Salvare l’ecosistema del fiume Ticino

Salvare l’ecosistema del Fiume Ticino che continua a registrare un deficit idrometrico (a causa delle scarse precipitazioni e del basso livello delle acque) che procura danni ambientali e industriali. Sono almeno settemila le aziende che usufruiscono delle acque del fiume per il loro sostentamento. Lo chiede la mozione (primo firmatario Luca Marsico, Forza Italia, Presidente della Commissione Ambiente) che il Consiglio ha approvato all’unanimità nella seduta del 4 ottobre. La mozione bipartisan, in particolare, invita la Giunta a rivedere l’accordo del 1940 con la Svizzera sulla regolazione del livello del Lago Maggiore, che alimenta le acque del Ticino. Il testo invita a coinvolgere in questo processo oltre agli attori locali, la Confederazione Svizzera e il Ministero dell’Ambiente. L’accordo fissa il livello delle acque del lago a un massimo di 150 centimetri sopra lo zero idrometrico nel periodo invernale e a 1 metro nel periodo estivo. Valore questo innalzato a 150 cm nel 2010 dopo l’allora forte periodo di siccità e nel 2014 abbassato a 125 cm, livello, però, insufficiente a far defluire il minimo vitale di acqua al fiume. Durante la discussione è intervenuta anche l’assessore all’Ambiente Claudia Terzi che ha sottolineato come già lo scorso febbraio la Giunta abbia scritto al Ministero competente, senza avere risposta, per segnalare la necessità di avviare un confronto con la Svizzera per valutare l’innalzamento sperimentale del livello delle acque. Tra i fiumi più puliti della Lombardia, fondamentale fonte di energia elettrica, il Ticino è il secondo fiume italiano (248 km.) col più alto tasso di biodiversità tanto da rientrare nel Patrimonio Unesco. Il livello basso delle acque, a causa anche delle condizioni climatiche, mette a rischio oltre che il sistema produttivo, anche il suo ecosistema. I rami laterali del fiume, già scomparsi, hanno per esempio già causato la morte di diversi pesci mangiati dagli aironi e dai cormorani. Nel dibattito hanno espresso il loro appoggio alla mozione Laura Barzaghi (PD), Carolina Toia (Lista Maroni), Silvia Fossati (Patto Civico) e Giampietro Maccabiani (M5S).