Via libera dalla Commissione Bilancio alla proposta di Risoluzione sul Programma di lavoro della Commissione europea

Il documento verrà discusso in Consiglio martedì 28

Milano, 22 marzo 2017 – La Risoluzione sul programma di lavoro della Commissione europea è stata approvata oggi dalla Commissione Bilancio presieduta da Alessandro Colucci (Lombardia Popolare), che è anche il relatore del provvedimento. Il documento, che sarà sottoposto all’esame del Consiglio regionale nella Sessione europea del prossimo 28 marzo, analizza le priorità del Programma di lavoro 2017 della Commissione ed evidenzia i punti rispetto ai quali chiede un impegno di Regione, del Governo e delle istituzioni europee, sottolineando tra l’altro l’importanza di trasferire in Lombardia le sedi dell’Agenzia europea del farmaco (EMA), dell’Autorità bancaria europea (EBA) e della Divisione locale della Corte europea dei brevetti.

 

I lavori in Commissione

Dopo l’accoglimento all’unanimità di venti emendamenti, la proposta di Risoluzione è stata approvata con il voto favorevole di Lombardia Popolare, Lista Maroni, Forza Italia, PD, SeL e Patto Civico. Si sono astenuti i consiglieri del Movimento 5 Stelle mentre la Lega Nord, pur seguendo i lavori, non ha partecipato al voto. "L'Europa com'è oggi non rappresenta più la visione positiva e innovativa dei padri fondatori per colpa di una politica colpevolmente assente e della conseguente burocratizzazione – ha dichiarato il Presidente Alessandro ColucciDobbiamo però lavorare per cambiare l'Europa così da farle riprendere il ruolo che merita a livello internazionale e riavvicinarla alle reali esigenze dei cittadini europei. Con questa risoluzione ci assumiamo la responsabilità che ci spetta: dare al Governo linee chiare e coraggiose per costruire un'Europa in grado di valorizzare la nostra Regione sostenendo le specificità dei singoli territori”.

“Come Lega Nord non partecipiamo al voto perché è da sette anni che proponiamo Risoluzioni ma non è cambiato nulla – ha detto il Vice Presidente del Consiglio, Fabrizio Cecchetti – Oggi depositerò una proposta di legge costituzionale al Parlamento per arrivare al referendum in cui saranno i cittadini a decidere se rimanere o uscire dalla UE come previsto dall’articolo 50 del Trattato sull’Unione Europea del 7 Febbraio 1992. La lista delle conseguenze negative delle scelte europee è lunga, questa Europa non fa per noi”.

“E’ importante che il Consiglio regionale della Lombardia esprima un proprio chiaro indirizzo su questi temi nella direzione di rafforzare il senso di una Europa sociale e non solo economica – ha detto il capogruppo PD, Enrico Brambilla – Con questo documento sproniamo la Regione affinché sappia cogliere anche le opportunità seguite alla Brexit”. “La Risoluzione mira a creare un’Europa più politica e non solo finanziaria”, ha rimarcato Roberto Bruni (Patto Civico). “Il documento, grazie agli emendamenti accolti, ha compiuto importanti passi avanti – ha detto la Consigliere di Sel, Chiara CremonesiImportante per noi l’attenzione alle politiche migratorie, mentre in Aula cercheremo di colmare il deficit di contenuto sugli aspetti ambientali e climatici”. “Insieme ai nostri parlamenti europei abbiamo condiviso una nostra posizione e un nostro documento – ha dichiarato il Consigliere Segretario, Eugenio Casalino (M5S)– Ci confronteremo in Aula, al momento il nostro voto è di astensione”. “Nutriamo forti dubbi e perplessità su come è strutturata oggi l’Unione europea – ha concluso il Consigliere Marco Tizzoni (Lista Maroni) – Per adesso votiamo in Commissione per questo documento, poi ci confronteremo in Aula”.

La Risoluzione

 

Le “raccomandazioni” previste dalla Risoluzione sono finalizzate a rilanciare l’azione europea in un’ottica regionale, valorizzando specificità territoriali che hanno già un’importanza internazionale. Il documento individua più campi d’azione regionale. Si evidenziano in particolare le misure per l’occupazione, con la richiesta che sia resa strutturale “Garanzia giovani” e che una iniziativa analoga sia adottata per ricollocare i soggetti inoccupati e disoccupati di lunga durata. Si sollecita, per contrastare i fenomeni di contraffazione, la valorizzazione e la tutela dei marchi italiani, sia nel campo della moda che in quello alimentare, comparto quest’ultimo per il quale il documento chiede che venga migliorato anche  il sistema di tracciabilità dei prodotti al fine di salvaguardare e tutelare la qualità degli stessi e dei marchi Ig (indicazioni geografiche).  Tutela e garanzie vengono ripresi  anche per quanto riguarda il capitolo sugli accordi di liberi scambio con gli Stati Uniti “che – evidenzia il documento – deve essere realistico ed equilibrato”. In questo contesto le raccomandazioni riguardano l’individuazione di disposizioni particolari che impediscano di importante nell’Unione europea prodotti e alimenti derivati da animali clonati, trattati con ormoni della crescita o antibiotici o derivati da OGM o con altre sostanze vietate.  La Risoluzione chiede anche che sia valorizzata l’eredità di Expo e che l’area di Rho-Fiera sia dedicata alla ricerca avanzata con un approccio multidisciplinare che tocchi la medicina, big data, nanotecnologie e nutrizione. Altro aspetto importante toccato dal Documento è la necessità che nelle politiche di coesione dell’Unione europea le Regioni siano coinvolte in tutte le fasi, in modo tale che attori locali e regionali siano supportati nel processo di sviluppo. In questo contesto si chiede anche la semplificazione dei bandi europei e che nell’ambito delle politiche UE sulla Macroregione Alpina siano sostenute maggiormente le politiche a favore della montagna. Tra i punti toccati anche la richiesta di una migliore gestione dei flussi migratori.

 

La Sessione europea del Consiglio regionale

 

L'articolo 39 dello Statuto d'Autonomia della Lombardia stabilisce che “La Regione adegua il proprio ordinamento a quello comunitario anche attraverso apposita legge regionale, con la quale si provvede a dare diretta attuazione alla normativa comunitaria”. Tale progetto di legge è presentato ogni anno dal Presidente della Regione e deve essere approvato dal Consiglio regionale in un'apposita seduta che assume il titolo di “Sessione comunitaria annuale”. Questa sessione di lavori è disciplinata da una norma contenuta nel Regolamento generale del Consiglio regionale e deve tenersi entro la data del 31 marzo di ogni anno. Nel corso dei lavori vengono esaminati i documenti relativi al Programma legislativo annuale della Commissione europea, la Relazione sullo stato di conformità dell'ordinamento regionale all'ordinamento comunitario e la Legge comunitaria regionale.

 

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