarazioni, anche critiche rispetto alla gestione del modello sanitario. Quello che abbiamo visto concretamente e molto poco: una delibera peraltro annunciata già' dal precedente Governo Regionale che si limita a dare indicazioni alle ASL per il riordino delle alte specialità'. Una delibera che sembra rispondere solo ed esclusivamente a criteri numerici e di contenimento della spesa. L'attuale fase che vede, fra l'altro l'esplosione di pluripatologie, legate all'invecchiamento della popolazione, non può' però essere affrontata solo con provvedimenti riorganizzativi, per altro imposti dal Governo nazionale. Per riformare il sistema socio sanitario e' necessario un altro passo, un disegno strategico che oggi non c’è e che noi chiediamo”.
 
Secondo Riccardo De Corato, capogruppo dei Fratelli d’Italia, il Prs “può tradursi in un’opportunità di crescita per la Lombardia. Il nostro voto è 'sì', offriremo un contributo costruttivo, ma non faremo
mancare le critiche. La prima riguarda il famoso 75% di tasse che per la Lega dovrebbero essere trattenute sul territorio lombardo. La verità è che vi rimane già circa il 66%, una percentuale non lontanissima da quella rivendicata da Maroni e inserita nel PRS come un grande traguardo. Maroni ha fatto il punto sui primi 100 giorni ed è un bilancio positivo: penso all'anticipo dei fondi per finanziare la cassa integrazione, alla moratoria sui centri commerciali per dare un po' di respiro al piccolo commercio, alla legge che proroga i termini per il Pgt dei Comuni e sblocca 3.000 cantieri edili, alla sospensione dei nuovi ticket sanitari per 1,2 milioni di euro che rimarranno nelle tasche dei cittadini. Una nuova legge regionale dimezza le spese dei gruppi consiliari con un risparmio di 14,5 milioni di euro all'anno. La Regione sta lavorando bene.”
 
La capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvana Carcano, nel suo intervento in Aula nella discussione generale, ha evidenziato la necessità che Regione Lombardia nel campo sanitario incentivi la prevenzione primaria attraverso la programmazione di una dettagliata campagna che favorisca un corretto stile di vita e al tempo stesso si attivi a favorire una reale riduzione di pesticidi in agricoltura attraverso l’incentivazione e la promozione delle coltivazioni biologiche. Il M5S chiede anche l’incremento delle superfici dedicate al biologico e la promozione dei prodotti bio e della filiera corta nelle mense pubbliche.
Il consigliere Eugenio Casalino (M5S), membro dell’Ufficio di presidenza, ha presentato un emendamento che propone azioni concrete contro il digital divide, il divario fra chi ha e chi non ha accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), sia infrastrutturale sia culturale come leva per lo sviluppo dell'economia e della società. Le azioni proposte sono: investimenti sulla Banda Ultra Larga, diffusione del telelavoro, corsi di formazione, diffusione di software a licenza aperta. Da registrare il voto contrario del centrosinistra, inspiegabile.
Invitiamo la Giunta ad una serie di incentivi sulla pioppicultura che rappresenta il 30% di tutta la coltivazione in Lombardia e si trova oggi in difficoltà – ha detto il presidente del gruppo Pensionati, Elisabetta Fatuzzo, presentando un ordine del giorno ad hoc – Chiediamo un impegno per la creazione di un marchio di qualità e una spinta all’interazione tra i coltivatori e l’industria del trattamento”.
 
In occasione del dibattito hanno preso la parola Silvana Santisi (Lega Nord), Enrico Brambilla (Pd), Stefano Buffagni (M5S), Luca Gaffuri (Pd), Giulio Gallera (PdL), Roberto Bruni (Patto civico), Alessandro Sala (Maroni presidente), Giampietro Maccabiani (M5S), Malvezzi, Gian Antonio Girelli (Pd), Marco Carra (Pd), Carlo Borghetti (Pd), Carolina Toia (Maroni presidente), Laura Barzaghi (Pd), Mario Barboni (Pd), Fabio Fanetti (Maroni presidente), Iolanda Nanni (M5S), Saggese, Gianmarco Corbetta (M5S), Giuseppe Villani (Pd), Alessandro Fermi (PdL), Fabio Pizzul (Pd), Mauro Piazza (PdL), Macchi, Lara Magoni (Maroni presidente), Jacopo Scandella (Pd), Paolo Micheli (Pd), Stefano Carugo (PdL), Dario Violi (M5S), Andrea Fiasconaro (M5S).
 
LA SCHEDA
Il documento è suddiviso in 4 aree: Istituzionale, Economica, Sociale e Territoriale.
Questi, in sintesi, i contenuti, così come proposti dalla Giunta regionale:
 
IMPRESE, SANITÀ, LAVORO – Per quanto riguarda le politiche per l'impresa l’intento è quello di favorire le start up dei giovani imprenditori, il sostegno all'innovazione (non solo tecnologica), la creazione di nuove forme di agevolazione al credito, l'internazionalizzazione e il sostegno alla ricerca. In materia di Welfare e Sanità, il PRS prevede nuove modalità di soddisfacimento dei bisogni sociali mentre in materia di Occupazione si punterà alla creazione di un mercato del lavoro più aperto, rimuovendo gli ostacoli che separano la formazione dal lavoro e che impediscono un adeguato ingresso dei giovani e delle donne.
 
EXPO, PA, FORMAZIONE, VOLONTARIATO – Capitolo importante quello di Expo perché Regione Lombardia vuole fare dell'Esposizione universale un grande evento europeo. In materia di Pubblica amministrazione l'intento è quello di avere una Pubblica Amministrazione più efficiente e meno costosa. Per Scuola e Università l'orientamento è quello di creare un sistema che premi il merito e garantisca una sempre maggiore garanzia di libertà di scelte mentre nel campo del Volontariato il PRS punta alla promozione del No-profit e del Terzo settore.
 
AMBIENTE, ERP, COMMERCIO, AGRICOLTURA – Più qualità delle aree urbane, buon uso e non consumo di suolo, recupero delle aree dismesse, tutela del paesaggio, politiche specifiche per la montagna e la sicurezza idrogeologica. Già in essere la riforma dell’Edilizia residenziale pubblica e una moratoria sulla costruzione di nuove grandi strutture di vendita. Per l'Agricoltura le linee guida seguiranno lo sviluppo del settore e del sistema agro-alimentare con particolare attenzione ai negoziati della nuova Pac (Politica agricola comunitaria).
 
INFRASTRUTTURE, SPORT E SICUREZZA – Nel PRS si prevede di completare Tem (Tangenziale esterna di Milano), Brebemi (autostrada Brescia-Bergamo-Milano) e Pedemontana. Lo Sport viene inteso anche come strumento di educazione, formazione e tutela della salute mentre per quanto riguarda l'Ordine pubblico e la sicurezza si vuole promuovere un coordinamento sovra regionale.