Un bilancio idrico regionale: unanimità del Consiglio alla mozione

Stop a nuovi impianti per lo sfruttamento a fini energetici dei corsi d’acqua per piccole derivazioni (sotto i  3 Mega Watt),  fino alla predisposizione di un bilancio idrico di Regione Lombardia. Lo chiede una mozione (primo firmatario Giampietro Maccabiani – M5S) approvata all’unanimità oggi dal Consiglio regionale. Il documento ricorda, infatti, come circa il 23% della produzione elettrica in Lombardia provenga dallo sfruttamento delle risorse idriche, con conseguenti impatti sull’ambiente e sulla salvaguardia del deflusso minimio vitale dei fiumi, a fronte di un progressivo stato di siccità previsto anche per la Pianura Padana. Le province con il maggior numero di grandi impianti di produzione idroelettrica sono Sondrio, Bergamo e Brescia. In particolare, il problema riguarda  la provincia di Sondrio  (bacino Adda sopralacuale) che rappresenta il più grande distretto idroelettrico italiano per potenza installata e il secondo – dopo Bolzano – per produzione (circa il 50% della produzione della Lombardia ; 11,4% IT). In provincia di Brescia, dal 2004 al 2013 sono stati aperti 15 nuovi impianti e risultano in fase di istruttoria 67 nuove derivazioni. Per quanto riguarda il fiume Serio, in provincia di Bergamo, sono attive 30 derivazioni. Nel dibattito sono intervenuti a favore del documento Lara Magoni (Maroni Presidente), Iolanda Nanni ed Eugenio Casalino (entrambi del M5S), Roberto Bruni (Patto civico), Silvana Santisi Saita (Lega Nord). Voto favorevole anche dal PD, pur con alcune perplessità espresse da Laura Barzaghi (PD).