Eliminazione barriere architettoniche e disagi su linea ferroviaria Milano-Cremona-Mantova

Dopo la mattinata dedicata al Premio “Buona Politica” e allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata (question time), i lavori pomeridiani del Consiglio regionale nella seduta del 4 luglio sono stati dedicati alla trattazione di una serie di mozioni tra cui quelle riguardanti l’attuazione della legge regionale per l’eliminazione delle barriere architettoniche,  il riconoscimento della patologia MCS, i disagi sulla linea ferroviaria Milano-Cremona-Mantova.

Eliminazione barriere architettoniche

Dare avvio a una azione politica concreta per l’eliminazione delle barriere architettoniche: lo chiede la mozione, primo firmatario Dario Violi (M5S), approvata all’unanimità dall’Assemblea lombarda. Tra gli obiettivi del documento, quello di avviare il censimento degli immobili e degli edifici pubblici non ancora in regola e quello di verificare quanti sono i Comuni lombardi che hanno approvato i Piani per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.).

Riconoscimento patologia MCS

Attenzione specifica sulla Sensibilità Chimica Multipla (MCS), patologia invalidante scatenata dall’esposizione a sostanze tossiche presenti nell’ambiente che compromette gravemente il sistema immunitario e che costringe chi ne viene colpito a vivere in uno stato di isolamento. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione che impegna la Giunta regionale e l’Assessorato al Welfare ad avviare “un tavolo di lavoro tecnico e scientifico di approfondimento in merito a questa particolare condizione di disagio invalidante al fine di individuare e condividere un corretto inquadramento e una percorribile gestione del tema, in coerenza con il quadro normativo vigente sulla tutela della salute”.
La formulazione approvata è stata proposta a parziale modifica della versione originale dall’Assessore al Welfare Giulio Gallera, che ha sottolineato come l’Organizzazione Mondiale della Sanità non riconosca ancora questa sindrome come malattia. Gallera ha ricordato il dibattito tuttora in corso all’interno della comunità scientifica sull’opportunità del riconoscimento. Nonostante in Italia siano stati già diagnosticati almeno 5mila casi di soggetti affetti da MCS, non si dispone infatti di dati epidemiologici proprio perché la malattia non è stata ancora ufficialmente riconosciuta; in Lombardia, come ha spiegato il primo firmatario Gianantonio Girelli (PD), si registra intanto un continuo incremento di persone malate di MCS e aumentano i casi soprattutto in età pediatrica.
Ai lavori del tavolo parteciperanno i rappresentanti di diverse comunità scientifiche in modo che il tema venga affrontato e sviluppato in un’ottica multidisciplinare con l’obiettivo di garantire la più ampia e approfondita valutazione.
Il documento è stato sottoscritto anche da Fabio Rolfi (Lega Nord), Paola Macchi (M5Stelle) e Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia), che ha evidenziato come in Emilia Romagna sia già stato realizzato un percorso assistenziale per i pazienti affetti da questa sindrome presso l'Ospedale di Ferrara. A favore della mozione sono intervenuti in Aula anche Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto Fuxia People), Fabio Fanetti (Lista Maroni), Silvana Santisi Saita (Lega Nord), Angelo Capelli (Lombardia Popolare) e Mario Mantovani (Forza Italia).

Disagi linea ferroviaria Milano-Cremona-Mantova

Garantire adeguate condizioni di viaggio ai 10mila passeggeri giornalieri, tra cui molti pendolari, della linea ferroviaria Milano–Cremona–Mantova, che lamentano guasti del condizionamento dell’aria, la mancata pulizia dei vagoni, guasti alle porte e la soppressione di molte corse. E’ quanto richiede alla Giunta regionale la mozione del gruppo Movimento 5 Stelle, primo firmatario Andrea Fiasconaro, approvata all’unanimità in Consiglio regionale. L’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte ha sottolineato come ci sia un problema riguardante Rete Ferroviaria dello Stato: Regione Lombardia negli ultimi 10 anni ha investito 1 miliardo e 300 milioni di materiale rotabile, mentre lo Stato solo 170 milioni. Molte soppressioni – ha detto – sono dovute al caldo, combinato alla vetustà del materiale rotabile e al conseguente blocco repentino di numerosi mezzi datati.