Il Consiglio regionale ha discusso una serie di mozioni all’ordine del giorno nella seduta del 13 giugno. Di seguito una sintesi dei loro contenuti e l'esito delle votazioni.
Pronto Soccorso: prevenire il rischio di aggressione degli operatori sanitari . Sulla base dei dati diffusi dal NurSind ( uno dei sindacati degli infermieri) risulta che, nel primo quadrimestre del 2017, i fenomeni di aggressione verso operatori sanitari sono stati 1.163, contro i 1999 dell’intero 2016. Se il trend di inizio anno fosse confermato, si tratterebbe di una crescita del 75% delle aggressioni subite sul posto di lavoro da chi svolge una professione sanitaria. Il tema è al centro di una mozione proposta dal Gruppo M5S, e illustrata da Stefano Buffagni. Il testo della mozione chiede che la Giunta si attivi per incrementare il livello di sicurezza nei Pronto Soccorso del territorio sia per gli operatori che per i pazienti, soprattutto nelle ore notturne, supportare le Aziende sanitarie nell’analisi dei fattori di rischio e adottare programmi volti a prevenire gli atti di violenza. Il Consigliere Mario Mantovani (Forza Italia) ha auspicato un progetto di legge ad hoc. Sostegno è stato espresso anche da Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia), auspicando l’apertura dei posti di polizia 24 ore su 24. Il Consigliere Fabio Fanetti (Lista Maroni) ha condiviso la necessità di garantire la piena sicurezza per gli operatori. Il Consigliere Gian Antonio Girelli (PD) ha espresso parere favorevole, auspicando però anche altre forme di intervento come la presenza di mediatori culturali, politiche nuove sulle dipendenze, maggior attenzione alle fragilità psichiatriche che sarebbero protagoniste loro malgrando di episodi di violenza. L’assessore alla Sanità, Giulio Gallera, ha espresso parere favorevole alla mozione, sottolineando come la Regione abbia già messo in campo le azioni di propria competenza (guardie giurate aziendali, centrale di gestione delle emergenze, sistemi di sicurezza), rilevando però come il rafforzamento delle forze di polizia non dipendano dalla Regione. “In questo senso solleciteremo le Prefetture – ha detto l’assessore, che ha anche chiesto e ottenuto alcune modifiche al testo – e per quanto ci compete valuteremo di incrementare la vigilanza privata”.
Controllo ai volontari impiegati nelle scuole rivolte ai minori. Con una mozione approvata a maggioranza (il documento è stato illustrato da Silvana Saita, Lega Nord), il Consiglio chiede alla Giunta misure per informare i Comuni e gli Uffici scolastici del territorio lombardo in merito alla direttiva europea che stabilisce che i soggetti che sono in contatto con i minori abbiano i requisiti per svolgere la propria opera volontaria, verificando i precedenti penali in Italia o all’estero. Il documento, che ha suscitato un acceso confronto in Aula, cita anche notizie di stampa relative all’impiego di richiedenti asilo presso strutture scolastiche. “La mozione approvata oggi dall'aula consiliare – ha detto la relatrice – si pone due obiettivi: proteggere i bambini garantendo la vicinanza di persone idonee e proteggere i volontari che devono essere regolarmente assicurati per il ruolo che svolgono gratuitamente”. Per la minoranza il documento avrebbe avuto il solo scopo di contestare l’impiego di richiedenti asilo per alcune attività nei Comuni o presso le scuole.
No allo scioglimento dell’ISAP. Il capogruppo di Lombardia Popolare Alessandro Colucci, è il primo firmatario della mozione sottoscritta trasversalmente da molte forze politiche e approvata a larga maggioranza, con la quale si chiede alla Giunta di impegnarsi per evitare lo scioglimento e la messa in liquidazione dell’ISAP,l’istituto per la Scienza dell’Amministrazione Pubblica, fondato nel 1959 dal Comune e dalla Provincia di Milano. L’istituto ha prodotto nel corso degli anni numerose pubblicazioni culturali e scientifiche, e ha una biblioteca di tremila titoli, aperta anche al pubblico. Si chiede inoltre di valutare una partecipazione di Regione Lombardia, promuovendo forme di collaborazione sinergica con altre fondazioni operanti in Lombardia e in altre regioni, nell’analisi e nella proposta storiografica, giuridica, sociologica, economica finanziaria delle politiche pubbliche. Il capogruppo della Lista Maroni, Stefano Bruno Galli, ha proposto un emendamento per evidenziare ulteriormente il prestigio dell’istituto.