“La memoria del domani”, Pirellone vetrina dei siti Unesco lombardi

La memoria del domani”, Pirellone vetrina dei siti Unesco lombardi Presidente Cattaneo: “Sul passato si fondano futuro e identità”

Proiettato in sala consigliare il video che racconta le meraviglie materiali e immateriali della nostra regione e che sono oggi patrimonio dell’umanità Varese è la provincia più rappresentativa con quattro menzioni

Milano, 5 agosto 2015 – Un video per sottolineare il primato lombardo in tema di cultura, storia e arte, testimoniato dalla presenza in regione di nove siti appartenenti al patrimonio dell’Unesco (a cui se ne aggiunge un decimo immateriale). Un progetto di valorizzazione che il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e l’assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie Cristina Cappellini hanno voluto illustrare oggi il Aula a tutti i consiglieri regionali, in un suggestivo contesto istituzionale nel corso di una pausa dei lavori dedicati alla riforma della sanità.

Già dal titolo – commenta il Presidente Cattaneo – questo lavoro sottolinea che il futuro si regge sul passato, che l’identità di una comunità la si costruisce su quegli elementi reali e simbolici in cui orgogliosamente ci riconosciamo e a questo dovere ci richiamano anche la Costituzione e lo Statuto d’Autonomia della Lombardia. Invito a conoscere e amare sempre di più quella Lombardia che è dentro di noi e che è da custodire per il domani”.

Vogliamo far saper a tutti che siamo la prima regione per siti Unesco in Italia – ha sottolineato l’assessore Cappellini – E’ doveroso promuovere la conoscenza dei siti tra tutti i lombardi e anche tra i milioni di visitatori di Expo perché sappiano quali tesori possa offrire loro la nostra bella Lombardia".

Il progetto Unesco Tour di Regione Lombardia è stato realizzato in collaborazione col Centro di Cinematografia lombardo e presenta i nove siti Unesco presenti in Lombardia e il “saper fare liutario” di Cremona, riconosciuto patrimonio immateriale dell’Umanità.

Tra le province, quella di Varese è la regina in questa speciale graduatoria, con quattro siti segnalati (Sacro Monte, Monte San Giorgio, palafitte del Lago di Varese, Castelseprio).

IL VIDEO

Il video si apre con la suggestiva presentazione di Santa Maria delle Grazie a Milano e il racconto magnetico del Cenacolo, capolavoro vinciano ospitato nel refettorio.

Dal 2010 è patrimonio dell’Unesco anche Monte San Giorgio tra i più importanti giacimenti fossiliferi al mondo del Triassico Medio, un'epoca geologica compresa tra 247 e 237 milioni di anni fa. Monte San Giorgio è situato ai piedi delle Alpi Meridionali, a cavallo tra il Cantone Ticino (Svizzera) e le aree dei monti Pravello e Orsa in Provincia di Varese (Italia).

Sempre Varese è la culla di uno dei più straordinari esempi di connubio tra pittura, scultura e architettura: il Sacro Monte, meraviglia unica al mondo con le sue 14 Cappelle che si snodano lungo un acciottolato di circa 2 chilometri. Davide Van De Sfroos, cantautore lombardo e laghèe, presenta invece il Sacro Monte di Ossuccio (Como), realizzato su un'altura situata di fronte all'isola Comacina del Lago di Como, fra 1635 e 1710 e dedicato ai misteri del Santo Rosario.

Un rosso inconfondibile caratterizza il Bernina Express, che corre lungo la ferrovia retica, la più alta linea d’Europa. Testimonial è Deborah Compagnoni.

Sito transnazionale (capofila la Svizzera) è quello delle Palafitte dell’arco alpino. Sono coinvolte oltre all’Italia, Francia, Svizzera, Austria, Germania, Slovenia. Le palafitte, rappresentano una testimonianza delle abitudini di vita dei primi contadini del centro Europa dall’età del Rame alla prima età del Ferro (dal 5000 all’800 a.C). Il sito comprende ben 111 villaggi palafitticoli; tra questi la Lombardia può vantare la più antica palafitta sinora riconosciuta, situata sul lago di Varese, mentre nell’area del Garda si concentra la maggior parte delle palafitte italiane.

Il viaggio prosegue idealmente dalla Valtellina alla Valcamonica per scoprire la cosiddetta Italia Langobardorum: il complesso monastico di San Salvatore – Santa Giulia a Brescia e il castrum di Castelseprio. Si tratta di un insieme di beni ricchissimi la cui datazione spazia dal VI all’VIII secolo.

Non è un luogo fisico ma è capace di riempire lo spazio e il tempo il patrimonio immateriale costituito dal “saper fare liutario” cremonese, riconosciuto dall’Unesco nel 2012.

Tra gli altri testimonial Philippe Daverio, Omar Pedrini, Bruno Santori, Romano Tamani, Franco Branciaroli e il Quartetto Cremona.

Nella foto il Presidente Cattaneo con l’assessore Cappellini

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Massimiliano Capitanio

 

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