Milano, 21 febbraio 2017 – Proseguire il lavoro di supporto agli Uffici d'Ambito per un rapido completamento della revisione o della approvazione dei Piani d'Ambito per accelerare il processo di integrazione del servizio idrico; implementare l'attività di controllo sulle autorizzazioni per lo scarico delle acque reflue industriali in fognatura; favorire, attraverso Finlombarda, l'accesso ai mutui della Banca europea degli investimenti (BEI) dedicati a questo settoreUna Risoluzione. Sono alcuni degli impegni che il Consiglio regionale chiede alla Giunta di assumere in materia di Servizio idrico integrato contenuti in una Risoluzione approvata all'unanimità (relatrice Laura Barzaghi, PD).
L'ultima relazione annuale sullo stato di attuazione della legge regionale n.21 del 2010 sugli assetti di governo del servizio idrico integrato in Lombardia, riferita all'anno 2015 e sulla quale si è basata la Risoluzione, riporta che solo le province di Brescia e Mantova erano ancora prive del documento di pianificazione del Servizio idrico gli ATO (Ambito Territoriale Ottimale), organismo che rappresenta l'unità territoriale ottimale dove devono essere attuati i processi di riorganizzazione dei servizi idrici attraverso il superamento della frammentazione delle gestioni dei pubblici servizi (acquedotto, fognatura, depurazione). Il fine è quello di assicurare una gestione integrata di tutti gli usi dell'acqua, coordinare le funzioni degli enti locali, provvedere alle modalità di gestione del servizio.
In attesa della completa operatività degli 11 Gestori Unici d'Ambito (coincidenti con i confini amministrativi delle attuali Province) più quello della Città Metropolitana di Milano, al momento sussiste ancora una significativa frammentazione dei gestori, con 86 soggetti operanti negli ATO e 371 Comuni che gestiscono il servizio in economia.
Stando all'ultimo dato disponibile riportato nella Risoluzione (31 marzo 2016), infine, il monitoraggio effettuato sulle rilevazioni digitalizzate delle reti riporta che tali modalità sono presenti nel 44% dei Comuni lombardi per quanto riguarda il sistema fognario e nel 43% per quello degli acquedotti.
L'Ambito territoriale ottimale (ATO), è un territorio su cui sono organizzati servizi pubblici integrati, ad esempio quello idrico o quello dei rifiuti. Tali ambiti sono individuati dalle Regioni con apposita legge regionale (nel caso del Servizio idrico integrato con riferimento ai bacini idrografici) e su di essi agiscono le Autorità d'Ambito, strutture dotate di personalità giuridica che organizzano, affidano e controllano la gestione del servizio integrato.