Il ritorno dei lupi in Lombardia: l’ultimo avvistamento a marzo in Valtellina

Nelle settimane scorse in Valtellina, a Teglio, è stato avvistato un esemplare di lupo, probabilmente  un maschio adulto. La notizia arriva dalle guardie dell’azienda faunisticovenatoria Val Bondone Val Malgina, che presidiano il territorio e insieme al Corpo di Polizia Provinciale e, in coordinamento con la Regione, tiene momonitorati i grandi carnivori presenti sul nostro territorio (orsi e lupi).
Nel 2003 un animale molto simile a un lupo viene fotografato sulla Presolana, in Provincia di Bergamo, mentre nel 2010 un lupo viene geneticamente campionato in Provincia di Brescia. Nel 2012 un maschio di lupo italiano di circa due anni di età viene investito a Somma Lombardo (VA) e nel  2014 alcuni segni di predazione fanno pensare a un lupo  nella zona della Val Belviso: la sua presenza viene poi confermata nella zona del Mortirolo e in alta Valle Camonica. E’ nel 2015 che la presenza di un branco viene accertata in un’area a cavallo fra il Canton Ticino (Svizzera) e la Provincia di Como. Nello stesso anno, il giorno della vigilia di Natale, uno splendido esemplare di lupo si aggira nella Val Bighera di Vezza d'Oglio e nel 2016, in Valtellina, un appassionato di fotografia racconta di aver visto un lupo vicino al fiume Mera.
In Lombardia, come altre Regioni toccate dalla questione della ricolonizzazione naturale dei lupi, come la Toscana, il Trentino, il Piemonte, è in corso il dibattito sulla gestione di questi animali, che spesso procurano danni ad allevatori e agricoltori. Nell’ultimo incontro della Conferenza Stato Regioni (23 febbraio) la Giunta ha firmato un documento nel quale chiede di eliminare dal Piano nazionale il prelievo in deroga alla Direttiva Habitat che tutela le specie protette (tra queste anche il lupo) salvo ricorrendo particolari condizioni. 
In tutta Italia esiste la popolazione di lupi più numerosa di tutta l’Europa occidentale. Sarebbero presenti circa 2000 lupi contro i 200 degli anni 70. Il ritorno dei lupi, dovuto anche alle politiche ambientali di conservazione delle specie, deve essere accompagnato, dicono gli esperti, da un corretto sviluppo del rapporto tra mondo agricolo e animale. Da una parte si invita dunque la comunità a un comportamento di accettazione e allo stesso tempo le Istituzioni a garantire risarcimenti veloci.
Regione Lombardia consente agli agricoltori di chiedere un indennizzo, tramite una polizza regionale ad hoc, qualora sia accertato da personale qualificato che il danno sia causato da un lupo.
Il progetto WolfsAlps, coofinanziato dall’Unione Europea e di cui è partner la Lombardia, è stato avviato nel 2013 e ha tra gli obiettivi di attivare azioni coordinate per la conservazione e la gestione a lungo termine del lupo sull’arco alpino. Sono dunque in corso strategie che assicurano la convivenza tra il lupo e le attività produttive locali: il monitoraggio della situazione, l’adozione di  misure di prevenzione dei danni, di formazione (per esempio dei veterinari, del corpo forestale e della polizia provinciale)  e altre iniziative sono in particolare destinate a migliorare la comunicazione e l’informazione. 
Con Ersaf si sta lavorando per fornire assistenza tecnica agli allevatori, attraverso l’attuazione di misure di prevenzione quali recinti elettrificati (ad oggi sono 42 quelli messi a disposizione nel progetto). Si sta valutando l’interesse, tra i titolari di attività pastorizie, di dotarsi (come già accade in Piemonte e in Abruzzo) di cani specificatamente selezionati per proteggere il gregge. Nelle orobie bergamasche, per esempio, è stato avviato anche il progetto Pasturs, che sta coinvolgndo i volontari per facilitare la convivenza tra grandi carnivori e pastori. 
Diversi sono stati anche i momenti di formazione e confronto con le associazioni agricole, i tecnici faunistici e del settore zootecnico, i veterinari, i soci del Cai, gli studenti in materie scientifiche, giornalisti e incontri informativi destinati ai cittadini e alle scuole. 
Più di 2.000 le persone coinvolte, tra cui anche diversi bambini per i quali sono stati pensati iun gioco didattico, una mostra itinerante e lo spettacolo teatrale “Rendez vous” che il 5 aprile sarà ospitato all’auditorium Testori di Regione Lombardia. 
La storia del lupo va indietro nel tempo. Le cronache locali valtellinesi lo descrivono ben presente fino alla metà del 800. Stanziale su tutta la fascia alpina e prealpina, ma anche in alcune aree della Valle del Ticino e della pianura padana (provincia di Pavia e limitrofe) il lupo è scomparso nei primi decenni del ‘900. 
Nella Valchiavenna è di fatto ricomparso nel 2001, ritornando in modo totalmente spontaneo. Nel 2014 si sono avute le prime segnalazioni attendibili della sua presenza in Alta Val Camonica e in Alto Garda. 
Il Lupo è un animale sociale che vive in branco, seguendo una gerarchia molto rigida che riguarda maschi, femmine e cuccioli. Il monitoraggio, condotto per la prima volta nell’inverno 2014/2015 in modo coordinato su tutto l’arco alpino, ha formito una stima precisa del numero di lupi presenti: circa 130 di cui un branco di 4/5 individui a cavallo tra la Svizzera e la Provincia di Como e uno nella in Provincia di Sondrio. Non sono altrettanto precisi i dati relativi alla loro presenza sull’appennino dove la stima è molto incerta, la media potrebbe essere attorno ai 1500.

Fonti:
www.reti.regione.lombardia.it 
www.lifewolfalps.eu 
www.naturachevale.it/specie-animali/azioni-per-la-tutela-di-orso-e-lupo/
www.ersaf.lombardia.it/