Consultori familiari e comunità terapeutiche, parità di genere nelle nomine.
Milano, 5 ottobre 2016 – Di seguito la sintesi dei principali provvedimenti trattati oggi nei lavori delle Commissioni consiliari.
Commissione Sanità e assistenza
La Commissione, presieduta da Fabio Rolfi (Lega Nord), ha dato via libera all’unanimità a tre distinte proposte di Risoluzione: la prima per qualificare e promuovere i Consultori familiari (relatrice Silvana Santisi Saita, Lega Nord), la seconda a favore dei soggetti affetti da disturbi uditivi legati alla patologia dell’acufene (relatore Angelo Capelli, Lombardia Popolare) e la terza a sostegno delle comunità terapeutiche e pedagogiche che si occupano soprattutto di dipendenze (relatore Fabio Fanetti, Lista Maroni). Su http://goo.gl/rqLzb5 i contenuti delle tre risoluzioni e gli interventi dei vari esponenti dei gruppi consiliari presenti. La seduta è poi proseguita con l’audizione di numerosi soggetti e associazioni impegnate negli ambiti dell’igiene, della prevenzione e della promozione della salute, oggetto della terza parte della riforma sociosanitaria tuttora all’esame della Commissione. Nel pomeriggio si è riunito il gruppo di lavoro istituito sul tema dell’assistenza farmaceutica.
Commissione Bilancio
Nel corso della seduta odierna, presieduta da Alessandro Colucci (Lombardia Popolare), è stato ricevuto in audizione Antonio Di Pietro, che dal 14 luglio scorso è Presidente della società autostradale lombarda Pedemontana.
L’audizione, cui ha preso parte anche il Presidente della società Milano Serravalle Maura Carta, era stata richiesta dal Movimento 5 Stelle per mettere a fuoco due problematiche: quella del traffico scarso e del pagamento dei pedaggi, e il contenzioso con la ditta costruttrice dell’opera, che aveva avanzato una richiesta integrativa per lavori non compresi e non previsti pari a 1 miliardo e 800 milioni. Su goo.gl/AXRFPM la sintesi di quanto emerso durante i lavori della Commissione
Commissione Affari Istituzionali
La Commissione Affari Istituzionali, presieduta da Carlo Malvezzi (Lombardia Popolare), ha deciso di costituire un gruppo di lavoro per mettere a punto un dispositivo di legge che consenta di garantire la parità di genere anche nelle nomine di competenza consiliare. In questo tipo di nomine, infatti – come è stato spiegato in Commissione – poiché si devono combinare tre componenti (maggioranza, minoranza e genere), a volte è difficile trovare tecnicamente una giusta soluzione. Relatrice del provvedimento è stata nominata Silvana Santisi (Lega Nord). Alla seduta di oggi ha partecipato anche la Vice Presidente del Consiglio Sara Valmaggi.
Nel frattempo, prosegue la sua attività il gruppo di lavoro sull’incompatibilità e ineleggibilità dei Consiglieri regionali.
Commissione speciale Antimafia
La Commissione, presieduta da Gianantonio Girelli (PD), ha esaminato la relazione sull’attuazione del piano di attività di Audit relativo all’anno 2015, con particolare attenzione ai controlli effettuati sulle spese sostenute da ARCA Lombardia, Finlombarda, ASL Milano 1 e Azienda Ospedaliera di Pavia. “La relazione evidenzia alcune criticità e la necessità di maggiori azioni di controllo in campi strategici come la sanità e la gestione delle consulenze –ha detto il Presidente Gianantonio Girelli-. E’ evidente che poi devono essere messe in atto le conseguenti e dovute azioni di correzione, cosa che però purtroppo non sempre avviene in modo puntuale”.
E’ stata quindi presentata una proposta di Risoluzione sul contrasto al caporalato e alle forme di stampo mafioso di sfruttamento del lavoro. Il documento impegna il Presidente Maroni e la Giunta regionale a farsi parte attiva presso il Governo e i Presidenti di Camera e Senato affinchè vengano rispettati i tempi di lettura e adozione del progetto di legge “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo” approvato il 1 agosto in Senato: questo provvedimento introduce forti penalizzazioni per le aziende che fanno ricorso al caporalato e introduce misure per stabilizzare e migliorare la condizione dei lavoratori. “Oggi il fenomeno del caporalato –ha spiegato il Girelli– è un fenomeno in continua espansione anche al Nord. Il Rapporto Ecomafie 2016 ha segnalato 713 casi di caporalato individuati dalle autorità ispettive con 430mila lavoratori trovati in situazione di irregolarità, un quarto dei quali addirittura in condizioni di grave sfruttamento sia per i tempi di lavoro imposti (superiori alle 12 ore giornaliere) che per la remunerazione, inferiore almeno del 50% rispetto a quanto previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro”.
Regione Lombardia si sta già attivando nella direzione di contrastare il fenomeno attraverso la stipula di accordi con i Comuni capoluogo al fine di attivare, tramite le Polizie locali, attività di prevenzione e contrasto del fenomeno; gli accordi prevedono anche percorsi formativi specifici per aiutare a comprendere meglio il fenomeno nei suoi molteplici aspetti.
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