Riaprire i Navigli, si accende il dibattito sulla riscoperta delle vie d’acqua

I Navigli e Milano. Un tocco di suggestione e storia, firmata niente di meno che da Leonardo da Vinci, che tornano nel dibattito politico-amministrativo per il progetto che punta alla riapertura di  quelle vie d’acqua che  hanno da sempre accompagnato Milano. Per raggiungere questo obiettivo  Il Vice Presidente del Consiglio regionale lombardo Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) ha depositato in Consiglio una mozione per chiedere al Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni di avviare un accordo di programma con il Comune di Milano al fine di arrivare alla totale riapertura dei Navigli lombardi, individuandola come opera strategica dei futuri assetti urbanistici della città e dell'intera Regione Lombardia.  L’iniziativa è stata presentata nel corso di un incontro con la stampa alla Darsena di Milano al quale ha preso parte, tra gli altri, anche il Presidente dell'associazione "Riapriamo i Navigli" Roberto Biscardini. "L'obiettivo – ha detto il Vice Presidente Cecchetti – è riportare i 140 chilometri di Naviglio dal lago di Como a congiungersi col lago Maggiore. È un progetto bello, porta lavoro e rilancia l'economia. Dai dati che abbiamo costerà 400 milioni di euro. Expo è costato 2 miliardi e 200 milioni e ha portato benefici per sei mesi, con questo avremo un rilancio per tutta la Lombardia. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato di un referendum, che però c'è già stato nel 2011 e ben 450mila milanesi votarono per il si. È Inutile farne un altro. Andiamo avanti". Per Biscardini "l'opera è un'opera di interesse regionale e quindi può partire col piede giusto solo se siedono al tavolo insieme Regione e comune". Per quello che riguarda i finanziamenti, Cecchetti e Biscardini chiariscono che per fare il progetto i finanziamenti pubblici debbano essere usati "in minima parte". A partecipare devono essere anche i privati, oltre al contributo dei fondi europei.