L’attività del Consiglio regionale: un record di buona politica

La buona politica non è quella che produce più leggi ma è quella che fa buone leggi. Norme che rispondono alle attese e ai bisogni della cittadinanza. Varate dopo il necessario confronto con le parti in causa e il dibattitto in Commissione e in Aula.  Un lavoro che però, troppo spesso, non fa notizia e non emerge. E questo accade perché il più delle volte l’informazione sull’attività delle nostre istituzioni si limita al gossip e a mettere in evidenza solo i lati negativi. Dimenticando per esempio che nel 2016 il Consiglio regionale si è riunito ben 25 volte e ha già approvato 294 provvedimenti, tra i quali 27 leggi, 10 atti amministrativi, 129 ordini del giorno, 17 nomine, 76 mozioni e 16 risoluzioni.

Tra le leggi più significative approvate quest’anno, la riforma dei servizi abitativi (case Aler) e quella del turismo, la riforma sociosanitaria per gli ambiti della salute mentale e della veterinaria pubblica, la legge sulla città metropolitana, il provvedimento contro il dissesto idrogeologico che vieta nuove costruzioni in prossimità di corsi d’acqua, la legge contro il commercio abusivo in aree pubbliche, il testo unico di riordino della cultura, il riconoscimento della lingua dei segni che si pone l’obiettivo di favorire l’inserimento e l’integrazione delle persone cieche e sorde nel mondo della scuola e nell’accesso ai servizi.
Ancora, tra i principali provvedimenti che sono stati portati all’attenzione dell’Aula, si segnalano il Programma per la Mobilità e i Trasporti, e, in accordo con le Regioni Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, il Piano per la tutela del patrimonio ittico del fiume Po.

La programmazione dell’attività del Consiglio prevede che entro fine ottobre l’Assemblea sarà chiamata ad approvare la legge sulla gestione delle aree protette e importanti risoluzioni per il rilancio dei consultori familiari, la valorizzazione delle comunità terapeutiche, il contrasto al caporalato e nuove misure a sostegno dei soggetti affetti da disturbi uditivi legati all’acufene. In autunno il Consiglio sarà chiamato ad approvare anche la nuova legge sull’innovazione e la ricerca, il provvedimento di legge sulle incompatibilità, il Documento di Economia e Finanza regionale e i piani cave di Cremona e di Monza e Brianza.

Parimenti è proseguito in modo costante il controllo sull’attuazione delle leggi. E’ questo il compito del Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione, l’organismo del Consiglio dedicato alla valutazione degli effetti delle politiche regionali che ha condotto 16 missioni valutative, l’ultima delle quali dedicata alle patologie di dipendenza dal gioco d’azzardo.

Ma non c’è soltanto l’Aula. Prosegue infatti anche il lavoro nelle Commissioni, dove sta proseguendo l’iter della riforma della sanità, con la terza parte dedicata in particolare al ruolo delle farmacie e a settori specifici come il diabete e i trapianti, la cui approvazione definitiva è prevista entro fine anno.
Il fulcro dell’attività del Consiglio regionale lombardo è costituito dalle sedute delle Commissioni. Nel corso del 2016 le otto Commissioni “permanenti” si sono riunite oltre 200 volte, le quattro “speciali” 49 volte. Ancora in crescita i momenti di confronto con la società lombarda, che hanno superato 200 consultazioni e audizioni, con quasi 650 realtà incontrate (rispetto ai primi sei mesi 2015 il 25% in più). Si è trattato di significativi momenti di approfondimento di temi o problemi che sono stati poi oggetto di provvedimenti o che rivestivano particolare interesse per le comunità locali.

E quanto costa la buona politica in Lombardia? La spesa pro capite per i cittadini lombardi è di 2,48 euro, scesa di 18 centesimi rispetto al 2014 e di 28 centesimi rispetto al 2013. Il Consiglio regionale sta proseguendo senza tentennamenti la strada del contenimento della spesa, già scesa del 16,25% tra il 2014 e il 2015, anni nei quali le leggi sui costi della politica varate in questa X° legislatura sono diventate pienamente operative.