L’Arac a confronto con le Commissioni Affari Istituzionali e Antimafia

I primi sei mesi di attività dell’Arac al vaglio delle Commissioni Affari Istituzionali e Antimafia. In seduta congiunta, sotto la presidenza di Carlo Malvezzi (Lombardia Popolare) e Gian Antonio Girelli (PD), i consiglieri regionali si sono confrontati con i componenti dell’Agenzia Regionale Anti Corruzione, diretta da Francesco Dettori.

A sintetizzare la relazione di Arac è stato il Consigliere Stefano Bruno Galli (Lista Maroni), che ha giudicato “prematura” ogni valutazione a sei mesi dall’insediamento e invitato a lavorare per una piena integrazione con le strutture di controllo già esistenti. Rifacendosi alle quaranta pagine del documento, il Presidente Dettori ha rimarcato l’imprescindibilità dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Agenzia, soffermandosi anche sui costi (“prevedibile una spesa di 350mila euro all’anno e non un milione”). L’attività di Arac ha già portato a formalizzare un esposto alla Corte dei Conti per un presunto danno erariale e ad avviare il percorso che si è concluso con il licenziamento di un dipendente regionale.

PD e Movimento 5 Stelle hanno posto numerose domande, chiedendo tra l’altro che venissero precisati alcuni punti della relazione, citando ad esempio il caso del presunto danno erariale di cui avrebbero voluto avere fin da subito maggiori dettagli. Tra i temi al centro del dibattito l’integrazione con gli organismi di controllo già attivi in Regione, l’indipendenza dell’Agenzia e ulteriori strumenti quali ad esempio le ispezioni.

“I principi dell’Arac e le sue funzioni sono contenuti nella legge istitutiva – ha dichiarato il Presidente della Commissione Affari Istituzionali, Carlo Malvezzi – Ora è il momento di guardare avanti e di collaborare perché Arac possa svolgere pienamente le sue funzioni, potendo già contare su professionisti seri e preparati. Presidente e componenti di Arac ci hanno sottolineato che stanno lavorando in piena autonomia e libertà e questo sgombera il campo dai tanti dubbi espressi in passato e ci consente di guardare all’operato di Arac con la fiducia che il legislatore aveva già previsto”.

La riflessione a cui non possiamo rinunciare – ha detto il Presidente della Commissione Antimafia, Gian Antonio Girelli – è il coordinamento con le autorità di controllo già presenti, superando le rigidità iniziali che hanno già portato al passaggio da Autorità ad Agenzia e garantendo il massimo dell’autonomia ai suoi componenti”.