I rappresentanti dei gruppi PD e Patto Civico non partecipano al voto
Milano, 28 novembre 2016 – Approvata all’unanimità in Commissione Sanità la proposta di istituire una indagine conoscitiva sulla gestione economica e finanziaria della Fondazione Molina di Varese, formulata dal Presidente della Commissione Fabio Rolfi. Hanno votato a favore i rappresentanti dei gruppi Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, Lombardia Popolare e M5Stelle, mentre PD e Patto Civico non hanno partecipato al voto. “Intendiamo acquisire tutti gli elementi e i documenti utili e necessari per ricostruire i procedimenti amministrativi riferiti alle criticità gestionali segnalate da più parti, in modo diffuso anche sugli organi di stampa, nei confronti del Consiglio d’Amministrazione del Molina -ha detto il presidente Rolfi-. E’ nostro compito e prerogativa, nell’interesse della trasparenza amministrativa ma soprattutto e in particolare nel rispetto dei cittadini di Varese, verificare se le procedure attivate siano state espletate secondo criteri di efficienza, efficacia, trasparenza, imparzialità e correttezza amministrativa: è dovere della Regione e di questa Commissione verificare la coerenza della destinazione dei fondi pubblici erogati, a garanzia delle prestazioni offerte ai pazienti”.
Nella proposta di indagine conoscitiva sono in programma audizioni e incontri con i vertici di ATS Insubria e dell’ASST dei Sette Laghi, con l’Assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera e con i dirigenti preposti dell’Assessorato regionale al Welfare, con il Sindaco di Varese e con i rappresentanti dello Studio Legale DLA PIPER consultato dall’ATS Insubria. Saranno nuovamente invitati a intervenire il Presidente e i componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Molina, dopo che già non avevano accolto l’invito a partecipare alla precedente audizione del 26 ottobre. L’indagine conoscitiva, che per essere formalmente istituita dovrà essere ora autorizzata dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, verrà realizzata nell’arco temporale di sei mesi dall’approvazione della delibera dell’Ufficio di Presidenza e non presenterà nessun costo finanziario.
La proposta di istituire una indagine conoscitiva era stata avanzata e sollecitata dallo stesso Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo in occasione dell’audizione di fine ottobre.
Il Consigliere Carlo Borghetti (PD) aveva chiesto che l’eventuale decisione di istituire l’indagine conoscitiva fosse preceduta da una nuova audizione con i vertici dell’ATS Insubria, per meglio comprendere le motivazioni che hanno portato alla decisione di commissariare la Fondazione Molina. “Dall’audizione -ha detto Borghetti- potrebbero già emergere elementi sufficienti ed esaustivi, tali da rendere inutile una successiva, ulteriore indagine regionale”. Il mancato accoglimento della proposta di Borghetti da parte dei gruppi di maggioranza e del M5Stelle, ha motivato la non partecipazione al voto di PD e Patto Civico. Nei loro interventi Fabio Fanetti (Lista Maroni) e Paola Macchi (M5Stelle) hanno evidenziato come l’istituzione di questa indagine conoscitiva fosse indispensabile per dare un segnale forte di trasparenza ai cittadini, e per lanciare un monito chiaro a tutte le amministrazioni di fondazioni sociosanitarie di interesse regionale, auspicando che il primo atto dell’indagine coincida proprio con la nuova audizione dei vertici dell’ATS Insubria sollecitata da Borghetti. Nel rispetto di quanto contenuto nell’art.20 dello Statuto d’Autonomia e nell’art.42 del Regolamento generale del Consiglio regionale, “le Commissioni svolgono indagini conoscitive per acquisire notizie e documenti di interesse per l’attività del Consiglio regionale e, a tal fine, procedono all’audizione e alla consultazione di tutti i soggetti che possono fornire elementi utili all’attività di indagine e predispongono un programma organizzativo e finanziario da sottoporre all’approvazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio. Compiuta l’indagine, la Commissione approva un documento conclusivo o nomina un proprio relatore in Consiglio”.
Aurelio Biassoni
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