Arriva Natale con il suo carico di feste e oltre ai regali con i festeggiamenti ci porta in dote cene e pranzi, momenti conviviali da vivere in famiglia o con gli amici nei quali non manca mai, alla fine del pasto, l’appuntamento con una fetta di buon panettone. Il tipico dolce milanese ormai è un brand internazionale che si può trovare tranquillamente su tutte le tavole italiane, la cui preparazione è protetta e garantita da un rigido disciplinare. Gli ingredienti sono acqua, farina proveniente da produttori riconosciuti, zucchero, uova fresche e/o tuorli pastorizzati, latte, burro di cacao, burro, uvetta sultanina, scorza di arancia candite, cedro candito, lievito naturale e sale. Altri ingredienti consentiti sono miele, malto ed estratto di malto, vaniglia e aromi naturali. Il disciplinare è categorico: “Non è consentito l’uso di alcun altro ingrediente, ed in particolare di lievito di birra, amido, grassi vegetali (ad esclusione del burro di cacao), siero di latte e derivati, lecitina di soia, coloranti, conservanti” . Né, ovviamente ingredienti OGM. Cosi il panettone doc, certificato dal Consorzio di tutela nato nel 2014 con l’intento di creare un riferimento di qualità assoluta nel settore della pasticceria artigianale italiana. In commercio ci sono poi anche altre varianti del panettone. Il tipico dolce natalizio negli ultimi dieci anni è stato infatti declinato dai maestri pasticceri secondo gusti che richiamano tradizioni e ingredienti territoriali e locali da tutta Italia: al limoncello, con pistacchi, con la grappa, alla frutta, al cioccolato. La nascita del panettone è legata alle leggenda che ci riporta alla Milano del Quattrocento e a Toni, giovane milanese estroso e molto vivace. Toni – narra la leggenda più accreditata – lavora come sguattero nelle reali cucine della Corte del Duca di Ludovico il Moro. La notte della vigilia di Natale per una dimenticanza dei cuochi il dolce che doveva finire sulla tavola del Duca finisce però bruciato. Che fare? A salvare il tutto ci pensa Toni. Si mette a fare il dolce con quello che era rimasto: quel poco di farina che è non bruciata viene così amalgamata con gli avanzi trovati nella dispensa: zucchero, uova, uvetta e cedro candito. Nasce così el Pan de Toni, panetum. Il panettone. Un dolce da Re.