Commissione Speciale visita carcere di Monza Presidente Fanetti: “Bene l’organizzazione e l’attenzione ai detenuti”

Nel penitenziario brianzolo sono presenti 626 detenuti, il 50% sono stranieri
70 sono impegnati in attività lavorative, altri 50 saranno occupati in un call center
La direttrice smentisce una “emergenza suicidi”: “Tre casi dal 2011 ad oggi”

Milano, 6 marzo 2017 – La Commissione Speciale per la situazione carceraria in Lombardia, presieduta da Fabio Fanetti (Lista Maroni), ha visitato questa mattina la casa circondariale di Monza.

Erano presenti i Consiglieri Mario Mantovani (Forza Italia), Carolina Toia (Lista Maroni), Michele Busi (Patto Civico), Paola Macchi (M5S), Laura Barzaghi ed Enrico Brambilla (PD).

A fornire i dati sulla situazione del penitenziario e a rispondere alle domande dei consiglieri erano presenti la direttrice del carcere, Maria Pitaniello e Francesca Valenzi, direttrice dell’Ufficio detenuti e trattamento del Prap.

La visita era stata richiesta dalla Consigliere Paola Macchi anche per un confronto sul numero dei suicidi. “Dal 2011 ad oggi si sono verificati 3 episodi”, hanno chiarito Pitaniello e Valenzi, di fatto smentendo alcuni dati circolati nei mesi scorsi che parlavano di 8 decessi per suicidio negli ultimi cinque anni (ai 3 detenuti che si sono tolti la vita, vanno poi sommati altri 6 decessi dal 2011 per cause naturali). Dopo l’episodio di novembre 2016 è stata aumentata la presenza di medici psichiatri, mentre le ore di supporto psicologico sono sempre state in linea con i protocolli.

Attualmente il carcere di Monza accoglie 626 detenuti (nel 2011 erano 888): di questi il 50% sono stranieri (comunitari ed extracomunitari). Oltre 300 detenuti sono tossicodipendenti. 70 reclusi sono occupati in attività lavorative, altri 50 saranno a breve impegnati in un servizio di call center. Tra i servizi che occupano i detenuti figurano la lavanderia, il pastificio, la sartoria, un reparto assemblaggio. I periodi di permanenza all’esterno delle celle, che coinvolgono la quasi totalità della popolazione carceraria, variano da 5 a 12 ore giornaliere e prevedono diverse attività socio-ricreative, alcune programmate ad hoc per detenuti con disagio psichico (danzaterapia e arteterapia). 286 detenuti stanno scontando una pena definitiva, la maggior parte dei restanti sono in attesa di giudizio. Oltre all’assistenza psicologica fornita all’interno per detenuti e personale, è attivo uno sportello psicologico per gli agenti di polizia penitenziaria e per il personale del carcere presso l’ospedale San Gerardo di Monza. 34 i detenuti attualmente ospitati presso il reparto infermeria.

La situazione è sotto controllo sia dal punto di vista organizzativo che dell’attenzione agli aspetti sanitari e psicologici, anche grazie alla stretta e preziosa collaborazione con Ats e Asst – ha dichiarato il Presidente della Commissione Fabio FanettiPositive sono le possibilità di lavoro offerte all’interno della struttura e anche il sostegno ai detenuti attraverso i laboratori di danza e arte. Dal 1 marzo sono state potenziate le ore di presenza di psichiatri che affiancano il lavoro degli psicologi, e questo è un aspetto fondamentale dell’assistenza. Le inevitabili criticità di queste strutture, non devono far passare in secondo piano la qualità del lavoro messo in campo dalla direttrice, dalla Polizia penitenziaria, dai medici e da tutto il personale occupato. Non dimentichiamo che la progressiva chiusura degli Opg ha riversato in carcere molte situazioni delicate”.

 

 

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Massimiliano Capitanio

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