Anche il Consiglio regionale è un luogo in cui gli studenti dell’ultimo biennio delle superiori potranno realizzare le loro esperienze di alternanza scuola-lavoro. Quest’anno infatti sono stati attivati all’interno delle strutture consiliari 27 percorsi (che potranno diventare 30 in caso di maggiori richieste) cui i ragazzi possono accedere.
Le aree coprono praticamente tutti i campi di interesse, dalla gestione economico- contabile e tesoreria, alla comunicazione, organizzazione di convegni e cerimoniale, alle relazioni con i cittadini, all’area della progettazione sul web, al monitoraggio dei lavori parlamentari e delle Conferenze Stato-Regioni, fino alle relazioni internazionali e alla redazione di testi.
Finora sono pervenute domande una quarantina di Istituti scolastici lombardi, in cui si evidenzia una certa preferenza per le aree della comunicazione e del web.
Il Consiglio regionale figura nel database dei soggetti pubblici e privati disponibili, Scuola Lavoro Registro Imprese, (http://bit.ly/2m6Zrrc) e già dall’anno scorso si era aperto al progetto, in via sperimentale, accogliendo 5 studenti del Liceo Bottoni di Milano, che hanno effettuato 52 ore di stage presso gli uffici del Difensore regionale.
Il progetto scuola lavoro nasce nel contesto della riforma della “buona scuola” e fa riferimento alla legge 107 del luglio 2015, che stabilisce che gli studenti delle scuole superiori debbano fare degli stage formativi per rapportarsi con il mondo del lavoro, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, compresi quelli del terzo settore. Lo scopo è “innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta (…)”.
Questo nuovo approccio alla didattica, rivolto a tutti gli studenti del secondo biennio delle superiori, prevede obbligatoriamente un periodo di alternanza scuola-lavoro che si articola in 400 ore per gli istituti tecnici e 200 ore per i licei.
La Lombardia è andata oltre e -in quello che ha chiamato percorso “duale”, ad indicare un equilibrio quasi paritario fra formazione scolastica e formazione sul campo- ha previsto, per la formazione professionale, un impegno extrascolastico fino alle 1500 ore nel triennio e che il almeno il 5% dei ragazzi trascorra l’ultimo anno in azienda con un vero contratto di lavoro.
I risultati appaiono brillanti, secondo i dati che ha diffuso nei giorni scorsi l’Assessore Valentina Aprea: a fronte di un miliardo e 300 milioni di euro di fondi investiti per la formazione professionale nel quadriennio 2013/2017, i giovani apprendisti assunti sono passati da 110 nel 2013 a 2.600 nel 2016; i qualificati e diplomati negli istituti di formazione sono passati da 13.724 per il biennio 2012/2013 a 21.892 nel biennio 2015/2016.
Gli studenti lombardi possono anche accedere a periodi di scuola – lavoro all’estero ( le informazioni sul sito della Giunta di Regione Lombardia (http://bit.ly/2lOS4Vz ).
Per maggiori informazioni sugli stage in Consiglio regionale e per far pervenire le domande: http://bit.ly/2lPLayb